Una commedia rosa dall'apparenza televisiva, quasi una fiction per l'impostazione registica e il tipo di recitazione. Un esperimento curioso comunque, visto che il protagonista Renato Pozzetto non era mai stato così serio. Il suo Piero decide di lasciare la moglie (Maddalena Crippa) quando questa gli annuncia di aspettare un figlio. Prova a rifarsi una vita con la giovane Claudia (Giulia Fossà), ma la cosa non è semplice. Si può obiettare che Pozzetto non sia molto in parte, tuttavia è indubbio anche che come attore sovrasta tutti quelli che nel film gli girano intorno: Maddalena Crippa, oltre che costretta a interpretare un personaggio antipatico, recita un...Leggi tutto po' troppo come fosse in una fiction TV. Già meglio la Fossà, ma nel complesso aleggia sempre sul film una sensazione di low budget data dalla scelta di girare quasi sempre in interni, con una fotografia piuttosto scialba. Eppure la sceneggiatura è ben costruita, pur non offrendo nulla di nuovo, e Pozzetto, in una parte così diversa dal solito, sa cavarsela con stile. E’ lodevole che abbia cercato di uscire dalle sue corde recitando così pacatamente, senza gli eccessi che tutti conosciamo, e a questo punto il film risulta se non altro curioso, ci fa apprezzare le potenzialità di un attore troppo spesso etichettato come comico bravo ma limitato. Il film scorre, la regia dell'esordiente Berto Pelosso è un po' anonima ma segue con diligenza la buona sceneggiatura e i dialoghi sono gradevoli. Manca la spontaneità (l'unica che in questo senso si salva è Giulia Fossà, perché anche Cinzia Leoni, pur brava, sembra sforzarsi troppo), però è anche per questo che il film incuriosisce. Pelosso dirige con un tocco quasi femminile che ricorda un po' le commedie di Simona Izzo. Non c'è mai volgarità e in fondo ci si lascia coinvolgere. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Opera unica, almeno a livello di lungometraggio, per il documentarista/sceneggiatore Pelosso (fu aiuto regista di Antonioni). Al centro della vicenda due egoismi: da una parte il desiderio di maternità di una quarantenne (l'ottima Crippa); dall'altra l'esatto contrario, in quanto il suo compagno (Pozzetto) ha matrimonio e figli alle spalle. Gli intrecci sentimentali, che nella vicenda hanno pure un'apparenza sociologica, sono riportati con piacevolezza e una sotto-recitazione che sfiora spesso stilemi da film per la tv. Suggestive le musiche.
Curioso prodotto in bilico tra commedia e drammatico (anche se non manca qualche battuta i toni sono insapettatamente seriosi), ma Pozzetto riesce a cavarsela benissimo anche in questo contesto. Regia un po' anonima, ma il film non è affatto da buttare. Si può vedere.
La pellicola è di una staticità fuori dal comune; e come se non bastasse vengono riversati sull'ignaro spettatore fiumi di dialoghi, più o meno utili che però, col passare del tempo, diventano quasi sopportabili (una sorta di ipnosi verbale? Mah). In mezzo a tutto questo (donne gravide, o complessate, o fuori posto, accompagnate da mariti, o da amanti in balia degli eventi) si muove (bene) un Pozzetto inedito, che dimostra una maturità recitativa che non può che scaturire dal suo talento. Vedibile solo per lui.
MEMORABILE: Pozzetto (agente turistico) al telefono: "No in Scozia non ci sono le palme; Quello è il Kenia...No non sono vicini; C'è in mezzo la Svizzera".
Ho sempre apprezzato questo film: una storia molto delicata, senza eccessi, raccontata con garbo, con un Pozzetto contenuto ma, qua e là, divertente, preso tra 'mille' donne, figli che (forse) devono arrivare, altri che ci sono già ma che non si dimostrano particolarmente affettuosi né riconoscenti, amici opportunisti e un po' snob. Una spanna sopra tutti Maddalena Crippa.
MEMORABILE: Pozzetto regala un'enorme scultura all'ex-amica. Il marito di lei: "Cos'è quella roba?", Renato: "Un telecomando, sai, di quelli per cambiare canale!".
Exploit "serioso" (ma non troppo) di Pozzetto, che viene inserito in una storia di relazioni sentimentali, figli, divorzi, problemi e incomprensioni con familiari e amici; sembra quasi una fiction di quelle che vanno per la maggiore oggi, anche a causa di una fotografia para-televisiva e di un cast di contorno non certo eclatante. Il film si lascia vedere e Pozzetto riesce a barcamenarsi al meglio in un ruolo diverso dai suoi canoni, ma non si capisce bene dove questa commedia agrodolce voglia andare a parare, lasciando infine insoddisfatti.
Decisamente uno dei ruoli migliori di Renato Pozzetto quello del cinquantenne Piero, già genitore, che va in crisi all'annuncio di una nuova paternità della sua giovane compagna. Film non eccezionale a causa di una sceneggiatura che, esaurito lo spunto iniziale, non presenta una prosecuzione degna di nota. L'attore lombardo tuttavia se la cava egregiamente e rende bene il misto di egoismo e curiosità del suo personaggio, pur se in un film dai toni incerti.
Non mi è dispiaciuto, anche se Pozzetto è molto sottotono. Il film scorre leggermente, senza eccessi né momenti particolarmente pesanti. Renato riesce a piazzare anche un paio delle sue battute, il resto del cast è adeguato; peccato per la regia completamente anonima, perché se un po' più costruito poteva essere molto meglio.
