Nella Los Angeles dei primi anni '90, è in corso una guerra interna alla polizia per il posto di capo della stessa; intanto un poliziotto esperto e una recluta compiono un'indagine che porterà a verità scottanti. Film di genere tratto da una storia dello scrittore americano James Ellroy, vede nella sceneggiatura (e nella buona caratterizzazione psicologica di personaggi contrapposti tra loro) il suo lato migliore. Girato in modo molto tradizionale (con buone scene d'azione) il film presenta un buon cast (molto bravo Gleeson).
C'è del marcio nella polizia losangelina - dato la vicenda è ambientata negli anni '90, teatro dei disordini razziali seguiti al pestaggio di Rodney King, vien da dire: bella scoperta! Ed infatti il film non risulta particolarmente originale e, anche se la storia è tratta da Ellroy, non un mestierante qualsiasi, si discosta poco dai soliti ritratti di poliziotti duri che finiscono per trovarsi dall'altra parte della barricata (quella dei "cattivi") quasi senza rendersene conto. Ritmo concitato, fotografia volutamente "sporca", discreto il cast.
Dark Blue è il classico film di poliziotti corrotti. Questa volta Ellroy non basta a rimettere la baracca in piedi e lo sfondo su cui viaggia la pellicola, l'assoluzione dei poliziotti autori del (reale) pestaggio di Rodney King, viene poco e male sfruttato. Kurt Russel gigioneggia troppo e convince poco. Indice evidente che è un attore buono solo per le "follie" di Carpenter. Anche il finale incide poco. In una storia che invece avrebbe dovuto avere proprio nel finale i fuochi artificiali. Insomma una quasi totale delusione.
Ottimo poliziesco moralista che parte dal classico scenario di corruzione per arrivare a raccontare la presa di coscienza di un poliziotto (Russell) che decide di sacrificare se stesso in nome della giustizia e della verità. Il ritmo è buono, l'azione (non molta) ben costruita e il cast perfetto: Russell è bravissimo, Speedman gli fa da buona spalla, Gleeson è un cattivo spregevole e mellifluo quanto basta, Rhames bravo nella parte dell'agente integerrimo (tranne che nella vita privata). Ottimo monologo finale di Russell, da vedere.
Se non l'avessi letto alla fine, anche stupendomene un po', non mi sarei mai accordo che il film è basato su una storia di Elroy. Troppo tagliati con l'accetta i personaggi: ci troviamo infatti in piena zona "poliziotti marci fino al midollo contro poliziotti marci ma meno contro poliziotti duri e puri". Niente di eclatante dunque ma il buon lavoro degli attori (Russell ha la stoffa per questo genere di film, Speedman non delude, Gleeson fa sempre la stessa cosa con mestiere) e la regia professionale riescono a rendere il tutto piacevolmente ripetitivo.
MEMORABILE: Il giudice che firma il mandato di perquisizione sorseggiando un bel Martini.
Ottimo poliziesco come ne facevano una volta. Duro, sporco, violento, con un gran ritmo e ricco di tensione dall'inizio alla fine. Un'indagine nel cuore oscuro di Los Angeles tra omicidi, brutalità e sbirri corrotti, con una realistica ricostruzione della rivolta razziale scoppiata in città nel '92. Russell monumentale.
Il tema della corruzione lo avvicina ai polizieschi di Lumet, ma il ritmo e la messinscena lo fanno sembrare una versione più sobria di Training day. L'esordio alla sceneggiatura di James Ellroy non è proprio memorabile, ma Shelton riesce comunque a confezionare un buon poliziesco d'azione in cui si respira un po' della "malsana" aria dei mitici seventies, anche grazie alla realistica ambientazione nel ghetto in rivolta dopo l'esito del processo a Rodney King. Peccato per un finale troppo plateale e retorico con un Russell a briglia sciolta.
MEMORABILE: L'agguato nell'abitazione dei due criminali; La caccia al criminale di colore nel ghetto in rivolta.
Poliziesco nel quale in centrale sono tutti più o meno marci, tranne chi non ha la pelle chiara (il timorato di Dio tutto d’un pezzo, anche se con qualche problema di fedeltà). Ormai un po’ troppo datato, puro fine anni Novanta-inizio Duemila (linguaggio sboccato, litri di alcolici e colonna sonora qua e là pompante), non ha molte frecce al suo arco; e tutto procede come ci si aspetta anche se, verso la fine, qualcuno pagherà al posto di un altro, rimescolando un po’ le carte della prevedibilità. Si può vedere, ma non lascia particolari tracce.
MEMORABILE: Per dare la possibilità al compare di rimuovere la cassaforte, fa una strage in negozio freddando tutti quelli che entrano; “Non osare toccarlo!”.
Kurt Russell nei panni di poliziotto stressato da se stesso è quanto di più calzante si possa avere; oblique contraddizioni si consumano dentro di lui, facendone un personaggio vittima dei suoi difetti, ma anche capace di grandi gesti umani. Bel film d'azione girato a Los Angeles, spesso sbraitato, a volte narrativamente esagerato nel combinare le situazioni, sempre divertente in ogni caso.
C’è del marcio in Danimarca, disse Shakespeare. Qui, invece, il marcio è nella città di Los Angeles e risiede dove non dovrebbe esistere. La scintilla è il pestaggio di Rodney King che, silente in sottofondo, anima la vicenda di quella nitroglicerina pronta a deflagrare per le strade. A fronte di cotanta ambizione era lecito aspettarsi qualcosa di più solido, mentre sembra il classico thriller d’azione americano, roboante e carico di adrenalina. Ne consegue che non lascia grandi tracce di sé perché la sostanza, quella vera, non è poi molta.
Ron Shelton HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàDaniela • 27/02/10 15:57 Gran Burattinaio - 5946 interventi
Il titolo originale si riferisce al colore della divisa dei poliziotti.
Non ricordo bene, probabilmente lo avevo letto da qualche parte, grazie della precisazione.
DiscussioneZender • 20/08/12 19:39 Capo scrivano - 48708 interventi
Ok, grazie Jan, corretto.
HomevideoRocchiola • 4/05/18 10:43 Call center Davinotti - 1316 interventi
Il DVD distribuito in Italia dalla CDI si basa sul master della Sony e presenta un video eccellente ed un audio dolby digital 5.1 piuttosto buono anche nella lingua nostrana.
Recentemente è stato ristampato dalla Mustang, ma fin dall'immagine e dalle note di copertina, si desume che abbiano utilizzato il medesimo master della precedente edizione ormai fuori catalogo ma ancora reperibile a prezzi davvero popolari.