Il regista tedesco Josef Zacher torna a dirigere la prorompente bellezza nata a Bona (mai come in tal caso... nomen omen) nei pressi di Tunisi (Algeria). Già l'aveva proposta (in maniera deprecabile per pochezza di regia e contenuto) nel film precedente (diretto lo stesso anno), Piacere di donna. Questo film scorre tra dialoghi insensati, presso misera location (vedere quello che dovrebbe essere un castello) con una totale assenza di ritmo e con qualche nudo che giustificò - all'epoca dell'uscita italiana (1971) - il divieto ai 18.
Senza capo né coda, prova a far sorridere con gag ormai superate anche nel 1969, tenta di rimediare con un quantitativo di nudi femminili praticamente innumerabile, ma a parte le prime apparizioni della Fenech e delle due teutoniche co-protagoniste, scade immediatamente nel ripetitivo e banale. Noiosissimo.
Scombinatissima commedia erotica, praticamente film gemello del più noto Alle dame del castello piace molto fare quello. Le ambientazioni sono belle, le donne pure e il ritmo teoricamente non mancherebbe, ma è tutto il resto a mancare. Un ammasso di gag infantili e tristissimi doppi sensi messo in scena in modo a dir poco delirante, con montaggio che assembla tra loro spezzoni vari non sempre secondo nessi logici e una regia priva di qualsiasi criterio (si vedano le ripetute inquadrature dal basso, altro che camera immotivata!). Passare oltre.
La giovane Edwige del periodo teutonico si mostra in lungo e in largo senza veli e senza problemi e questo naturalmente non dispiace. Né dispiace la messa in mostra delle pregevoli grazie delle sue comprimarie. Il problema è che manca tutto il resto, vale a dire una sceneggiatura e una regia degne di questo nome, elementi decisamente indispensabili anche nella più scalcinata delle farse e che una pur piacevole parata di nudi femminili non può sostituire. Però, preso nei suoi ristrettissimi limiti, lo si può anche vedere senza addormentarsi.
Le cose pazze in questo film non sono le voglie ma le mancanze nella sceneggiatura; si va infatti avanti con scioltezza ma senza una trama concreta. Ci si basa su un clima di simpatico umorismo vicino al demenziale e su divertenti momenti sexy che si susseguono a ripetizione. In questi ultimi spicca la bellezza prorompente e già matura di una 21enne Edwige Fenech. I suoi estimatori non dovrebbero perderselo, ma tutti gli altri possono tranquillamente evitarlo. Piacevoli le musiche.
La caratura osé verbale è mediocre, ridotta a una serie di discutibili giochi di parole - almeno nella versione italiana; quella visiva si riduce a scene di nudo solo vagamente audaci per l'epoca. Un pasticcio umoristico: se non fa cadere le braccia lascia, però, il tempo che trova. Ambientazione con retrogusto che sa di posticcio, pur godendo di qualche riuscito scenario naturale. Situazioni risapute che dovrebbero far ridere e/o stuzzicare l'eros: non ci riescono e franano nel vuoto. Una malriuscita farsa che non si può non bocciare.
Modestissima pochade italo-tedesca che ha avuto più di una vita e di un'uscita solo grazie alla presenza di Edwige Fenech, che abbandonati gli avventurosi per la Romana Film si dedica in Germania a film appena un po' scollacciati. La creatività si esaurisce tuttavia nel titolo italiano, dal momento che le battute (ma questo forse anche a causa del doppiaggio) sono davvero di bassissima caratura.
Pochade italo-tedesca in costume che viene subito a noia; la vicenda è raffazzonata, i dialoghi pregni di un umorismo datato che non fa mai ridere e il tedio si fa sentire spesso e volentieri, anche a causa di location ripetitive e di poco interesse. La Fenech illumina lo schermo ogni volta che entra in scena, ma il suo magnetismo non è sufficiente a salvare la baracca; la storiella castellana ha il fiato cortissimo e il risultato è uno di quei film che mettono a dura prova l'attenzione dello spettatore e che a fine visione si fatica immediatamente a ricordare.
Il titolo come sempre promette più di quello che propone, raccontando la storia di due servette vergini in cerca di partito che la furba zia cerca di piazzare il meglio possibile. Una pochade in costume con bei paesaggi bucolici, pruriginoso neanche tanto e dove gli uomini fanno la figura degli impotenti, fatta eccezione per un giovane e prestante nipote. Solite amenità per catturare il pubblico maschile di allora. Divertente favoletta.
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"La "pochade" di marca tedesca diretta senza originalità e senza un minimo di verve, da Joseph Zachar, si rivela piuttosto pesante con il suo repertorio di battute grossolane e di situazioni boccaccesche, il che fa ritenere che il film è stato realizzato al solo scopo di promuovere facili risate e turbamenti erotici, considerato che abbondano scene di nudi femminili. E chi si contenta ..."
La prima versione in dvd contiene la riedizione del film intitolata La seduttrice, dalla durata di 77 minuti e comprensiva di un paio di inserti praticamente hard, palesemente realizzati altrove (diciamo pure in Italia). Per i filologi una chicca.
HomevideoZender • 29/08/12 08:28 Capo scrivano - 48333 interventi
Zender ebbe a dire: Quale sarebbe la prima edizione? Etichetta?
Mosaico Media.
HomevideoXtron • 19/07/13 09:13 Servizio caffè - 2193 interventi
Ecco il dvd Mosaico(nuova edizione)
Audio italiano e tedesco (solo per alcune scene)
Sottotitoli in italiano (sono impressi nel master e compaiono solo nelle scene in cui manca l'audio italiano)
Formato video 1.78:1 anamorfico
Durata 1h18m49s (non ci sono inserti hard)
Contenuti extra Galleria fotografica
Esatto, il visto censura di "Piacere di donna" risale al 6 Dicembre del 1977, ma la pellicola uscì nelle sale l'anno seguente. C'è da dire però che non si tratta di una semplice riedizione,ma bensì di un vero e proprio rimontaggio con sequenze prese da Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze, ma anche (e sopratutto) dal film gemello (sempre diretto da Josef Zachar e interpretato dalla Fenech) "Alle dame del castello piace molto fare quello..." (1969). Questo rimontaggio è stato pubblicato anche su DVD (per la Mosaico Media).