Jimmy's Hall - Una storia d'amore e libertà - Film (2014)

Jimmy's Hall - Una storia d'amore e libertà
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/12/14 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 26/12/14 19:16 - 12537 commenti

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Nell'Irlanda degli anni '30, la storia di un circolo ricreativo che scatena le ire dei cattolici benpensanti. Ken Loach porta avanti con coerenza il suo discorso di cinema politico e di sinistra, raccontando una storia ispirata ad un personaggio reale, Jimmy Gralton. L'autore parla in questo film di riscatto sociale e culturale affidato alle attività di un circolo ricreativo destinato alle classi svantaggiate. Buona la sceneggiatura di Paul Laverty che approfondisce la contrapposizioni ideologiche ed efficace il lavoro degli attori.

Mileli 30/12/14 12:16 - 15 commenti

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Nella campagna irlandese degli Anni Trenta è difficile, se non impossibile, pensare di imparare insieme a leggere, disegnare e ballare la musica peccaminosa americana senza rischiare di diventare l'Anticristo. La stupenda fotografia di Robbie Ryan ci riporta in un mondo nel quale la libertà di oggi è stata costruita sulla sofferenza di chi ne ha pagato il conto sulla propria pelle. Meritata la standing ovation di Cannes. Commovente.

Cotola 7/01/15 22:07 - 9321 commenti

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Loach torna alle origini e narra una storia (ispirata a fatti veri), che a qualcuno (forse un po' giustamente) sembrerà anacronistica, di libertà e repressione pienamente coerente al suo credo ideologico. Non si vola alto, ma il film è buono, si lascia seguire piacevolmente ed è sicuramente tra i migliori lavori firmati dal regista britannico negli ultimi anni. Buone le prove degli attori e bella la fotografia.

Saintgifts 14/01/15 00:17 - 4098 commenti

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Si può ammirare come un'opera d'arte tecnicamente molto buona, anche se la tecnica non sempre ha a che vedere con l'arte (nel cinema sì). Ottima la fotografia (fino all'ultimo fotogramma), buone anche la sceneggiatura e le interpretazioni (si distingue il dublinese Jim Norton nella figura di padre Sheridan). Il punto debole è proprio la storia: validissima dal punto di vista storico e sociale ma, proprio perchè parla di valori universali conosciuti (visti spesso sotto diverse forme), non riesce a suscitare troppe emozioni.

Xamini 21/01/15 21:41 - 1273 commenti

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Il tenore dell'ingiustizia sociale, del contrasto intestino alla nazione irlandese è quello del classico Ken Loach ma il dramma risulta un po' stemperato, abbozza spesso un qualche sorriso, non sembra così approfondito come accaduto altre volte. Insomma, pur restando gradevole incide meno. Che il nostro buon regista stia virando verso un altro registro?

Daniela 14/06/15 12:21 - 12972 commenti

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E' commovente la costanza con cui Loach continua a raccontare le sue storie di lotte, proletari fieri, mamme indomite, da ultimo (vero e buono) comunista sulla faccia della terra. Trovo però ormai difficile, come penso accada ai tanti altri disillusi negli ideali ed inaciditi dal senno di poi, appassionarmi realmente a quelle che, senza la rabbia ed il rimpianto (del tempo e per quel tempo), rischiano di sembrare parabole edificanti, consolatorie anche quando si concludono con una sconfitta, perché la fiamma non è spenta. Cinema di impegno civile, lodevole negli intenti ma fuori del tempo

Didda23 11/12/15 10:22 - 2441 commenti

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Il credo cinematografico del connubio Loach-Laverty (basato su un'impostazione registica abbastanza basilare e una sceneggiatura impregnata di tematiche politico sociali) è evidente pure in quest'ultima fatica. La storia, con elementi di verità, funziona e scorre bene nonostante la dicotomia bene/male (i "comunisti" da una parte, la chiesa dall'altra) sia scevra da scale di grigi o da zone d'ombra. La ricostruzione rurale è pertinente e avvalorata dalla valida fotografia di Ryan. Prova del cast omogenea e sentita. Difetto principale: non emoziona.
MEMORABILE: La gioventù del paesello che prega Jimmy di riaprire la sala da ballo.

Nando 11/03/16 10:44 - 3864 commenti

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Un frammento di storia irlandese con le gesta di Gralton, precursore del partito comunista irlandese. Loach vi inserisce il solito impegno militante danno una bella sferzata al moralismo cattolico del periodo, evidenziando l'impegno del protagonista verso le classi meno abbienti. Belle scenografie e interpreti appropriati.

Hackett 25/01/20 13:26 - 1868 commenti

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Il sottotitolo italiano questa volta calza a pennello. La pellicola del bravo Ken Loach ci racconta infatti di un'Irlanda ferita e ancora divisa dopo la guerra, dove le tensioni sociali sono fomentate dalla chiesa cattolica e dalle autorità locali, schierate apertamente dalla parte dei ricchi, che tacciano di comunismo tutto ciò che può mettere in discussione lo status quo. A questo grigiore si ribellano i giovani locali e la loro voglia di libertà, non solo fisica, anche intellettuale.

Gottardi 23/12/23 10:38 - 396 commenti

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Tensioni sociali dell’Irlanda anni 30, religiose e politiche, storia di un ex emigrato negli USA che ritorna e apre un centro sociale dove la gente possa divertirsi e imparare (in barba al monopolio e alla repressione cattolica) e rivendicare i propri diritti contro il controllo sociale con la violenza. Correttamente illustrativo del periodo e solo apparentemente fuori dal tempo, perché i protagonisti sono sempre gli stessi in ogni epoca, sopraffattori e sopraffatti. Amara indignazione che accompagna tutto il film, per nulla consolatorio, con una parallela storia d’amore sui generis.

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