L'ammutinamento del Caine - Film (1954)

L'ammutinamento del Caine
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/04/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 29/04/07 11:45 - 5604 commenti

I gusti di B. Legnani

Molto buono, attori eccezionali. Gran ruolo di Bogart, immenso nell’interrogatorio, quando si scioglie. Le biglie (riprese da Lenzi, in Spasmo!) sono storia. Brillano in molti: Marshall ha tre espressioni, ma indimenticabili, Van Johnson regge un ruolo arduo, José Ferrer fa l’acuto, MacMurray è solido come sempre. Qualche concessione alla retorica, qualche legnosità dello sfortunato Francis (morì nel ‘55), inficiano solo leggermente una pellicola affascinante. Nel cast c’è Jerry Paris, futuro regista di Happy Days e di Scuola di polizia 2 e 3.
MEMORABILE: Il dono dell'orologio per sorridere. Per ammirare (al di là di Bogart) le espressioni di Marshall e di Van Johnson durante il crollo del cap. Queeg.

Galbo 26/07/08 20:46 - 12514 commenti

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Bel film di Edward Dmytryk che realizza un "drammone" bellico di stampo classico e dal solido impianto narrativo. Buona la sceneggiatura tratta da un romanzo di Wouk da cui fu tratto anche un dramma teatrale; sufficientemente spettacolari le riprese in mare ed ottimo cast con alcune scene entrate di diritto per intensità nella storia del cinema hollywoodiano. Bogart giganteggia ma il resto del cast non gli è da meno.

Pigro 16/10/08 10:12 - 9889 commenti

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Capitano di Marina denuncia i suoi marinai che si sono ammutinati durante una tempesta: segue processo. Un folgorante Humphrey Bogart è al centro di questo bel film: memorabile la sua escalation psicologica durante il processo (la scena in cui tira fuori le biglie è il clou mozzafiato). Ben girato, ben recitato, con una sceneggiatura compatta e implacabile.

Daniela 1/02/09 16:08 - 12916 commenti

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Girato sull'onda del maccartismo (il regista se l'era cavata con la delazione), si segnala per un finale ambiguo, in cui l'avvocato difensore del primo ufficiale, dopo aver fatto assolvere il suo assistito dimostrando la paranoia del comandante del dragamine, attacca lui e gli altri ufficiali per la loro mancanza di lealtà verso il loro superiore, prendendosela in particolare con l'"intellettuale" del gruppo. Ritmo piuttosto serrato, bel gruppo di interpreti su cui svetta Bogart in una delle sue interpretazioni più celebri.
MEMORABILE: La scena dell'interrogatorio del comandante, che giocherella con biglie di acciaio, è entrata nella storia del cinema.

Mdmaster 27/05/11 09:47 - 802 commenti

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Intrigante drammone bellico con un'intelligente introspezione del problema di avere una persona disturbata come capitano di una nave. Non ci sono cattivi né buoni, ma solo esseri umani imperfetti. Bogart è, ovviamente, gigantesco nel suo ritratto dell'uomo rovinato dalla guerra, circondato da un cast in forma (bravi Marshall e Ferrer nel processo). Un ritmo ben dosato condito con giusti dialoghi spigliati, inutili le sequenze pseudosentimentali, invece. Discreti i (pochi) effetti speciali. Forse a tratti un po' superficiale. Non male.
MEMORABILE: L'ammutinamento di Maryk; Greenwald getta lo champagne in faccia a Keefer.

Homesick 22/08/11 18:01 - 5737 commenti

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Le due strutture del film (quella sulla nave e quella del processo) si incastrano alla perfezione redigendo una tesi sulla natura sistemica della gerarchia militare e disegnando un memorabile ritratto di paranoide attraverso l’egregia prova attoriale di Bogart nei suoi continui confronti/scontri con Ferrer, Johnson, MacMurray e Francis; sul lato tecnico spiccano dialoghi acuti e adamantini e riprese di forte impatto (da citare almeno la nave in preda al tifone e il campo-controcampo nel processo). L’Accusa è rappresentata dal vitreo E.G. Marshall, poi giurato n. 4 per Lumet.
MEMORABILE: Il dono dell’orologio; le biglie di ferro; il tifone; il processo; l’accusa dell’ufficiale difensore durante la festa.

