Il viaggio di capitan Fracassa - Film (1990)

Il viaggio di capitan Fracassa

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La nostra recensione di Il viaggio di capitan Fracassa

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tratta da "Il Capitan Fracassa" di Théophile Gautier (lavoro di metà Ottocento), questa megaproduzione ambiziosa che coinvolge Italia e Francia risulta un insopportabile polpettone di nessuna incisività. Presentato come un lavoro teatrale (la prima scena vede aprirsi un sipario dietro al quale compare una foresta brumosa costruita con set artificiali), crea come ambientazione scenografie "di cartapesta" che danno l'impressione di collocarsi a metà tra il reale e la bidimensionaità teatrale: un effetto che, pur originale, dona una brutta sensazione di "finto". In questo mondo surreale si muove, come in un classico road-movie, la compagnia teatrale protagonista, che porta il suo misero spettacolino...Leggi tutto di paese in paese fino a Parigi. A comporla è un cast d'eccezione: oltre al futuro Capitan Fracassa del titolo (un barone in disgrazia aggiuntosi alla compagnia su consiglio del suo buon servitore Ciccio Ingrassia), interpretato da colui che darà volto alla seconda incarnazione del Corvo e cioè Vincent Perez, troviamo un misurato ma mal sfruttato Massimo Troisi (fa Pulcinella, che diventa per propria volontà servitore di Perez), il tris di bellezze Ornella Muti (anche nuda)/Tosca D'Aquino/Emanuelle Beart, l'ormai incartapecorita Lauretta Masiero e ancora Jean Francois Perrier, Massimo Wertmuller... Tra i personaggi incontrati per la via ecco invece Claudio Amendola (un brigante da quattro soldi), Marco Messeri, Giuseppe Cederna, Mariangela Giordano... Un cast impressionante, insomma, del tutto sprecato. Colpa di una sceneggiatura fiacchissima, di un montaggio soporifero, di dialoghi mai vagamente brillanti. E anche le tanto studiate scenografie contribuiscono a dare quella sensazione di artificiosità pomposa che immerge il film di Scola, evidentemente stanco, in un'atmosfera datata e imbevibile.

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Tutti i commenti e le recensioni di Il viaggio di capitan Fracassa

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Galbo 6/01/08 09:46 - 12670 commenti

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Lampante esempio di film in cui la forma è preponderante sui contenuti, è un'opera di chiara impostazione teatrale (è stato interamente girato in studio). Benchè apparentemente "movimentato" da scene d'azione come duelli e da intrecci amorosi, si tratta di un film paradossalmente statico, dove tutto è molto curato ma che manca di una motivazione di fondo, risultando eccessivamente freddo.

Enzus79 16/08/11 16:19 - 3287 commenti

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Sicuramente, come si suol dire in casi del genere, la cornice vale più del dipinto. Però devo dire che la storia è abbastanza coinvolgente e il cast sopra le righe non dispiace. Ci sono scene ripetitive ed un po' troppo lunghe. Indubbiamente si poteva fare meglio (o lasciar stare).

B. Legnani 24/03/12 01:02 - 5667 commenti

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Bello senz'anima. Grande produzione internazionale, cast di livello. Eppure non funziona. Non c'è ritmo, non c'è anima, non c'è personalità. La scelta "in studio" stanca ben presto. In un quadro di noia generale, vanno però sottolineate alcune prestazioni. Troisi misurato e funzionante, la Muti mai così brava come nel monologo, Toni Ucci adorabile, Ingrassia commovente, la Béart deliziosa. Male sfruttata, invece, la Masiero. Presenze del cinema bis, come Rosato e la Giordano. C'è Naike Rivelli. **, quasi a stento.
MEMORABILE: "Mi mancano quindici anni per averne cinquanta. È l'alba e tutto ricomincia a finire."

Pinhead80 2/10/12 10:23 - 5469 commenti

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Terzo film di Ettore Scola che vede come uno dei protagonisti Massimo Troisi. Il viaggio di Capitan Fracassa non è sicuramente un capolavoro ma ho trovato in esso spunti interessanti e momenti di intensa drammaticità (l'addio di Ciccio al suo padrone su tutti). La scenografia scarna e "povera" ricalca quella che potremmo trovare a teatro ed è funzionale al film. Non sempre i dialoghi sono brillanti e questo porta pesantezza a un'opera che necessitava di minor durata. Cast maschile in gran forma e cast femminile particolarmente svestito.

