Note: Primo film, in ordine cronologico, del trittico bellico girato fra il '68 e il '69 da Bianchi Montero. A breve distanza seguiranno 36 ore all'inferno e Rangers attacco ora X.
Niente che non si sia visto mille altre volte nel primo dei bellici seriali firmati da Bianchi Montero alla fine dei '60. Si parte con la vfc che fa il ripasso di storia sullo sfondo di filmati di repertorio e si procede con il solito immarcescibile copione: un gruppetto di simpatiche canaglie yankee alle prese con una missione suicida. Nel caso in oggetto, raggiungere una base tedesca nel cuore del Sahara e farla saltare. Regia piattissima ma a suo modo efficace. Fra i tanti volti del b-movies: Catenacci, Rossi-Stuart e un imberbe Fabio Testi.
Modesto film bellico di produzione italiana di fine anni sessanta, fa parte di una "trilogia" diretta da Montero. Budget ridicolo, divise pure, ricostruite senza nessuna attinenza storica. Trama scontata nei canoni del genere e discreto il livello d'azione. Buoni gli esterni girati in Cirenaica. Attori di genere del periodo.
Film bellico fiacco e convenzionale con personaggi dal nullo spessore che gli interpreti impersonano in modo anonimo e senza conferir loro alcuna rilevanza psicologica o drammatica. La regia di Bianchi Montero sopravvive grazie agli esterni africani, che creano uno sfondo realistico per la vicenda presentata. Tra i coprotagonisti, il giovane Fabio Testi si conquista l'ultimissima inquadratura dell'eroica missione suicida.
MEMORABILE: La prova di dialogo in lingua tedesca.
Non mi è dispiaciuto questo primo lavoro del trittico di Montero, anche se non credo che vorrò visionare gli altri due. Le interpretazioni convinte danno un certo smalto a un soggetto visitato diverse volte e non lasciano spazio alla noia o - e sarebbe stato ancor peggio - al ridicolo. La location desertica viene sfruttata bene e rende l'azione molto reale. Una certa povertà di mezzi è comprensibile (non siamo in una mega produzione americana) ma non è così evidente; merito della regia, che usa al meglio il motore umano.
Volonteroso film di giuerra ambientato in Egitto, con qualche interprete della cinematografia locale che si misura con Fabio Testi eroico radiofonista e Luciano Catenacci duro veterano. Insomma, un produzione povera ma volonterosa, che supplisce alla mancanza di mezzi con tanti primi piani e una suspense tutto sommato riuscita per gran parte del film. Si è visto di meglio, ma anche di peggio.
Roberto Bianchi Montero HA DIRETTO ANCHE...
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La villa nella quale il capitano interpretato da Dale Cummings va a visitare la sua amante è la stessa nella quale Franco e Ciccio in "Come rubammo la bomba atomica" vanno a far visita al dottor SI, parodia del Dottor NO di James Bond!