Giacomovie 29/04/12 11:54 - 1404 commenti

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Film dal sottofondo bellico, girato in un buon technicolor, che analizza il comportamento del personale di una nave, che diventa un microcosmo dal quale emergono carattere e contraddizioni di ognuno. L'evento clou dell'ammutinamento divide il film in due: una prima parte scorrevole e una conclusiva parte processuale che attenua il gradimento complessivo.

Myvincent 20/11/12 20:10 - 3848 commenti

I gusti di Myvincent

Sfolgorante parata di stelle e di grandi attori al maschile, tutti in grado di dare profondità e carattere ai personaggi assegnati, all'interno di una storia di straordinaria umanità. Il racconto è avvincente, l'incalzare senza tregua, fino alla parte giudiziaria quando questo assume un aspetto decisamente drammatico. Finale a lieto fine con la giusta ricompensa per tutti.

Jdelarge 7/11/13 20:51 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Dmytryk è un regista estremamente intelligente nel modo di girare e mettere in scena i suoi film e anche in questo caso il risultato è decisamente buono. Grandissime stelle del cinema come Bogart, MacMurray e Ferrer contribuiscono al successo di questa pellicola, che narra una storia sulla marina americana interessante e del tutto imprevedibile. La fotografia, grazie a un ottimo utilizzo del Technicolor, risulta molto suggestiva in alcune scene. Nel complesso un ottimo film.
MEMORABILE: La tempesta.

Saintgifts 20/06/14 10:00 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Sceneggiatura congegnata in modo da portarci sulle navi della marina militare statunitense, farcene vivere le diverse atmosfere, non senza una certa qual retorica di parte (come anche il finale al "festeggiamento" mette in evidenza). Attraverso gli occhi del guardiamarina novellino (che deve oltretutto svezzarsi da una madre iperprotettiva) si vivono diverse situazioni, dal comandante paterno - poca disciplina ma tanto affiatamento - al comandante paranoico e a quel che ne consegue. Ho preferito la parte processuale, che tutto porta a galla.

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Puppigallo 8/08/20 19:09 - 5369 commenti

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Quello che si dice un buon dramma bellico, che lo spettatore seguirà finendo per farsi un’idea ben precisa di cosa fosse giusto fare nel fatidico momento (la tempesta), trovandosi però spiazzato dagli ultimi minuti, con lo lo sfogo dell’avvocato, l’unico in grado di vedere il dramma di un uomo nell’insieme e non nel singolo episodio, per quanto grave. E’ questo a rendere meritevole di visione una pellicola che comunque può vantare un discreto ritmo e attori in parte, se si esclude il giovane ufficiale, un po’ troppo bamboccio nell’interpretazione.
MEMORABILE: Lo scrittore (un vile che ammette di esserlo); “Se vuole soddisfazione sono qui. Sarà uno scontro alla pari, perché sono più sbronzo di lei".

Nicola81 9/03/24 21:36 - 2931 commenti

I gusti di Nicola81

Difetti: un finale ambiguo, in cui Dmytryk sembra voler rinnegare quegli ideali progressisti che lo avevano fatto finire nella famigerata black list hollywoodiana; la love story tra Francis (volenteroso ma a tratti discretamente bamboccio) e l'insipida Wynn, che raggiunge perle di rara stucchevolezza. Per il resto si tratta di un bel film, efficace sia sul versante spettacolare che su quello giudiziario e sorretto da alcune ottime interpretazioni: giustamente lodata la performance di Bogart, ma MacMurray probabilmente non si era mai espresso a questi livelli.
MEMORABILE: La destituzione; L'interrogatorio di Bogart.

Reeves 20/08/24 07:55 - 2558 commenti

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Un film girato bene e interpretato in modo notevole, ma il cui gradimento è pesantemente inficiato dalla troppa voglia del regista di lanciare un messaggio che giustifichi agli occhi dei colleghi il comportamento non certo esemplare che ebbe durante il maccartismo, denunciando i suoi amici: l'autorità va comunque rispettata, anche quando sembra sbagliare. E questo fa scendere di molto il giudizio.
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  • Discussione Daniela • 3/02/09 11:23
    Gran Burattinaio - 5937 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Daniela scrive: "si segnala per un finale ambiguo".
    Legnani chiede: proprio "ambiguo" o intendevi dire "ambivalente"?