Lupoprezzo 5/10/12 14:22 - 635 commenti

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Appoggiandosi alle gesta del celebre feuilleton di Theophile Gautier, "Il Capitan Facassa", Ettore Scola mette in scena quest'opera di stampo teatrale, ambientata in un mondo di cartone per dar risalto ai gesti e alle parole dei personaggi. Il teatro, l'amore e il sangue si fondono, accompagnando discretamente i protagonisti di questa vicenda collocata nella Francia del XVII secolo. Gli attori offrono prove discrete, a cominciare da Massimo Troisi per arrivare ad una dignitosa Ornella Muti. Tra le (poche) opere meritevoli di visione dell'ultimo Scola.

Lythops 9/06/15 19:22 - 1021 commenti

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Probabilmente confezionato pensando a Troisi, con la presenza interessante e particolare di Ciccio Ingrassia, è scritto e diretto quasi per dimostrare che il regista è bravo nel descrivere il Teatro dell'Arte e a rappresentare cinematograficamente il teatro, idea piuttosto infelice visto che ciascuno ha luoghi, ruoli e pubblico solitamente ben distinti. Questo "viaggio", con lungaggini di ogni tipo e le Rivelli, madre e figlia, che si devono assomigliare per forza per la gioia dei pettegoli, annoia anche nella fotografia, pur ragguardevole.

Saintgifts 30/11/15 19:47 - 4098 commenti

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Molto liberamente tratto dal romanzo di Théophile Gautier, girato in studio con scenografie che danno al lavoro un sapore fiabesco che si adatta bene alla vicenda. Sipari che si aprono sulla vita e altri che si aprono su minuscoli palcoscenici dove si recita la commedia dell'arte, con guitti analfabeti. Cast variegato dove spicca un Troisi nelle vesti di un Pulcinella affamato (come tutta la compagnia) ma più saggio che furbo e un Ingrassia in un cameo che lascia il segno. Buona comunque la prestazione di tutti. Regia un po' sottotono.

Hackett 27/12/17 09:23 - 1871 commenti

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Eccessivamente lento e prolisso, questo curioso esperimento di teatro nel teatro non manca certo di aspetti positivi, che partono dal cast invitante e proseguono con l'interessante scommessa dell'ambientazione volutamente fittizia. In quegli anni ci fu un grande ritorno del cinema "teatrale" ma pellicole come Rosencrantz e Guildenstern erano riuscite meglio a cogliere nel segno, grazie a sceneggiature più spigliate e assimilabili al mezzo cinematografico.

Urraghe 24/03/20 02:08 - 79 commenti

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Un viaggio di guitti verso Parigi. Film del 1990 con attori importanti (Troisi, Ornella Muti, Emmanuelle Béart, Ciccio Ingrassia, Lauretta Masiero, Claudio Amendola, il compianto Renato Nicolini e altri). Una misurata regia con interpretazioni per la maggior parte accademiche. Interamente girato in studio con una fotografia affascinante e luci teatrali in un lento cammino di due ore, con colpi di scena verbali più che visivi fino alla scena risolutiva finale. Per chi ama il teatro.
MEMORABILE: "Un’attrice deve soffrire o ridere solo in scena!"; La soluzione finale tra amore e analfabetismo.

Ryo 18/05/20 17:18 - 2169 commenti

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Un omaggio adorabile del cinema al mondo del teatro. In colori pastello di tipo fiabesco (soprattutto nella nebbia) Scola intreccia il suo bell'adattamento del classico della letteratura francese, avvicinandosi lentamente nel finale a un magnifico tocco metateatral-cinematografico. Vincent Perez in un ottimo ruolo; Massimo Troisi esilarante come sempre. Peccato per il doppiaggio italiano degli attori francesi, non troppo convincente.

