Due uomini frequentano una ristorante particolare, con una clientela esclusiva: non si può che restare estasiati nell'assaggiarne i piatti, ma ciò che più di tutti lascia senza parole e preda di un incontenibile desiderio di gustarlo di nuovo è proprio la specialità del cuoco Sbirro. Dimenticato tv-movie ben girato del ligure Zucchi, oggi più noto come burbero caratterista in fiction tv. Gigionesca interpretazione del grande Vittorio Caprioli. Uno dei primi prodotti televisivi che io ricordi, che trattasse, velatamente, di cannibalismo.
Già portato sul piccolo schermo nelle serie di Hitchcock, il racconto di Stanley Ellin aumenta la sua carica grottesca - all'uopo stranianti le dissolvenze in viola -, e si costruisce secondo lo stile dell'ellissi e dell'allusione sviluppato dal miglior Tourneur, benché lo spettatore di oggi sappia già benissimo quale sia l'ingrediente alla base della «specialità della casa». Con il suo «sguardo da imperscrutabile gatto», Vittorio Caprioli diffonde uno humour nero congegnale allo spirito del racconto.
MEMORABILE: Caprioli, in divisa bianca da cerimoniale, si appresta a servire la "specialità della casa".
Forse il miglior episodio della serie. Anche uno spettatore già a conoscenza del racconto (ormai un classico) può trovare motivo di godimento nel lento svolgersi degli avvenimenti, sino alla rivelazione finale. Merito anche degli interpreti (tutti) e del regista che, oltre a evocare un'atmosfera d'attesa e di velata minaccia, riesce a organizzare una riuscita metafora parallela (l'industria del pollame) della vicenda principale.
Un allevatore di polli di fronte alla specialità della casa di un misterioso ristorante non può che deliziarsi sommamente. Ma di cosa sarà fatto tale succulento, rarissimo piatto? Un celebre racconto viene qui riproposto un po' in stile teatrale, con tempi di conseguenza non certo veloci, arricchito però da ottimi attori. Finale alquanto scioccante. Un po' lento nel ritmo, ma senz'altro godibile.
Interessante adattamento cinematografico di una delle novelle più famose di Ellin. La storia si sviluppa seguendo un feroce parallelismo tra il ristorante di Sbirro e l'allevamento di polli da carne. Felice la scelta dell'attore che interpreta Sbirro, dai lineamenti ferini, paragonato da Costa allo Stregatto di Alice perché dice verità che vanno però decifrate. L'ambientazione esterna e interna del locale contribuisce in modo efficace al clima opprimente dell'intero lungometraggio. Film per tutti perché girato in modo allusivo, senza scene violente.
MEMORABILE: La cerimonia blasfema con cui viene servito l'agnello.
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Lo sapranno quasi tutti: dallo stesso racconto è stato tratto uno splendido episodio della serie Alfred Hitchcock presenta (dui cui p stato fatto unremake nella serie moderna dello stesso).
Il terrorismo fa stragi anche nei palinsesti. Per parlare tutta la notte del raid di Bruxelles, la rai non ha trasmesso questo film. Chissà a quando è stato rinviato adesso.