Zebraman - Film (2004)

Parecchio fiacco questo omaggio di Miike ai supereroi delle serie tv nipponiche anni 70. Troppi tempi morti, troppo statico e stantio. Troppi dialoghi patetici. Insomma troppa serietà per un film che avrebbe necessità di sano divertimento. Manca tutto del Miike hardcore e del Miike comico. Non accontenta né chi odia il regista né chi lo ama. Con il successivo Yatterman ha decisamente virato verso un lido più colorato, visionario e stupido. E meno male!

Lontanissimo dalla perfezione stucchevole dei supereroi americani, Zebraman è un elogio-cult della sfiga, un supereroe dalla corazza artigianale e dai superpoteri inesistenti, troppo sfigato anche per la tv (che lo cassa dopo poche puntate) ma tenuto vivo da un maestro, guarda caso, davvero sfigato. La storia è rinunciabile ma la realizzazione è davvero graziosa e a suo modo poetica anche nel ripescare divertenti stilemi di certa tv trash (?) giapponese a cui vengono aggiunte tante idee davvero simpatiche e una computer grafica molto naif.

Zebraman è un supereroe molto particolare: nonostante sia imbranato e pasticcione riesce a combattere il mondo dall'invasione aliena. Il riscatto di Zebraman in quanto persona (professorotto deriso da tutti, famiglia compresa) e personaggio tv, snobbato in passato, riesce a tutti gli effetti. Il film è gradevole e frizzante, senza mai eccedere e scadere nel ridicolo; sorprende per semplicità (il costume superartigianle) e genuinità (i cattivoni sono pura gelatina verde, adorabili) regalando momenti di puro divertimento.

La confezione non è così luccicante, questo è vero, ma in fondo cosa importa? Zebraman è un supereroe differente dagli stilemi americani, un timido e goffo professore che una volta indossato il costume (artigianale e bellissimo!) combatte il male con un parco mosse strepitoso (Zebra Kick! Zebra Screw Punch!). La trama, davvero delirante, è originale, divertente e lontana da qualsiasi stereotipo del genere. Shô Aikawa memorabile in un'interpretazione sentita, giocosa e a tratti pure commovente. Zebraman! Zebraman! Zebraman!

Un pittoresco, dal punto di vista visivo, omaggio alle vecchie serie supereroistiche anni 80 giapponesi che qui in italia hanno avuto poca scena (Megaloman, Koseidon, Tiger Seven, I-Zenborg...). Il costume del protagonista è curato nei minimi particolari ed ovviamente, trattandosi di Miike, la regia è ottima. Non è il film del secolo, ma non pretende di esserlo. Ideale per una serata piacevole, anche in compagnia di più piccoli e per i nostalgici delle suddette serie.

Sorta di rilettura di Megaloman (ma meno trash e più intelligente), solo superficialmente un classico esempio di supereroistico. In realtà decisamente qualcosa di più. Un professore fallito, mediocre sul lavoro, con una moglie che lo tradisce, gli alunni che non lo rispettano e i figli che non lo ascoltano, incontra un ragazzo paralitico e la sua vita cambia. Parodia di un certo tipo di cinema action certo, ma anche presa di coscienza di un uomo medio e mediocre che comincia a credere in se stesso. Divertente, grottesco e demenziale, ma con un riuscito sottotesto malinconico.