Lacci - Film (2020)

Lacci
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Anno: 2020
Genere: drammatico (colore)
Note: Tratto dall'omonimo romanzo per Einaudi di Domenico Starnone (2014), che qui cofirma anche la sceneggiatura.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/10/20 DAL BENEMERITO BUBOBUBO
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Bubobubo 3/10/20 11:40 - 1847 commenti

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Anatomia di una crisi di coppia quadridecennale a cavallo fra Roma e Napoli: lui, conduttore radiofonico, "uomo banale che dice cose acute", tradisce lei, che nella vita matrimoniale borghese ha riposto tutte le proprie speranze di giovane adulta. In mezzo due figli e il loro crescente rancore. Vi sono alcune buone intuizioni nella trasposizione luchettiana del soggetto di Starnone, una su tutte affidare a uno sfiatato Orlando il personaggio di un Aldo sconfitto dagli anni e dalle sue non scelte; sono però fuori parte alcuni attori (Morante, Mezzogiorno) e il finale funziona poco.
MEMORABILE: Il primo salto temporale verso la vecchiaia di Aldo e Wanda; La misteriosa scatola cinese.

Rambo90 4/10/20 22:08 - 7697 commenti

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Un ritratto di coppia infelice attraverso i decenni interessante ma imperfetto. Carente soprattutto quando in scena c'è la coppia Lo Cascio/Rohrwacher battuta ai punti dalla più matura e ricca di sfumature controparte anziana Orlando/Morante. La sceneggiatura pure ha qui i suoi punti di forza con momenti indovinati fino all'impennata finale con i figli, in quello che è il segmento più riuscito e che chiude dando un senso al tutto.

Lou 18/10/20 19:25 - 1121 commenti

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Lucchetti mette in scena una tragica storia familiare, cruda e disturbante ma realistica, in cui gli egoismi degli adulti si ripercuotono inevitabilmente sui figli. Il cast e la regia non deludono nel portare sullo schermo il romanzo di Starnone: le interpretazioni sono convincenti (banbini compresi) e la struttura temporale del racconto si rivela ben congegnata.
MEMORABILE: "Per stare insieme bisogna parlare poco".

Galbo 1/02/21 16:23 - 12393 commenti

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”Vivisezione” filmata di un rapporto matrimoniale in crisi, che tale rimane anche dopo l’apparente riconciliazione della coppia. Il disagio cova sotto la cenere e il regista lo mostra con bravura grazie ad una sceneggiatura acuta e una modalità di racconto che adopera efficacemente i diversi piani temporali. I lacci che tengono legata una coppia sono forse i figli, come dimostra l’epilogo che vede in scena proprio la prole e ne mostra le fragilità caratteriali. Bravi tutti gli attori. 

Paulaster 13/02/21 10:25 - 4419 commenti

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Il tema della coppia che scoppia ma che alla fine resiste non è nuovo e Luchetti lo ravviva destrutturandolo temporalmente. Le dinamiche iniziali son ben disegnate e il passivo Lo Cascio si fa apprezzare. Con il primo passaggio in età adulta la Morante sembra davvero la versione invecchiata della Rohrwacher, mentre Orlando è più teatrale; qualche dialogo è troppo pieno di livore per un vivere quotidiano. L'ultimo segmento con Giannini/Mezzogiorno serve a chiudere ma sembrano chiacchere inutili al limite dell'inascoltabile.
MEMORABILE: La figlia che pensa che l'amante sia più bella della madre; Lo Cascio prigioniero; Davanti al giudice per l'affidamento.

Capannelle 14/03/21 20:38 - 4411 commenti

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Storia classica ma affrontata da Luchetti con mano felice, alcune trovate ingegnose e una notevole direzione di attori famosi e non. Quello che dà sale alla storia è il duplice piano temporale, che porta a conseguenze inaspettate il peccato originale dei due protagonisti e che rivive in flashback dettagli rivelatori di un passato troppo incancrenito per non seminare tempesta. Dialoghi, musiche e ambienti sottolineano bene l'equilibrio drammatico che si insinua tra i tormenti interiori dei personaggi e la loro disperata attitudine a metabolizzarlo per necessità.
MEMORABILE: La pasta al forno, più forte del richiamo dell'amante.

Nando 20/06/21 01:45 - 3814 commenti

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La vicenda di una famiglia in crisi con un padre donnaiolo e una madre bella ma dismessa... Da qui parte un viaggio spazio temporale che narra la loro epopea con momenti lascivi, intriganti, tristi e malinconici. Luchetti realizza una pellicola valida che si avvale di interpreti appropriati e uno sviluppo narrativo interessante. Forse nella prima parte appare una lieve noia, ma nella seconda implode tutta la storia.

