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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

LE LOCATIONLE LOCATION

L'IMPRESSIONE DI MMJ

Quando si pensa ai tanti film che raccontano i dietro le quinte del cinema (a partire dal più paradigmatico, l'EFFETTO NOTTE di Truffaut) li si immaginano affollati, logorroici, caotici, rumorosi, densi di imprevisti di ogni genere che prolungano la lavorazione talvolta fino ad affossarla... FINALE A SORPRESA sta all'opposto; al punto da rasentare la rappresentazione teatrale, per l'esiguità degli attori utilizzati e la quintessenzialità delle scenografie.

Se si esclude il prologo in cui si spiega come nasca l'idea di realizzare una pellicola di successo nella testa di un ricchissimo imprenditore ottantenne...Leggi tutto (Gómez) ansioso di lasciare traccia di sé prima della sua morte, il film vive sull'interrelazione fra i tre protagonisti. Lola Cuevas (Cruz), la regista eccentrica e alternativa, è la prescelta contattata per dare forma al progetto che dovrà essere tratto da un best-seller pagato a caro prezzo dal finanziatore suddetto. L'uomo la avvicina e le concede di fatto carta bianca nella scelta del cast (del resto della troupe di fatto non si parla mai), quindi scompare per riapparire solo fugacemente nell'ultima parte. Lola ha da subito le idee chiarissime: chiamerà a confrontarsi sul set Ivàn Torres (Martínez), l'attore dalla maggiore reputazione, uomo d'intelletto fine, schivo, lontano dai riflettori, e Félix Rivero (Banderas), il divo da cassetta, notissimo al grande pubblico e schiavo dello star-system. Ma non si creda che questo indirizzi il film in direzione della farsa o della comicità sopra le righe che la situazione potrebbe facilmente generare. Chi gioca con un'eccentricità spesso irritante e lo stereotipo della regista genialoide è in fondo solo la Cruz, che nei panni di Lola impone la sua legge ai due attori esigendo prove bizzarre e interpretazioni difficili da comprendere persino per loro.

Il contrasto tra Ivàn e Félix resta spesso sullo sfondo, li rende anzi in più occasioni complici nella scarsa convinzione per i metodi strampalati utilizzati da Lola che in quanto regista pretende vengano seguiti alla lettera. Ogni tanto i due provano a dare la propria opinione, a proporre suggerimenti che Lola non tiene quasi mai in considerazione. La sceneggiatura ha buoni momenti, dimostra di conoscere il campo in cui si muove, è assistita da un affiatamento eccellente soprattutto tra Martínez e Banderas, ma spesso fatica a legare le scene (in gran parte a causa di una regia debole, più attenta all'estetica che all'efficacia), appesantite da pause che nulla dicono e forse troppo presumono, figlie di un approccio che si vorrebbe elevato ma che a ben vedere cela tutto sommato una certa elementarità, nelle dinamiche.

Il film si riprende davvero solo nell'ultima parte, in virtù della quale il titolo italiano appare più giustificato dell'originale COMPETENCIA OFICIAL: un twist sorprendente si palesa improvviso con imprevedibile naturalezza prima di aprire a un epilogo da gustare. Si chiude col sorriso riabilitando un'operazione che, pur rispettando i crismi del buon cinema, tende in più momenti a trascinarsi, a diluire i tempi senza motivo, a non comunicare la necessaria passione e a non trovare scene che sappiano rivelarsi davvero significative o particolarmente azzeccate. E se è vero che le battute felici non mancano, nel complesso il divertimento si segnala a livelli piuttosto bassi, penalizzato da una scarsa capacità di vivacizzare l'azione e di sfruttare al meglio le potenzialità del cast.
Marcel M.J. Davinotti jr.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/04/22 DAL BENEMERITO NICK FRANC POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/09/22
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Nick franc 23/04/22 20:32 - 407 commenti

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Spassosa commedia nera con i due registi che mettono alla berlina il mondo del cinema: ne esce una impietosa descrizione di produttori megalomani, registe dagli assurdi metodi alternativi (Cruz in versione sadica), divi belli ma superficiali (Banderas ironico fino all'autoparodia) e attori teatrali snob (Martínez) che assicura un divertimento dissacrante e intelligente. I tre interpreti principali sono ottimi e il tono infantile dei loro scontri ben si adatta a rivelare la mediocrità e l'inconsistenza di fondo dei loro personaggi (che fondamentalmente sono solo cinici opportunisti).
MEMORABILE: Il masso; L'uso dei premi vinti; L'intervista durante il festival; Martinez e moglie che ascoltano musica; La malattia.

