Il matrimonio tra cinema e videogiochi ha generato negli anni film inevitabilmente molto simili tra loro, quasi sempre impegnati nel tentativo di regalare a chi guarda una sensazione di interazione massima spingendo sul pedale di velocizzazione, montaggio, equilibrismo tecnico e inserimento di elementi grafici nell'immagine. GUNS AKIMBO (il termine è tipico degli sparatutto e indica chi tiene in mano due armi uguali, proprio come Radcliffe nel film) segue la strada riallacciandosi anche alla vetusta idea del duello a tutto campo; traslata nel mondo dei videogames significa una cosa sola: pervicace ricerca dell'avversario con il chiaro scopo di ucciderlo. Miles Lee Harris (Radcliffe),...Leggi tutto che lavora come programmatore in una società legata ai videogames, si diverte la sera come “leone da tastiera” insultando nelle live chat gli spettatori di Skizm, becera sfida mortale trasmessa in diretta dai canali streaming in un prossimo futuro ove evidentemente manca ogni remora morale. Un giorno il creatore di Skizm, tale Riktor (Dennehy), rapisce Miles, lo stordisce e lo fa risvegliare con due enormi pistoloni imbullonati alle mani costringendolo di fatto a partecipare al gioco con l'obiettivo di uccidere la campionessa Nix (Weaving), che presto lo sfida apertamente in diretta mondiale. Un prologo utile giusto a catapultarci il prima possibile nel mondo di Skizm, all'interno del quale Nix già combatte abitualmente da tempo sparando come una forsennata e uccidendo a mazzi. Miles non è certo della stessa pasta, ma dovrà fare di necessità virtù cominciando la sua personale lotta senza quartiere. Nel frattempo Riktor, atteggiandosi da perfetto villain sadico e psicotico (battutine, faccine, improvvisi scatti di violenza) gli rapisce l'ex fidanzata (Bordizzo) per assicurarsi che non faccia il furbo. Ciò che conta nel film sono la scintillante confezione e la scatenata regia, lanciata a mille all'ora sulle tracce dei suoi eroi (emblematico uno dei primi scontri a fuoco di Nix, condotto davvero come in un perfetto, esagitato sparatutto). Staccando completamente il cervello ci si può anche divertire, pur considerando che non siamo di fronte a nulla di nuovo (lo stomachevole HARDCORE! di Naishuller si era già spinto oltre) e che forse la curiosità maggiore sta nel vedere l'ex maghetto frullato, sbattuto e digerito in un delirio nel quale si aggira in ciabattone di peluche con due pistole appiccicate alle mani. La Weaving ammicca con fare da supereroina punk e nel contesto ci azzecca, il cattivone in fondo sforna qualche discreta battuta e la regia evita con perizia la trappola della ripetività martellante dalla quale film del genere sanno di doversi sgravare appena possono. Poi a guardar bene è la solita solfa, sia chiaro, che ti porta a recuperare Mastroianni e la Andress per tenere a mente come una storia simile si possa affrontare anche con un filo di humour e grazia, senza dover per forza centrifugare gli occhi e il cervello di chi guarda... Ma i tempi cambiano, il linguaggio muta e per muoversi in ambiti simili tocca adeguarsi a un mondo che al momento questo chiede. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Per aver offeso il creatore di un reality-game ad eliminazione, il protagonista si ritrova con due pistole imbullonate nelle mani, inseguito da una micidiale giocatrice decisa a difendere la sua posizione di top-killer... Quante ne sta passando Radcliffe nella sua carriera post-potteriana: vedovo inconsolabile, gobbo, neonazista, cadavere, ora nerd sfigato costretto alla fuga in pantofole e mutande. Scoppiettante nella prima parte, il film diventa un poco ripetitivo in quella centrale, ma nel complesso diverte con situazioni assurde, personaggi strambi e iperviolenza fumettosa.
