La resistenza libica guidata dall'anziano Omar Mukhtar contro la cruenta invasione fascista. Una delle pagine più vergognose (e sconosciute) della storia d'Italia rivive in un film di produzione libico-Usa che racconta le gesta dell'eroe nazionale giustiziato dai nostri. Un'opera-fiume dalla desueta impostazione epico-romantica dei film bellici degli anni 50/60, ma importante per la storia vera che racconta e per la potente e impressionante denuncia anticoloniale. Efficacemente misurata l'interpretazione di Quinn e Reed, emozionante Papas.
Discreto film di guerra che, pur raccontando reali episodi che hanno a che fare col nostro paese, (purtroppo) non trascina mai lo spettatore, dato che non esce mai dalla sua pesantezza. Gli attori (strano ma vero) risultano mediocri, eccetto Steiger. Chissà se ci fosse stato un regista più "esperto"... Nonostante i suoi limiti è un film da vedere.
Tra i pochissimi film ad aver subito una censura totale in Italia, tratta dei crimini commessi dall'Italia in Libia in epoca coloniale. In realtà l'opera sembra la giustapposizione di due film, validi se presi di per sé, ma che hanno il difetto di non fondersi mai: da una parte una manichea ma spettacolare e avvincente pellicola di guerra, dall'altra una narrazione talora molto accurata e talaltra molto schematizzata delle vessazioni subite dai libici. Infelicissima, per ragioni fisionomiche, la scelta di affidare la parte del Generale Graziani a Oliver Reed.
Cast di prim'ordine ma complessivamente sottotono. Steiger meno convincente rispetto a Mussolini ultimo atto (forse volutamente, visto il diverso taglio dei due film), ma sempre ottimo, Quinn impeccabile. Bella anche la prova di Vallone. L'opera è chiaramente di propaganda (basti pensare che è co-finanziata da Gheddafi) e molte scene si capisce che son lì solo per esaltazione dei libici/demonizzazione degli italiani. Resta comunque un'opera interessante per ricordare che qualche nefandezza l'abbiam fatta anche noi.
MEMORABILE: I negoziati tra Mukhtar e Diodice, la reazione all'imboscata sulle montagne, ogni scena con Rod Steiger.
Filmone epico. Un cast magistrale per un film di quasi tre ore ma che è ben più digeribile di tante inutili pellicole di metà durata. I nostri bravi attori italiani, da Vallone a Fantasia passando per il valido Patrizi, non sfigurano affatto a fianco dei più quotati Quinn e Reed. Ottima la ricostruzione storica, pellicola toccante e riuscita.
MEMORABILE: I ribelli schiacciati dai carri; L'imboscata ai soldati italiani.
Film bellico dei primi anni '80 ma che ha il respiro epico dei kolossal dei decenni precedenti, per la durata fiume (quasi tre ore), il gran dispiego di mezzi, la spettacolarità delle scene di battaglia, e naturalmente per il cast: Quinn è magnifico nei panni di Omar Mukhtar, Reed un convincente Graziani, notevoli anche Steiger (per la seconda volta nei panni di Mussolini), la Papas e soprattutto Vallone. Inevitabile una certa propaganda in favore della Libia (tra i finanziatori figurava Gheddafi), ma sempre meno scandalosa di una censura italiana che voleva vietare la storia.
MEMORABILE: La prima imboscata ai soldati italiani e la successiva rappresaglia; Lo scontro sul ponte; Il confronto tra Quinn e Reed.
Omar Mukhtar, ovverosia il simbolo incarnato dei valori e della resistenza ventennale alla prepotenza fascista in Libia. L’occupazione di un popolo da parte di un altro che si propone come civilizzatore è l’ennesimo esempio di sopruso che l’Occidente ha perpetrato nei confronti del mondo arabo e che ancora oggi corrode la mentalità comune. Una ricostruzione onesta, puntuale, su fatti poco conosciuti o dimenticati, raccontati con stile semplice e da piccolo schermo. Cast straordinario: Quinn, Papas, Moschin, Reed, Steiger, Vallone.
MEMORABILE: Il nuovo “vallo di Adriano” all’incontrario che gli italiani infliggono al popolo libico.
I tanti crimini compiuti dagli italiani durante l'occupazione coloniale della Libia raccontati con taglio epico e spettacolare in un film che pone al centro l'eroe nazionale libico che guidò la resistenza contro le nostre truppe. Censurato qui da noi, è un film forte e importante e al tempo stesso un'avventura mozzafiato interpretata da ottimi attori, primo tra tutti Anthony Quinn.
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Il film, che mostra le azioni poco onorevoli delle truppe italiane in Libia pur col taglio di un innegabile film propagandistico, è rimasto censurato in Italia per un oltre vent'anni: ritenuto "offensivo dell'onore dell'Esercito Italiano" (secondo il governo italiano del 1982), non fu possibile proiettarlo in tv o nei cinema. Soltanto nel 2009, in occasione della visita in Italia di Muhammar Gheddafi, il film fu proiettato su Sky.