Reeves 24/04/22 22:49 - 1440 commenti

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Notevole commedia nera che mette alla berlina i tic degli attori, le prepotenze dei registi, i luoghi comuni sul successo e le liturgie sul politicamente impegnato. L'idea di immaginare un duro scontro tra un attore di successo e uno di avanguardia sottende un film pieno di trovate, splendidamente recitato, mai prevedibile. Un esempio di cinema che riflette utilmente su se stesso.

Rambo90 3/05/22 01:50 - 7341 commenti

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Divertente e grottesca analisi del cinema e delle personalità che lo guidano attraverso il proprio ego. Lo scontro di caratteri proposto dalla sceneggiatura è tanto semplice quanto ficcante e vitale per il film, che punta tutto sui dialoghi e sull'enorme bravura del terzetto di protagonisti. Tutti e tre, infatti, riescono a dare la giusta vitalità ai propri personaggi, facendo a volte intuire prima cosa stiano pensando in modo da poter ridere con loro. Regia corretta, tutta tesa ad assecondare recitazione e scrittura. Un piccolo, notevole film.

Kinodrop 20/05/22 20:22 - 2558 commenti

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I due registi argentini si divertono a mettere in luce, attraverso la finzione di un film in progress, tutte le manie, i tic, le contorsioni mentali e gli arrivismi che animano i protagonisti di questa commedia spiritosa ma per niente innocua: la regista (una fantastica e conturbante Cruz) e i due attori diametralmente opposti per carattere e ambizioni (un autoironico Banderas e un severo Martìnez). Un'originale variante di "film nel film" che non si lascia spaventare dai non pochi precedenti ma rinnova l'interesse per la fascinosa "ambiguità" del mestiere dell'attore.
MEMORABILE: I premi nel tritatutto; Le spettacolari location; Il masso sospeso; La prova degli improperi; L'uscita del film; Il finale.

Paulaster 24/05/22 09:59 - 3985 commenti

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Milionario ottantenne produce un film per farsi ricordare. Commedia sull’ipocrisia del mondo dello spettacolo, mette a confronto due personalità diverse: l’etico e il frivolo. Prima parte che inanella una serie di scenette indovinate a mescolare nonsense, ego, cinismo e bravura. La regia però è poco fluida e nel secondo tempo riesce a rasentare la noia e gli attori sembrano abbandonati a loro stessi. Anche la punta di introspezione non serve dato che la vacuità domina. Banderas ha qualche buon momento, la Cruz sembra che si metta a ridere da un momento all’altro.
MEMORABILE: La lettura di “Buonasera”; Gli esercizi per la voce; Il discorso all’Oscar; Sotto il masso di cartone; Il bacio; Impacchettati; La bugia del cancro.

Daniela 28/05/22 10:32 - 12063 commenti

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Miliardario che vuol essere ricordato dai posteri finanzia un film che dovrà essere diretto da una regista di grido e interpretato da due attori in apparenza agli antipodi: un maestro di recitazione misantropo e snob e un frivolo divo internazionale... Satira graffiante sul mondo del cinema, sorretta da una sceneggiatura in punta di penna e messa in scena con raffinato minimalismo. Molte le sequenze da incorniciare per il surreale humor in questa storia culminante in un doppio finale godurioso nella sua cattiveria. Cast in gran forma in cui è difficile individuare il migliore.
MEMORABILE: Spremere le lacrime; Recitare con un masso sulla testa; I premi triturati; Davanti allo specchio, il discorso di rifiuto dell'Oscar.

Anthonyvm 24/06/22 01:13 - 4683 commenti

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Dopo Il cittadino illustre, torna la coppia di registi argentini con una satira metafilmica posatamente graffiante. Il cinema stesso diventa qui bersaglio di un elegante sfottò che non lascia spazi vuoti, dall'industria (il produttore che neanche sa ciò che andrà a finanziare) agli artisti (i surreali esercizi imposti dalla Cruz, i fanciulleschi attriti fra il "prestigioso" snob Martínez e il "popolare" cafone Banderas), dal lancio del prodotto (la conferenza stampa) al film nella sua essenza (il finale). La dinamicità non è di casa, ma il cast è sopraffino e l'umorismo trascinante.
MEMORABILE: I due attori impacchettati che assistono alla triturazione dei loro premi; L'album sperimentale e le martellate del vicino; Il cartellone del film.