    Ambiguo in quanto, con la riaffermazione del principio che l'autorità va comunque rispettata sempre e comunque, sembra proprio ribaltare quanto visto finora (la paranoia del comandante stava mettendo inutilmente a rischio la nave e l'intero equipaggio, per cui l'ammutinamento è percepito come una liberazione da una situazione insostenibile). La sparata del difensore, indirizzata soprattutto contro l'ufficiale interpretato da Fred McMurray (già in precedenza presentato come quello che lancia il sasso e nasconde la mano), è certamente un momento d'effetto, però secondo me troppo retorico, troppo "carico". Avrei preferito una chiusura in chiave minore, più incentrata sull'umanità del comandante (che è stato lasciato solo con le sue responsabilità in un momento per lui difficile per lo stress precedentemente accumulato) piuttosto che sul principio di autorità da difendere a spada tratta.
    PS: non mi ricordo proprio se, nella piccola inchiesta interna messa in piedi da Bogart, la materia del contendere erano ciliegie sciroppate o un' altra leccornia contingentata. Mi ricordo solo che il comandante ne prese tre porzioni... paranoico ma goloso. Mi si ricorda di cosa si trattava?
    Ultima modifica: 10/08/20 09:49 da Daniela
  • Discussione B. Legnani • 30/04/11 23:16
    Pianificazione e progetti - 15065 interventi
    Il crollo di Bogart:
    http://www.youtube.com/watch?v=ZlV3oQ3pLA0
  • Curiosità Columbo • 10/05/11 11:10
    Pulizia ai piani - 1097 interventi
    Una piccola curiosità "navale". Il "Caine" non è mai esistito, e il film è stato girato sul cacciatorpediniere Thompson, gentilmente concesso dalla Marina Militare USA dopo non poche esitazioni.

    Forse qualche "vecchio appassionato" nostrano ricorderà la sagoma di questa nave nei nostri porti Italiani negli anni '50 e '60. Difatti nel dopoguerra la Marina Americana ha ceduto alla malconcia Marina Italiana moltissime navi veterane, tra cui alcune gemelle del Thompson. Ecco qui una di queste navi, ribattezzata in Italia "nave Aviere" (ex USS Nicholson).
  • Homevideo Galbo • 25/07/11 14:24
    Consigliere massimo - 4002 interventi
    In uscita il 7/9 il Blu Ray con queste specifiche tecniche (fonte dvd-store.it)

    Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
    Formato audio 1.0 Dolby Digital: Italiano Francese Spagnolo Portoghese Tedesco
    5.1 DTS HD: Inglese
    Sottotitoli Italiano Inglese Inglese per non udenti Arabo Cinese Olandese Francese Tedesco Greco Hindi Indonesiano Coreano Portoghese Spagnolo Thai Turco
    extra
    Commento di Richard Pena e Ken Bowser
    Dietro le quinte
  • Discussione Nicola81 • 11/03/24 18:29
    Contratto a progetto - 681 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Daniela scrive: "si segnala per un finale ambiguo".
    Legnani chiede: proprio "ambiguo" o intendevi dire "ambivalente"?


    Ambiguo in quanto, con la riaffermazione del principio che l'autorità va comunque rispettata sempre e comunque, sembra proprio ribaltare quanto visto finora (la paranoia del comandante stava mettendo inutilmente a rischio la nave e l'intero equipaggio, per cui l'ammutinamento è percepito come una liberazione da una situazione insostenibile). La sparata del difensore, indirizzata soprattutto contro l'ufficiale interpretato da Fred McMurray (già in precedenza presentato come quello che lancia il sasso e nasconde la mano), è certamente un momento d'effetto, però secondo me troppo retorico, troppo "carico". Avrei preferito una chiusura in chiave minore, più incentrata sull'umanità del comandante (che è stato lasciato solo con le sue responsabilità in un momento per lui difficile per lo stress precedentemente accumulato) piuttosto che sul principio di autorità da difendere a spada tratta.
    PS: non mi ricordo proprio se, nella piccola inchiesta interna messa in piedi da Bogart, la materia del contendere erano ciliegie sciroppate o un' altra leccornia contingentata. Mi ricordo solo che il comandante ne prese tre porzioni... paranoico ma goloso. Mi si ricorda di cosa si trattava?
    Perfettamente d'accordo. Infatti alla fine non si capisce se il messaggio sia una denuncia dell'ottusità dell'ordine costituito oppure la riaffermazione del principio secondo cui chi indossa l'uniforme deve sempre comunque rispettare gli ordini dei propri superiori, anche se si tratta di soggetti paranoici e quindi potenzialmente pericolosi; ma vista l'aria che tirava all'epoca a Hollywood per chi era finito nella grinfie del maccartismo (vedi Kazan e il suo Fronte del porto) propenderei più per la seconda ipotesi.
    P.S: erano proprio ciliegie sciroppate!

