Altro che Chandon, Alex Tavernello sarebbe da chiamare il colpevole di questo increscioso torture contadinesco... Un 2001 Maniacs tutto al maschile che sferraglia su cingoli di razzismo comunitario gommati di teatralità grandguignolesche, veicolando un'immagine sfigurante dei campagnoli inglesi al cui confronto i villici zoofili di Calvaire appaiono suore carmelitane di clausura. Una sagraccia giullaresca di insania e robzombismo a prezzo convenienza, aspersa di effetti gore potentissimi ma sin troppo disuguale e scherzosamente annacquata per potersi ritagliare un baricentro affidabile. Come mordere le polveri bagnate.
MEMORABILE: Il furetto che sbuca dalla patta dei calzoni; Il ragazzo che esplode soffocando nel concime liquido versatogli in gola con una pompa da distributore...
In un rustico villaggio inglese si celano i rednecks più sudici e putridi mai visti sullo schermo, in un tourbillon grandguignolesco di arti e teste mozzati e scoppiati e schizzi e spruzzi ematici e di varia natura. Niente di nuovo, insomma; ma il filmetto qualche punto di forza lo possiede: a parte l'asticella del sadismo alzata più che mai, è da apprezzare il realismo delle reazioni e delle azioni dei protagonisti "normali", anche se il giusto cinismo registico di Chandon lascia loro ben poche chances. Gradevole per chi frequenta il genere.
H.G.Lewis redivivo per (e al)l'ennesima, debitamente aggiornato al sudiciume e all'iper-efferatezza del torture odierno, tra echi di Gens e quel che di savage-deliverance che stava rischiando di diventare un tormentone anni addietro, con gli ostili villici -è il caso di dirlo- tagliati con l'accetta. Chandon non sa decidersi tra il piglio amatoriale e grottesco e il taglio pornture dannatamente serio; è certo che quando c'è da esagerare in turpitudini non bada a spese e gli ultimi 25' sono laidi e truculenti il giusto, ma non si intravede niente di nuovo sul fronte obitoriale.
MEMORABILE: L'omicidio con l'aria compressa: si ride sudando freddo. L'inquadratura finale.
Le colline dello Yorkshire non hanno gli occhi ma i denti storti: il paesello di 2000 maniaci deformi e consanguinei scatena la sgangherata orgiona splatter ma a ben vedere proprio la declinazione del gore è il solo motivo di giubilo. Il resto è acqua tiepida: il gruppetto di agnelli sacrificali, ironia sguaiata, motoseghe e zotici allo sbaraglio. Chandon almeno ci prova e la regia guizza qua e là, ma il succo quello è e quello resta. Identico ad altri identici.
Delirio splatter dell'estroso Alex Chandon che fonde le tinte forti di una storia di spietata crudeltà con i toni ironici e a tratti demenziali in stile Tobe Hopper. Ne esce una film cattivo e irriverente ma anche assolutamente godibile e a tratti divertente dove non si contano morti ed effetti sanguinolenti ma il tutto appare sopra le righe e quasi cartoonesco. Per amanti dell'horror con sorriso, che sanno godersi la tensione anche quando è inframezzata da scoppi di follia.
Non male questo tranquillo weekend di paura in terre britanniche. Cittadini contro la provincia profondissima e deforme, rap contro folk, individui contro comunità (di sciroccati incestuosi, ma sempre comunità). La dialettica si esplicita in sangue e follie assortite (apprezzabile il freak show) con attori sopra la media del genere, lontananza dai quattro stolidi luoghi comuni e finalino irridente verso gli imbranatissimi buoni che battono in ritirata: c'è di che divertirsi, in tempi bui per l'horror.
Il buon Chandon porta la tradizione dell’hillbilly horror nell'Inghilterra settentrionale, tagliando e ricucendo insieme svariati omaggi ai classici del genere, dal grandguignolesco giocoso di Lewis (ma soprattutto Sullivan, data la forte inclinazione torture-porn) a Hooper, passando per Du Welz. I toni sono ovviamente umoristici e, dopo quaranta tediosi minuti di dimenticabile setup caratteriale per gli antipatici protagonisti, l'inventiva ultra-splatter del regista divampa e, grazie a un buon mix di SFX digitali e trucchi prostetici, il massacro si lascia godere. Quasi sufficiente.
