Legami sporchi - Film (2004)

Macchinosissimo giallo girato in economia ma non del tutto disprezzabile. Se non fosse per la sciatteria che lambisce da vicino l'insieme e per la difficoltà di dipanare in un'ora e mezza una trama realmente complessa densa di doppi giochi e improvvise virate che scombinano di continuo le carte in tavola, non ci sarebbe troppo di che lamentarsi. Si comincia con una rapina nella villa di un ricco imprenditore (Elias): il criminale (Sala), nascostosi nel bagagliaio della Porsche Cayenne dell'uomo, ne esce di soppiatto per aggredire lui e la sua compagna (Nobili) e compiere il furto. Purtroppo, poiché il povero proprietario ha gravi problemi respiratori, nel tappargli la bocca con lo scotch il rapinatore...Leggi tutto lo uccide. La donna, che ama travestirsi con una parrucca blu e darsi alle chat erotiche, eredita gran parte dell'immensa fortuna spingendo la figlia (Conde) della vittima a contattare un investigatore privato (Arana) per scoprire se dietro al delitto non si nasconda proprio lei. Nel frattempo il killer, sposato con una splendida moglie non troppo soddisfatta (Giommarini), si fa assumere dall'ereditiera (che non può riconoscerlo dal momento che quella notte aveva il volto coperto da una calza nera) in qualità di giardiniere, subito contattato dall'investigatore che si finge agente immobiliare per vedere se cercando in casa salta fuori qualcosa. Tutto ciò è comunque solo la prima parte di una storia destinata a complicarsi imprevedibilmente e a intrecciare le vicende dei personaggi creando un puzzle da comporre pezzo per pezzo sperando di non perderne per strada; cosa che avverrà quasi certamente, considerato qualche buco di troppo e un finale piuttosto enigmatico. Oltre ai personaggi citati intervengono anche la vecchia gloria Aldo Sambrell (lavora al cantiere navale dove sono ambientate alcune scene), un'altra conturbante bellezza come Viviana Greco (nel ruolo di una prostituta “amica” dell'investigatore, al quale si concede ripetutamente), Vincenzo Peluso come laido gestore del night dove lavora la moglie del killer e in una parte minore María Pedroviejo (uno di quei personaggi che non si capisce bene perché trovino spazio se non per confondere ulteriormente le acque). Tra il giallo e il thriller, il film scritto e diretto da Giorgio Molteni conserva un appeal televisivo che ne squalifica in parte l'impatto assieme a un cast non terribile ma che non appare né convinto né convincente. Peccato, perché a raschiare la patina low budget, organizzando meglio la storia magari eliminando figure di dubbia utilità come quella del maniaco che segue in chat le evoluzioni della bella moglie della vittima, ci si poteva divertire senza trovarsi a dover sottolineare come più evidente qualità la particolare avvenenza del cast femminile. Siamo comunque davanti a un film che una storia da raccontare ce l'ha e – se si sorvola sul finale che irrompe lasciando molto in sospeso – può essere intrigante seguire.

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