MEMORABILE: Le pantofole che nessuno dovrebbe mai indossare; Il problema della pipì; L'incontro con il barbone amichevole
Ritmi frenetici e riprese iperboliche nello stile che un tempo si sarebbe detto "da videoclip" ma oggi (il film è palesemente rivolto ai millenials-gamers piu giovani) è quello del videogame action e senza tregua. Nella confezione può anche risultare ripetitivo e poco sostanzioso ma se non'altro nei contenuti è ben assortito da dialoghi folli e trovate demenziali. Nel complesso una piacevole commistione di action-umoristico e folle, votato all'eccesso, in cui Radcliffe pare sguazzare divertito. Intrattiene bene.
Il regista di Deathgasm ritorna con questa commedia action modernista basata su un immaginario gioco online in cui due persone devono uccidersi per sopravvivere. Il personaggio nerd di Radcliffe è tratteggiato in modo simpatico e la sexy-killer Weaving è altrettanto in parte; il film regala un'ora e mezza di totale disimpegno restando a cavallo tra commedia (la prima parte, la migliore) e action forsennato e dai toni videoclippari, non dissimile dai vari film sui supereroi dei tempi odierni. Piuttosto splatter ma senza prendersi mai sul serio.
MEMORABILE: Le gag di Radcliffe in fuga, vestito in modo improbabile.
Buon action dal taglio moderno con la giusta dose di violenza e ironia e una regia che confeziona inquadrature gustose (anche se è impossibile non pensare a John Wick). La prima parte è decisamente più riuscita, mentre la seconda soffre di una eccessiva ripetitività di certi stilemi narrativi. Da premiare la prestazione (e il coraggio) di Radcliffe, che sta accettando ruoli oltremodo stravaganti per affrancarsi dal ruolo che lo ha consegnato alla storia. Ci si diverte e l'intrattenimento è garantito dalla contenuta durata. Liu Bordizzo di infinita bellezza.
MEMORABILE: Radcliffe che trolla la chat del gioco; La difficoltà nella minzione; Il trauma subito da Nix (Weaving).
Mettendo da parte le inverosimiglianze che in un film del genere ci stanno tutte e non vanno quindi prese molto sul serio, ciò che può disturbare parecchio è l'effetto videogioco. In definitiva, infatti, è di questo che si tratta: una sorta
di grande videogioco aggiornato ai tempi moderni, con tanto di parte reality e commenti social. La sceneggiatura presenta poche idee e già viste. La regia continui movimenti della mdp che possono disturbare anch'essi. Il ritmo c'è, la professionalità pure. Ma non a tutti basteranno.
Nerd si risveglia con due pistole imbullonate alle mani e iscritto a un social game a eliminazione in cui due contendenti si sfidano a morte. Divertente commedia action con una buona dose di splatter che si fa apprezzare per la bellissima fotografia colorata e per l'ottima coppia protagonista; oltre a Radcliffe, infatti, abbiamo la bella e sanguinaria Samara Weaving, ormai icona della splatter comedy. In definitiva Guns Akimbo è un divertente fumetto su pellicola che non si prende mai sul serio e che dura il giusto senza mai annoiare. Promosso!
Miles si allarga un po' troppo nello sfottere i creatori di un videogame estremo e si troverà a impersonare, suo malgrado, l'antagonista di Nix, una killer senza freni. Una action-comedy superdinamica con grande sfoggio di ambientazioni e situazioni debordanti con una forte componente trash (i cattivissimi, i nerd "fissati" e le rocambolesche sparatorie). Colpisce la concitazione e la verve della prima parte, con una giusta dose di ironia esaltata dalla prova di Radcliffe; alla lunga si appiattisce nel più che prevedibile, ma diverte.
MEMORABILE: "Ho vinto io?"; Il ronzare di droni attorno agli inseguimenti; Il barbone.
Nel genere "sparatutto" a cui appartiene di diritto questo film, un protagonista con le mani letteralmente saldate alle pistole non si era mai visto, ma questo è l'unico elemento originale di un film dalla abusatissima estetica da videogame e che infatti proprio su un video gioco è imperniato. Sparatorie e inseguimenti si succedono tanto che nella seconda parte subentra un senso di sazietà e noia. Per fortuna la prova degli attori è all'insegna dell'autoironia. Può piacere ma si dimentica in fretta.