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Maxx g 16/07/22 13:39 - 715 commenti

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Adattamento di un romanzo di Theophile Gautier, "Il viaggio di Capitan Fracassa”, il film di Scola appare molto, troppo fumoso. E dire che la storia potrebbe essere interessante: una compagnia teatrale che ambisce di esibirsi a Parigi. Tra le storie interne e la vicenda principale (portare il Barone nella capitale francese) si affievolisce. Gli interpreti fanno la loro parte (su tutti Toni Ucci e Massimo Troisi), ma alla fine c'è quel senso di vago e di indefinito che lascia l'amaro in bocca. Un peccato. Tanto fumo quindi e poco arrosto.
MEMORABILE: I duetti tra Pulcinella e il barone.

Fabbiu 28/05/23 09:57 - 2200 commenti

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Scenografie e costumi sono ciò che più rimane impresso di questo film; sebbene girato al chiuso, le atmosfere nebbiose e boschive ricreate negli studi hanno una resa incredibile e rappresentano un utilizzo scenico degli spazi notevole. C'è poi un nutrito cast di attori ben assortiti, ma su tutti deliziano il trio delle belle D'Aquino, Muti e Béart e Troisi che, con fare moderato ma giusto, incarna Pulcinella. Intrighi, amori e duelli, la rilettura di Scola sul noto romanzo dell'Ottocento è un film che con grande maestria racconta con stile teatrale l'amore per la narrazione.

Daniela 21/06/23 07:34 - 13295 commenti

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Aggregatosi a una compagnia teatrale in viaggio verso Parigi, un giovane barone ridotto in miseria impara ad apprezzare splendori e miserie della vita dell'attore... Coproduzione franco/italiana, una commedia in costume liberamente ispirata al romanzo di Théophile Gautier e interamente girata in studio che vuol essere un omaggio al teatro che eleva lo spirito e fa volare l'immaginazione anche se non sempre riempie la pancia, con buoni momenti ma penalizzata da un'eccessiva staticità, dalla sceneggiatura fiacca e dalla scarsa omogenità nelle prestazioni del ricco cast.

Kinodrop 16/08/23 20:24 - 3426 commenti

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Una sorta di road movie, lento come il carrozzone sul quale viaggia una compagnia teatrale di commedianti dell'arte verso Parigi portandosi dietro un giovane nobile squattrinato che più si avvicina la meta, più si allontana dal suo rango per diventare un buon attore. Una confezione ambiziosa, totalmente teatrale, che fa della finzione il suo merito e la sua verità, che ben presto però rivela i suoi limiti di sceneggiatura e una mancanza di verve e di reale progressione nonostante un cast franco-italiano sulla carta prestigioso, ma non adeguatamente valorizzato e sfruttato. Stanco.

Rambo90 16/08/23 22:57 - 8026 commenti

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Con le tragicomiche avventure di Capitan Fracassa, Scola assesta una delle ultime grandi zampate del cinema italiano di commedia, sapendo fondere benissimo riflessioni sul teatro, amore e duelli da cappa e spada. Si resta costantemente in bilico tra battute e acuti dialoghi in una sceneggiatura scritta di fino, aiutata dagli splendidi scenari ricreati in studio fotografati con vera maestria da Tovoli. Cast delle grandi occasioni con un Troisi ormai attore maturo, una Muti in una delle sue performance migliori e uno stuolo di grandi interpreti. Da rivalutare.

Paulaster 20/11/23 18:02 - 4924 commenti

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Un barone decaduto si aggrega a una compagnia di guitti. Confezione di prim’ordine nel ricreare il viaggio di paesino in paesino del gruppo di teatranti. La fotografia aiuta a dare un tocco favolistico alla vicenda e i primi dialoghi forbiti non appaiono pesanti da digerire. Il cast non funziona, non si capisce se per colpe proprie o perché non ben diretto. Il comparto maschile prevale, con Toni Ucci e Ingrassia; Troisi cerca di mostrarsi attore tout court ma rimane spuntato. Male Amendola (lo spagnolo?!) e la Béart; Girone sembra far parte di uno sceneggiato tv.
MEMORABILE: Lo spettacolo davanti alla povera gente; “Andate a fare nel chitarrino”; La spaccatura delle ossa.
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  • Curiosità Zender • 12/03/22 18:01
    Capo scrivano - 49051 interventi
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