Giùan 27/06/21 10:17 - 4559 commenti

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Film costituzionalmente fragile, proprio come il ricattatorio rapporto di coppia che racconta, eppure come quello destinato a una sua longevità sterile e inadeguata ma forse necessaria, chissà, a una qualche futura messa a soqquadro. Lucchetti trova nella scrittura sempre esemplarmente stringente di Starnone (Ave a Domenico) una intima verità che gli attori non sempre riflettono e restituiscono (bene comunque tutti con citazione per Orlando/Morante) ma che il film stesso non può eludere nonostante o forse proprio per quel suo olezzo da cinema borghese di fine millennio.
MEMORABILE: Le foto di Lidia (Linda Caridi); Il dialogo Morante/Orlando nella casa distrutta; L'incontro tra i fratelli al bar dei lacci.

Pinhead80 27/06/21 18:41 - 4760 commenti

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Una coppia dalla vita quasi perfetta viene minata dalla confessione di lui di aver tradito la moglie in preda a uno slancio emotivo. La donna dopo averlo allontanato non rinuncerà tanto facilmente al rapporto, finendo però per peggiorare le cose. Il film si muove su diversi livelli temporali e utilizza tanti attori per rendere credibile il tutto. Il risultato è più che soddisfacente, anche se spesso alcuni dialoghi sembrano troppo impostati e quasi inverosimili all'interno di una coppia così in crisi. Interessante vedere come alla fine a rimetterci siano sempre i figli.
MEMORABILE: La soluzione dell'enigma del "furto" all'interno della casa.

Myvincent 5/07/21 08:15 - 3741 commenti

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Lucchetti incide col bisturi dentro le membra di una storia di coppia che pur di rimanere in vita si compatta dietro a una parvenza convenzionale, in cui è l'odio a nutrirla e non il contrario. Ne pagheranno le conseguenze anche i figli cresciuti su a rancore e aggressività. Il film ad un certo punto va continuamente in forward-reward, introducendo volti nuovi per personaggi vecchi nelle loro varie epoche storiche. Ma la bussola della storia viene ben presto ritrovata. Ottimi spunti di riflessione per tutti e il fior fiore degli attori italiani capaci chiudono la buona riuscita.

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Pigro 8/10/21 09:52 - 9666 commenti

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Se agli inestricabili lacci familiari si aggiunge il livello quasi patologico e infantile di addii e ricongiunzioni cosa ne sarà della famiglia e dei figli? La storia della coppia vista nel logorante momento della rottura, e 30 anni dopo nell’agnizione emblematica della casa devastata dai ladri, mette a nudo le fragilità di quel sentimento che si chiama amore e si dovrebbe chiamare legame di dipendenza. Film insinuante, ben costruito nelle sovrapposizioni temporali, ben interpretato. Implacabilmente amaro fino allo spietato non-finale.

Enzus79 29/11/21 20:19 - 2896 commenti

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Tratto dall'omonimo romanzo, è un dramma familiare analizzato sotto più punti di vista e nell'arco temporale di trent'anni, interessante e che coinvolge discretamente. Purtroppo in alcuni frangenti scade nelle solite forzature italiane (ad esempio quando Silvio Orlando va fuori di testa), facendo perdere un po' di smalto alla storia. Più che brava la Rohrwacher. Buona la fotografia.

Cotola 7/01/23 12:24 - 9044 commenti

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Una bella e gradita sorpresa questo film di Luchetti che ha il coraggio, cosa rara per il nostro cinema, di essere cattivo e amaro fino in fondo. In più può contare su una sceneggiatura molto ben scritta, con la partecipazione dello stesso Starnone (autore del libro da cui il film è tratto), efficace e sapiente nel gestire i vari andirivieni temporali - funzionali al racconto e mai fini a se stessi - e nello svelare gradualmente le tristi verità di questa storia di ordinaria e cruda infelicità. Cast ben diretto e abbastanza convincente. Da vedere.
MEMORABILE: "Per stare assieme bisogna parlare poco: tacere è indispensabile"; "Perché non mi dici le cose"? "Perché le cose bisogna dimenticarle".

Gabrius79 15/01/23 12:06 - 1427 commenti

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Luchetti con la sua regia mette in luce la storia di una coppia che scoppia e lo fa in modo piuttosto egregio usando un interessante cast. Certo non tutto va per il verso giusto a causa di alcuni cedimenti nella sceneggiatura, ma si può dire che la pellicola sia riuscita. Molto bene l’accoppiata Lo Cascio-Rohrwacher, discreti Orlando-Morante, mentre più deboli nel finale Giannini e la Mezzogiorno.
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