MEMORABILE: La decapitazione del capogruppo; La vittima calpestata a morte da un cavallo mezzo cieco; Il ragazzo riempito di concime fino a esplodere; La mina.
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Questo redneck-horror britannico lo stavo attendendo da più di un anno ma adesso che ho saziato la mia curiosità mi accorgo che la pancia è quasi vuota...
Troppo disordinato e indeciso su che strada imboccare, Alex "Culla della paura" Chandon cucina in pentola un grosso minestrone di ipersadismo torture (con taluni sfx splatter che fanno male anche al di qua dello schermo), cattiveria discriminatoria sbilanciata e caricaturale contro gli hillbilly inglesi ("Inbred" è appunto il vocabolo che si usa per designare quanti fanno parte di comunità chiuse dedite alle unioni consanguinee) e buffonerie da palcoscenico gettate lì senza un'idea composita e organica.
I riferimenti cinefili si sprecano, accavallando alla rinfusa i nomi di Tim Sullivan, Tobe Hooper, Rob Zombie, James Watkins, Wes Craven, Roger Watkins e persino il Kubrick più teatrale e "meccanico", ma a fine spettacolo ci si accorge di aver fatto solo un giro a stomaco vuoto sulle colline russe del blood-&-shit (e quanta shit, un distributore intero...)
Insomma, delusione grossa.
Lo consiglio però a Buio, che credo gradirà parecchio la somma di ingredienti forti che ingolfa il prodotto.
Gestarsh99 ebbe a dire: Questo redneck-horror britannico lo stavo attendendo da più di un anno ma adesso che ho saziato la mia curiosità mi accorgo che la pancia è quasi vuota...
Troppo disordinato e indeciso su che strada imboccare, Alex "Culla della paura" Chandon cucina in pentola un grosso minestrone di ipersadismo torture (con taluni sfx splatter che fanno male anche al di qua dello schermo), cattiveria discriminatoria sbilanciata e caricaturale contro gli hillbilly inglesi ("Inbred" è appunto il vocabolo che si usa per designare quanti fanno parte di comunità chiuse dedite alle unioni consanguinee) e buffonerie da palcoscenico gettate lì senza un'idea composita e organica.
I riferimenti cinefili si sprecano, accavallando alla rinfusa i nomi di Tim Sullivan, Tobe Hooper, Rob Zombie, James Watkins, Wes Craven, Roger Watkins e persino il Kubrick più teatrale e "meccanico", ma a fine spettacolo ci si accorge di aver fatto solo un giro a stomaco vuoto sulle colline russe del blood-&-shit (e quanta shit, un distributore intero...)
Insomma, delusione grossa.
Lo consiglio però a Buio, che credo gradirà parecchio la somma di ingredienti forti che ingolfa il prodotto.
Sicuramente Gest , se capiterà, non me lo perdo (se nel bel paese mica arriva, ci penserà Amazon.fr)
Inevitabile nei redneck-horror non citare i soliti noti, appunto lo zio Toby, lo zio Wesly, il grande Robbone (poi, vabbè Sullivan ti rifaccio papà Herschell non saprei)
Caso più curioso il nome di Roger Watkins, sento odor di torture da ultime case in fondo alla via della morte
Indi per cui, quando me lo pappo...Ti faccio assolutamente sapere ;)
Buiomega71 ebbe a dire: Caso più curioso il nome di Roger Watkins, sento odor di torture da ultime case in fondo alla via della morte
Si, anche qui c'è quel pizzico di Artaud, non so se mi spiego!
Buiomega71 ebbe a dire: Ma poi Chandon, e mica quello di Pervirella?
Si, anche se è universalmente noto per aver diretto Cradle of fear (2000), horrorazzo molto osannato dai fan dei Cradle of Filth (infatti il protagonista è proprio il frontman della band inglese).
Riguardo la distribuzione sul suolo italiano, per ora nessuna uscita in sala è prevista qui da noi. Stesso discorso per possibili edizioni in dvd e blu-ray.
DiscussioneRaremirko • 24/10/12 21:50 Call center Davinotti - 3863 interventi