  • Discussione B. Legnani • 11/03/24 20:00
    Pianificazione e progetti - 15065 interventi
    Nicola81 ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Daniela scrive: "si segnala per un finale ambiguo".
    Legnani chiede: proprio "ambiguo" o intendevi dire "ambivalente"?


    Ambiguo in quanto, con la riaffermazione del principio che l'autorità va comunque rispettata sempre e comunque, sembra proprio ribaltare quanto visto finora (la paranoia del comandante stava mettendo inutilmente a rischio la nave e l'intero equipaggio, per cui l'ammutinamento è percepito come una liberazione da una situazione insostenibile). La sparata del difensore, indirizzata soprattutto contro l'ufficiale interpretato da Fred McMurray (già in precedenza presentato come quello che lancia il sasso e nasconde la mano), è certamente un momento d'effetto, però secondo me troppo retorico, troppo "carico". Avrei preferito una chiusura in chiave minore, più incentrata sull'umanità del comandante (che è stato lasciato solo con le sue responsabilità in un momento per lui difficile per lo stress precedentemente accumulato) piuttosto che sul principio di autorità da difendere a spada tratta.
    PS: non mi ricordo proprio se, nella piccola inchiesta interna messa in piedi da Bogart, la materia del contendere erano ciliegie sciroppate o un' altra leccornia contingentata. Mi ricordo solo che il comandante ne prese tre porzioni... paranoico ma goloso. Mi si ricorda di cosa si trattava?
    Perfettamente d'accordo. Infatti alla fine non si capisce se il messaggio sia una denuncia dell'ottusità dell'ordine costituito oppure la riaffermazione del principio secondo cui chi indossa l'uniforme deve sempre comunque rispettare gli ordini dei propri superiori, anche se si tratta di soggetti paranoici e quindi potenzialmente pericolosi; ma vista l'aria che tirava all'epoca a Hollywood per chi era finito nella grinfie del maccartismo (vedi Kazan e il suo Fronte del porto) propenderei più per la seconda ipotesi.
    P.S: erano proprio ciliegie sciroppate!


    E' per quanto sottolineo che per me è ambivalente e non ambiguo. Indipendentemente dalla paranoia poi citata.

  • Discussione Kanon • 11/03/24 20:37
    Fotocopista - 840 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Il crollo di Bogart:
    http://www.youtube.com/watch?v=ZlV3oQ3pLA0

    A cui molto probabilmente si è  ispirato A. Sorkin in "Codice d'onore" per l'interrogatorio finale di J. Nicholson (col. Jessep)
  • Discussione Daniela • 11/03/24 20:37
    Gran Burattinaio - 5937 interventi
    Nicola81 ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:ti alla fine non si capisce se il messaggio sia una denuncia dell'ottusità dell'ordine costituito oppure la riaffermazione del principio secondo cui chi indossa l'uniforme deve sempre comunque rispettare gli ordini dei propri superiori, anche se si tratta di soggetti paranoici e quindi potenzialmente pericolosi; ma vista l'aria che tirava all'epoca a Hollywood per chi era finito nella grinfie del maccartismo (vedi Kazan e il suo Fronte del porto) propenderei più per la seconda ipotesi.
    P.S: erano proprio ciliegie sciroppate!
    Concordo. 

  • Discussione Caesars • 11/03/24 20:44
    Scrivano - 16862 interventi
    Kanon ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Il crollo di Bogart:
    http://www.youtube.com/watch?v=ZlV3oQ3pLA0

    A cui molto probabilmente si è  ispirato A. Sorkin in "Codice d'onore" per l'interrogatorio finale di J. Nicholson (col. Jessep)
    Credo proprio di si

  • Discussione Anton • 5/05/24 08:43
    Disoccupato - 1 interventi
    secondo me il principio enunciato da Ferrer è giusto. Se Bogart fosse stato assistito meglio dagli ufficialetti del Caine, non avrebbe infine "dato di matto". Ogni comandante ha il proprio metodo, sicuramente il primo comandante DeVriess è quello che suscita maggiore empatia nello spettatore, ed è adorato dall'equipaggio, perchè dimostra che il ruolo del comandante è difficoltoso soprattutto per la necessità di tenere in equilibrio disciplina, regolamenti e pragmaticità durante gli eventi avversi.