Master - La specialista - Film (2022)

Singolare la tendenza attuale a portare avanti temi che sarebbero andati bene decenni fa, quando la differenza razziale era considerata quasi una maledizione anche se nel caso in questione, tuttavia, la discriminazione si fonde con l'horror attraverso le presenze paranormali. A metà strada tra Suspiria (l'ambientazione scolastica e il relativo mistero da scoprire) e Shining (i personaggi che spiano in maniera sinistra e l'atmosfera disturbante), la pellicola non crea mai reali spaventi andando incontro ad un finale banale e fortemente retorico. In sostanza, mediocre e incerto.

In un college esclusivo, due nuovi arrivi che hanno qualcosa in comune: la prima è un insegnante, la seconda una studentessa, ed entrambe sono vittime inconsapevoli di un razzismo subdolo e strisciante... Esordio alla regia che, cercando di seguire le orme di Peele e dei suoi emuli, propone un horror a forte valenza politica sull'immanenza della discriminazione razziale nella società USA. Buone le intenzioni ma l'approccio incerto, il ricorso a meccanismi abusati per suscitare inquietudine e l'epilogo moscio  ed inconcludente condannano la pellicola alla dignitosa mediocrità. 

Ragazza di colore alla sua nuova esperienza in uno storico college, allo stesso tempo la preside (anche lei di colore) è stata eletta, come anche una professoressa sta per diventare di ruolo; queste sono le figure principali attorno a cui si svolge un intreccio che mescola la leggenda urbana di una strega impiccata e suggestioni soprannaturali, che potrebbero nascondere risvolti psicologici e allegorici riguardo il tema principale del razzismo, non manifesto ma sotto traccia ed ipocrita. Confezione ottima che racchiude una sceneggiatura che delude per il simbolismo cervellotico.