Divertente, movimentato, colorato. Bel colpo per "Harry Potter", che dimostra di saper fare altro senza dover per forza essere sofisticato. Non si grida al miracolo per inventiva della storia chiaramente, ma non è quello che si chiede a un film simile. Si ride, si rimane colpiti dall'uso di colori e dall'impianto visivo generale, soprattutto durante le sparatorie, e le assurdità di alcune situazioni si lasciano comunque vedere. Pellicola che potrà piacere a più persone, proprio per la sua dinamicità e schiettezza.
Pirotecnico e sfavillante dal punto di vista cromatico, questo film fumettistico riesce bene in tutto ciò che riguarda il comparto tecnico della messa in scena, riuscendo a inserire anche qualche battuta davvero simpatica all'interno della sceneggiatura. A non convincere appieno sono alcune situazioni che, nella loro paradossalità, risultano comunque un po' scontate. Durata probabilmente eccessiva, nonostante non si tratti di certo di un film lungo. Divertente.
Harry Potter corre. Le pistole come chiodi del nuovo messia, a rovinargli-rinnovargli l'esistenza. Sparate e mortificatevi. La mdp dum-dum fa la trapezista, la bunjee-jumper, la breakdancer, vortica e piroetta come danzatrice aerea, i colori i suoni le gag le coreografie esplodono oltre ogni saturimetro, a ritmo da drum-machine posseduta dal dimonio. Se la storia non sembra nuova è perché di fatto non lo è: una telematica decima vittima in fuga/rincorsa, ma virata breakbeat hardcore, e dal montaggio disgrafico per platee dislessiche. Film-Cocoricò da ascrivere alla voce Ghiottoneria.
Produzione neozelandese che sembra una sorta di L'Implacabile in versione demenziale o meglio ancora si avvicina ai recenti Death race. Qui l'ex maghetto gira per un terzo di film in mutande e pantofolone leopardate con delle pistole saldate alle mani, affiancato da una specie di pre-Jolt che si carica sniffando cocaina e mira alle parti basse maschili. Girato in maniera frenetica come un videogioco sparattutto, ha forse qualche ideuzza divertente nella prima parte, poi diventa la solita solfa di sparatorie e massacri viste mille volte. Discreto Radcliffe. Sufficienza tirata.
Già vedere Radcliffe (Harry Potter) in vestaglia, mutande e ciabatte a zampa di tigre fuggire inseguito da una strafattona armata stile Terminator renderebbe questa pellicola meritevole di visione. Il problema però è che, a parte il bim bum bam ratatatata e alcune battute, o momenti (il dito medio), non c'è proprio nulla; e le riprese schizofreniche alternate a quelle rallentate all'inverosimile non sono certo una novità, anzi. Comunque dura il giusto e se si fa finta che sia un prodotto animato camuffato da carne e ossa, un'occhiata in allegrezza gliela si può dare.
MEMORABILE: L'idea delle pistole, che alla fine dà almeno un perchè alla pellicola; I due consigli (calmarsi e fare la cacca) con un loro perché; L'inseguimento.
Ecco cosa si guadagna a fare il leone da tastiera... La trama in sé non è nulla di speciale (un videogioco sparatutto a ritmi molto elevati) e la lista di incongruenze/assurdità sarebbe assai lunga, ma dopotutto non è certo la verosimiglianza che si cerca in simili film. Howden la risolve nel miglior modo attuabile, ovvero buttandola quanto più possibile sull'ironia, e il gioco funziona, soprattutto nella prima metà. Il fu maghetto Radcliffe rende sorprendentemente bene, azzeccata anche la sempre bella Weaving, per l'occasione simil-Terminatrix sballata. Promosso perché simpatico.
MEMORABILE: Radcliffe che scappa per strada in abiti improbabili; La Weaving seccata non perché ha appena perso due dita, ma perché così non potrà masturbarsi.
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DiscussioneDaniela • 24/03/20 21:29 Gran Burattinaio - 5888 interventi