Deepred89 7/07/22 14:32 - 3579 commenti

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Un Effetto notte basato - unica vera novità - sulla pre-produzione di un film, con toni ironici e sarcastici. Ben recitato e pure arguto in certi dialoghi, ma i personaggi faticano a spiccare il volo, specialmente una Penelope Cruz con acconciatura alla Anna Mazzamauro che, nei panni di una regista un po' new age, risulta sopportabile a fatica, nonostante il visibile impegno messo nel ruolo. La patina autoriale della confezione rende il tutto ancor più cerebrale e smorto dal punto di vista umoristico. Ottimi però gli ultimi venti minuti, col soggetto che finalmente si sblocca.

Aco 2/10/22 15:27 - 184 commenti

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Una elegante satira del mondo del cinema portata avanti da un trio ben affiatato, che denuncia i criteri commerciali che decidono la nascita di un’opera, le assurdità intellettuali spacciate per soluzioni artistiche e le debolezze umane di quanti vivono attorno alla macchina da presa. A livello tecnico l’opera si distingue per una buona scelta della colonna sonora, per delle inquadrature “totali” molto scenografiche e ancora per il sapiente utilizzo degli specchi per consentire allo spettatore di vedere più personaggi insieme senza che questi siano vicini fra loro.
MEMORABILE: Il monologo finale della Cruz.

Thedude94 12/12/22 23:55 - 964 commenti

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Cinema che parla di cinema, esperimento meta testuale della coppia Cohn-Duprat che si conferma brillante oltre che vincente. Il carico da novanta questa volta se lo gioca con un trio di attori fenomenali, guidati dalla sfavillante Cruz, la quale condiziona il lavoro attoriale dei personaggi di Banderas e Martínez, che non sono poi così diversi dalle personalità e caratteristiche di questi attori nella realtà. E' tutto uno scontro leale e non sulla competizione tra attori, tra protagonisti di un arte e uno spettacolo che può mostrarsi in diversi modi a seconda di ogni personalità

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Galbo 5/01/23 19:20 - 12121 commenti

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I registi Cohn e Duprat dirigono una riuscita satira del mondo del cinema e dello spettacolo in genere, realizzando una pellicola dai toni satirici e grotteschi, con sottotesto amaro sulla superficialità umana. In modo diverso, i personaggi principali della storia sono soggetti superficiali e vanesi, persino quello apparentemente più impegnato sorpreso a provare davanti allo specchio il discorso ipotetico da fare alla cerimonia degli Oscar. Nella parte finale il tono vira al drammatico senza prendersi sul serio fino in fondo. Bravissimi gli attori. Da vedere.

Jandileida 21/01/23 13:53 - 1466 commenti

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Il cinema sul cinema è sempre uno spunto interessante: anche in questo caso, infatti, le avventure del terzetto Cruz, Banderas, Martinez hanno il loro discreto fascino. Il duo alla regia (buona, ma un po' leccata) punta tutto sull'essenzialità, mettendo al centro il passaggio dalla vita reale alla finzione della scena: un paio di scambi tra i due protagonisti sono discretamente trascinanti e mettono in evidenza come la classe non sia acqua. Peccato che dopo un po' la storia si sleghi del tutto, perdendo omogeneità e spinta. Interessante ma troppo virante al piatto esercizio di stile.

Capannelle 29/01/23 15:09 - 4212 commenti

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Mezza delusione, considerando anche un precedente lavoro dei registi, per un film che incuriosisce all'inizio, procede con vari sketch dalle alterne fortune e si riprende solo nel finale. Un gioco al massacro con pochi interpreti deve vivere su meccanismi perfetti e non può permettersi situazioni forzate oltre il necessario come le sonorità dei baci, i pietroni di cartapesta, le gare di turpiloquio. Funzionano meglio l'autoironia di altre battute e l'epilogo finale improntato al cinismo.
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