Le vacanze di Monsieur Hulot - Film (1952)

Le vacanze di Monsieur Hulot
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/09/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 19/09/07 09:23 - 3015 commenti

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Come da titolo, villeggiatura dell'allampanato Hulot, un marziano in Bretagna. Nasce l'alter-ego cinematografico di Tati, faccia corrucciata, sguardo da savant fou, gambe lunghe, imperturbabilità keatoniana. Gag esilaranti fra slapstick e surrealismo, oggetti che si ribellano e villeggianti beoti e pieni di fisime. Il tutto con la consueta modalità "sonoro ma muto". Peter Sellers ha rubacchiato più di qualcosa. Imperdibile

Caesars 19/11/08 08:57 - 3902 commenti

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Divertenti (dis)avventure dell'alter ego filmico di Jacques Tati, che si trova in vacanza al mare insieme ad una compagnia di bagnanti molto caratterisitici. Il sonoro è poco più di un accompagnamento alle gag visive in puro stile cinema muto, in quanto i dialoghi (ben pochi) hanno importanza del tutto trascurabile. È un cinema che era già datato all'epoca ma che comunque si riesce ad apprezzare anche oggi. Consigliato.

Ford 5/02/09 20:55 - 583 commenti

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Divertente affresco di una vacanza d'altri tempi. Lontano dai migliori film di Tati per poesia e invenzioni visive, ma un film quasi muto e senza trama che riesce ad appassionare per più di un'ora e venti ha sicuramente più di un merito. Un film diverso.
MEMORABILE: Il finale scoppiettante.

Saintgifts 7/06/09 14:43 - 4098 commenti

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Un quadro straordinario di personaggi veri, borghesi, che di più non si può, tutti riuniti in un hotel sul mare della Bretagna. Monsieur Hulot arriva con la sua scoppiettante auto a dare vita e ad immettere una ventata di aria fresca (specie quando tiene aperta la porta del soggiorno dell'hotel), alla scontata e monotona vita dei vacanzieri. Le trovate non si contano, poche parole ma situazioni a dir poco esilaranti, Tati-Hulot gira questo stupendo film che non è solo un film comico ma anche una indagine sullo stile di vita di una certa Francia.
MEMORABILE: Tutto l'incipit alla stazione e sul pulmann. La partita di tennis.

Rebis 28/07/09 14:14 - 2432 commenti

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Non avevo ancora subìto questa interminabile coreografia di macchiette e personaggini buffi senza una libbra di psicologia, gag teatrali reiterate e telefonatissime, silenzi arbitrari interrotti quando proprio non si può più star zitti. La spontaneità del quotidiano mi sembra più esilarante di questa artificiosa carambola di pretesi non-sense, situazioni forzate e sofisticate che vorrebbero ritrarre il mondo ma finiscono solo col compiacere il proprio estro. La sgraziata compostezza di Hulot/Tati non ha nulla di verosimile e, personalmente, non mi smuove un sopracciglio.

Pigro 10/08/09 08:04 - 9956 commenti

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Scenette di normale e bizzarra quotidianità durante le vacanze balneari. Tati è un genio, ha inventato uno stile comico di cui è stato insuperabile maestro: l'evidenza dei piccoli gesti della normalità, facendoli interagire imprevedibilmente e senza iperboli. Questo film è una magnifica dimostrazione del suo umorismo, dove non servono le parole e dove basta saper guardare nella vita di tutti i giorni. Indimenticabili molte situazioni: la pittura della barca, il cimitero, la pigrizia corale nelle serate passate in albergo...

Mdmaster 8/03/11 12:43 - 802 commenti

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Graziosissima commedia di Tati, maestro della comicità semi-muta e gestuale che poi sarà portata alla notorietà da Mr Bean e altri. Quelle che rimangono impresse sono le diverse trovate geniali e, soprattutto, l'atmosfera rilassata e graziosa come solo le borghesi vacanze al mare negli anni cinquanta potevano avere. Siamo abituati a ben altri ritmi oggi, per alcuni potrebbe risultare noioso, ma la magia e la buffa espressione perennemente dipinta sul volto di Hulot conquistano ancora.
MEMORABILE: La ruota con il clacson attaccato che si stacca dalla macchina e allerta un cacciatore; Hulot cade nell'acqua per un filo che si tende d'improvviso.

Daniela 5/07/12 10:21 - 13012 commenti

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Bretagna anni '50, una pensioncina in riva al mare, sole e sabbia, chiacchere senza importanza, un pò di malinconia al momento dei saluti. In disparte, sempre fuori posto e a rischio inciampo, Hulot con cappellino ed ombrello, a portare scompiglio nei pigri rituali vacanzieri. In un poetico bianco e nero, un ritratto d'epoca in punta di penna in cui i suoni "parlano" e le parole sono suoni spesso incomprensibili, mentre gli oggetti come di consueto si prestano a svariati usi (ruota/corona funebre, barca/mostro marino, clacson/richiamo per anatre). Delizioso, rinfrescante.
MEMORABILE: La macchinetta di Hulot - Il calcio al presunto guardone - La partita a carte

Mickes2 26/12/12 14:28 - 1672 commenti

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Cartolinesca e macchiettistica messinscena di gag in stile slapstick, alcune di per sé riuscite (l’annuncio iniziale dei treni, il gradino/valigia, i quadri storti, la corda trampolino elastico, il cimitero), altre ingenue e ridicole (il vento che soffia, la carta buttata sul tavolo sbagliato, il calcio all’improvvisato guardone, il crick); e personaggi chiacchieroni con in mezzo il signor Hulot e le sue avventurose vacanze. Il tutto condito con il fine (anche troppo) gusto comico di Tati. Andrà molto meglio nella Parigi futurista. Abbozzato.

Liv 15/12/16 10:43 - 237 commenti

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Con tutta la buona volontà me lo sono visto ma non mi ha divertito, se non per qualche raro e breve momento. La comicità rarefatta del film mi pare un po' ondivaga, disomogenea, cercata con sforzo, improvvisata, velleitaria. Una chiacchierata con gli amici è molto più ricca di emozioni. Proverò con qualche altra prova di Tati che, tutto sommato, trovo simpatico.
MEMORABILE: La prima scena, quella del treno annunciato.

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Paulaster 24/09/19 09:48 - 4708 commenti

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Uno strambo personaggio si mischierà alla vita balneare. Componenti surreali che rimandano alla comicità keatoniana (senza accentuarne le conseguenze), è più interessante nella ricerca del ritmo pur mostrando annoiate amenità. Le scene infatti son dirette molto bene (anche a livello grafico) e non producono pause. A tal riguardo, i suoni che accompagnano le vicende risultano fondamentali a scandire il tempo che passa, pur se sembrano uno sberleffo per chi guarda. Film come Hollywood party gli sembrano debitori.
MEMORABILE: La barca pieghevole; Gli aces a tennis; La pallina da ping pong che rimbalza a terra.

Cotola 12/11/24 19:52 - 9350 commenti

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Il film in cui Tati dà vita al suo alter ego, l'ineffabile Hulot, e alla sua poetica comica profondamente debitrice dei tempi del muto, a tal punto che i dialoghi sono praticamente quasi assenti. Il filo narrativo è esilissimo: si assiste a una serie di gag più o meno riuscite, dalla qualità tutto sommato omogenea, con qualche punta di genialità. Visto oggi può sembrare datato e forse lo è, ma il suo umorismo e la sua comicità funzionano e fanno ancora ridere e sorridere.
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