L'idea non è male; certo nulla di sconvolgente, però la famiglia molto allargata che si trova a gestire Pozzetto (tre donne, due figli e il terzo in arrivo) è interessante e ci si convince a proseguirne la visione. Peccato che gli anni '90 si portino dietro questo fastidioso senso di fiction televisiva che non risparmia neanche Berto Pelosso, il quale pure ha avuto come maestro Elio Petri (hanno collaborato in Todo Modo). Se però pensate di ridere avete senz'altro sbagliato film.
MEMORABILE: Quando la petulante ex moglie dice a Pozzetto di regalare al loro figlio qualcosa di utile e lui gli risponde "una pistola".
Commedia sentimentale dai toni pacati arricchita da un buon cast nel quale ovviamente spicca il sempre bravo Pozzetto. L'attore milanese questa volta ha l'opportunità di potersi esprimere senza ricorrere per forza alle battute facili e alla sua celebre mimica, potendosi concentrare su una recitazione misurata con qualche inevitabile guizzo di ironia. Proprio sulle sue spalle si regge tutto il film che comunque ha anche meriti propri. Brava anche la poco utilizzata (al cinema) Maddalena Crippa.
L'inizio è meritevole nel mettere sul tavolo l'interessante e delicato tema della maternità inaspettata ed in tarda età. Peccato però che lo spunto viene tralasciato troppo presto e la pellicola prenda strade più banali, già battute. Ma resta comunque godibile e con un ritmo che non scende mai sotto il livello di guardia. E soprattutto si ricorda la buona prova di un Pozzetto diverso dal solito che non lesina però qualche battuta decisamente riuscita e divertente. Peccato che non abbia più proseguito anche su quella strada e che pochi anni dopo verrà messo un po' da parte dal nostro cinema.
L'improvvisa gravidanza in età matura scombina le carte in una coppia di fatto. In una chiave seriosa si affronta una trama non banale influenzata però dalla recitazione. Pozzetto ha presenza in un ruolo inusuale, tanto che infila anche troppe battutine quando non ce ne sarebbe bisogno; la moglie e la Leone caricano troppo i personaggi di acredine, la Crippa è adatta ma penalizzata da un finale fiacco, la Fossà è fresca ma ha poche battute. Dialoghi accesi che si placano sul finire per accontentare tutti.
Interessante commedia amara, diretta da Pelosso, maggiormente conosciuto come sceneggiatore. A questo si deve la particolare cura nello studio dei personaggi, negli snodi narrativi e nei dialoghi, veramente ottimi. Ci si aggiungano le prove attoriali del cast: da un Pozzetto che pur non snaturando i trascorsi comici si trova a suo agio anche qui, a tutte le donne, molto brave, che centrano i rispettivi personaggi. Senz’altro uno dei migliori Pozzetto.
MEMORABILE: Pozzetto dice alla Crippa/futura mamma che trova noiosi gli amici. Lei: "Ma li conosci da vent’anni!". Lui: "Ci sono stati altri ventenni sbagliati!".
Il film è interessante per la storia (la voglia di maternità quella di paternità, le famiglie allargate, gli amici impiccioni) e per l'ottima interpretazione di Pozzetto, che cerca a modo suo di tenere insieme i cocci di più relazioni. Peccato per una regia sciatta, tutta campi e controcampi, e per i troppi dialoghi che rallentano il film e affaticano la visione. Cinzia Leone come amica megera è davvero bravissima.
Commedia agrodolce che vede Pozzetto in un inedito ruolo serioso, anche se non lesina qualche simpatica battuta. L'inaspettata gravidanza della compagna, nonostante abbia già due figli da un precedente matrimonio, crea disagio a un quarantenne, con tutti gli sviluppi del caso. Taglio da fiction con le interpreti femminili tipiche da sceneggiato; indubbiamente meglio la Crippa rispetto alla Fossà. Nel complesso accettabile.
Quando i comici iniziano a prendersi sul serio sono spesso dolori, a meno che non si tratti di giganti della recitazione. Qui Pozzetto è un pesce completamente fuor d'acqua: il suo casting non ha alcun senso se non per sfruttarne l'innata simpatia, che innalza una pseudo fiction girata con pochissimi mezzi. Cast di contorno poco spontaneo, specialmente per i personaggi femminili. Non brutto, ma tutto sommato inutile: un Renato totalmente sprecato.
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DiscussioneZender • 12/11/09 08:18 Pianificazione e progetti - 46924 interventi
Guarda, se devo essere sincero mi sembrava molto antipatica, nel film. Si faceva proprio odiare. Ciò detto, ha qui un modo di recitare molto sopra le righe che, pur non piacendomi, rende piuttosto vivo il film (che invece Pozzetto tende a smosciare). Insomma, non mi piace ma non so perché devo ammettere che dà valore aggiunto al film.
Sì, è terribilmente antipatica: chissà, forse lo è anche nella vita, ma trovo che quel suo modo di fare sia molto naturale e constatabile quotidianamente sul lavoro. E' un modo di fare tipico della donna sofisticata lombarda (lei è brianzola). Non so quanto sia lei davvero e quanto sia "personaggio".
E' una "razza" assolutamente esistente e con connotati del tutto distinguibili. Quest'attrice, consapevolmente o non, ha saputo incarnarla appieno! Eheh
In una scena Claudia (Giulia Fossà) è intenta a visionare una pellicola americana per tradurne il copione. Chiaramente visibili sullo schermo Dannis Quaid e Meg Ryan. Il film è D.O.A. Cadavere in arrivo (1988):
Pochi giorni fa è mancato Pelosso, il regista. Fonte: Roberto Poppi.
CuriositàBuiomega71 • 20/01/22 19:21 Pianificazione e progetti - 24779 interventi
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (domenica 25 ottobre 1992) di Non più di uno: