I diamanti che nessuno voleva rubare - Film (1967)

Bellissimo noir tipicamente Anni Sessanta. Ottimo cast con alcuni attori non professionisti. La trama è classica: il colpo su commissione ed eventuali strascichi... Bellissime ambientazioni e musiche; film come questo meritano di uscire dall'oblio. Pare che sia stato l'ultimo film del regista Mangini.

Assoldati da un mefitico Randone, malviventi di ogni risma si impegnano a portar via dei gioielli di valore inestimabile in cambio del silenzio sulle loro malefatte. Musiche adeguate accompagnano le vicissitudini di "Fangio" e compagnia bella tra sotterfugi, belle donne, macchine e ambulanze, in puro stile giallo d'azione. Mangini dirige senza sbavature un prodotto sicuramente discreto.

Tipico prodotto di genere in cui il pretesto di una rapina conduce a doppi giochi, sotterfugi e tradimenti, pur di ottenere l'agognato bottino. Il plot narrativo è abbastanza telefonato, tuttavia vi sono momenti interessanti e le atmosfere plumbee sono presenti. Panorami con San Pietro e il Colosseo. Accettabile.

Piccolo film sui colpi con sceneggiatura ingenua. Già dall'inizio si nota la povertà di mezzi (gli interni sono davvero desolanti), ma quantomeno la pellicola (io amo i film sulle grande rapine) nella parte iniziale è gradevole. Purtroppo, durante il colpo e proseguendo, i difetti aumentano e il tutto rasenta la mediocrità assoluta (comprese alcune recitazioni). Il cast maschile è interessante (naturalmente Randone è una spanna sopra tutti mentre Andrews è sprecatissimo), mentre il titolo indica il contrario di quello che succede...

Buon prodotto di imitazione dallo sviluppo che più classico non potrebbe essere: progettazione di un colpo, la sua esecuzione, lotta per la spartizione del bottino. Nella prima parte viene dato ampio rilievo alle psicologie dei personaggi, il finale è un bel susseguirsi di colpi di scena. Il cast assembla nomi di spicco e perfetti sconosciuti e complessivamente se la cava. Manca però l'amarezza di fondo degna del miglior noir europeo e semmai si guarda in alcuni momenti al giallo-rosa made in Usa, senza però mai scadere nella commedia.

Una magnifica preziosissima parure fa gola a un gruppetto di manigoldi capitanato da un perfido usuraio su sedia a rotelle. Si tratta di un buon prodotto made in Italy, giusto nel ritmo, nelle dislocazioni internazionali e dalla trama suddivisa in più parti che esitano in un finale arricchito da più colpi di scena. Al centro dello schermo la bionda Jeanne Valerie, la famosa Ursula dell'altro titolo del film, più calzante: "No diamonds for Ursula".

Niente di particolare da segnalare: la trama è la solita del "grande colpo" con banda variegata e i previsti colpi di scena si susseguono uno dopo l'altro (e sono del tutto improbabili). Nel cast un paio di nomi che "invitano" alla visione, ma Randone è deludente, mentre Giuffrè pare più calato nella parte. Per il resto volti anonimi che si scordano in fretta, mentre la protagonista femminile è graziosa ma non certo molto espressiva. In sostanza un film destinato ai fan di film italiani anni '60 che si occupano di rapine. Gli altri si astengano tranquillamente.

Classico noir con tanto di colpo in cui è chiaro sin dall'inizio che non tutto andrà secondo i piani. Quel che conta allora è capire chi si godrà il malloppo e in che modo. Gradevole pellicola di genere che pur senza volare alto e fornire una storia originale o dai ritmi vertiginosi, si lascia guardare senza problemi fino all'epilogo che presenta una discreta girandola di colpi di scena, forse persino eccessiva. Cast interessante con Salvo Randone sgradevole e mefitico e qualche caratterista che farà felici gli appassionati del nostro cinema bis.