Coby e Glen sono in possesso di un nuovissimo prototipo di pistola, ambìta da tutti i trafficanti del West, dall'esercito e dagli indiani... Baldi prende due semi-sosia di Bud Spencer e Terence Hill, li veste come i due, li fa doppiare con le stesse voci e confeziona così un sotto-Trinità plagiario, guardabile distrattamente, ma utile per capire che Pedersoli e Girotti, seppure limitatamente alle loro corde, non erano solo "facce", ma anche attori. Nutrita schiera di veterani dello spaghetti.
Evitabile. Mediocre sotto-Trinità, con Cantàfora (bravo) che rifa Hill e Paul Smith che si rifugia nella più vieta imitazione di Spencer, convincendo assai meno. Storiellina tirata per le lunghe, con scazzottate poco creative, qua e là ravvivata da rari sorrisi e da qualche faccia cara (Catenacci, Pazzafini...). Grande ruolo per Spoletini (doppiato da Amendola). Gradevole come sempre Horst Frank. Troppo poco, per salvare il film.
MEMORABILE: Smith che risolve il problema della stanchezza del cavallo.
Questo film non fa che dimostrare la forza del fenomeno Trinità, capace di generare una coppia di simpatici sosia. Non c'è paragone col capolavoro di Barboni poiché i mezzi sono molto inferiori (abuso di telecamere a spalla, scenografie povere, maldestri tagli di montaggio). La storia, seppur pretestuosa, si fa seguire e diverte quando tracima nel pagliaccesco. Coby è molto lontano da Terence, mentre Smith (aiutato dal vigoroso doppiaggio di Onorato), pur imitando platealmente Spencer, dimostra di avere una propria dignità attoriale. Molto carine le musiche.
MEMORABILE: Gli "scleri" di Smith contro Coby e la vivandiera messicana.
Superata la diffidenza iniziale verso i due cloni di Spencer e Hill (ma c'è persino un quasi-sosia del mitico Riccardo Pizzuti!), è un film che si può anche vedere. Certo siamo lontani anni luce dagli originali e i momenti migliori si hanno quando il film sprofonda nell'assurdo totale (Smith che porta il cavallo sulle spalle, ad esempio) piuttosto che quando tentano di rifare Trinità (i vari battibecchi tra i protagonisti). Solo per completisti del genere...
Degenerato con Trinità e i suoi epigoni in commedia grossolana, il western di casa nostra è talmente a corto di idee da dover rifare se stesso con questa pallida imitazione dei nemici-amici Spencer e Hill (i loro “sosia” Smith e Cantafora) e delle loro risapute avventure tra baruffe, scazzottate, fagioli, palle di biliardo che viaggiano in barba alle leggi fisiche e gag che solo di rado inducono al sorriso. Il cast di supporto arruola alcuni tra gli habitués del genere (in particolare Catenacci, Spoletini e Fantasia in consistenti ruoli) e la futura Papaya dei Caraibi Melissa Chimenti.
Uno grande grosso e con la barba, l'altro magro furbo e biondo. Bud e Terence? No, Simone e Matteo, cloni "ufficiali" della più celebre coppia qui alla loro prima avventura, un mediocre western comico che all'inizio appare interessante ma poi si perde tra scazzottate, mangiate di fagioli e scenette comiche che raramente fanno ridere. I bambini degli anni '70 lo possono rivedere per nostalgia, gli altri è meglio che lascino perdere.
Non eccelsi come attori ma almeno originali e simpatici, Bud Spencer e Terence Hill sono due colossi rispetto ai loro imitatori in un film che vuole chiaramente sfruttare il filone di Trinità e similia. Forse guardabile all'epoca della sua realizzazione, adesso è francamente improponibile essendo un sottoprodotto trash di film che avevano il loro perché. Qui tutto all'insegna di sciatteria e plagio. Vaccata che ha incredibilmente prodotto un sequel.
Tempi strani gli anni '70: assomigliavi a Bud Spencer o a Terence Hill e ti confezionavano subito una pellicola addosso. Coby e Smith diventarono così protagonisti di una manciata di film tra cui i meno peggio sono quelli di genere western comico. In questo caso infatti si riesce a mantenere una certa integrità non cadendo negli eccessi umoristici tipici di chi non ha idee per la testa ed esagera. Trama sconclusionata ma i due sono simpatici e aiutati dalle voci di Locchi e Onorato (sic!). Non indispensabile ma passabile.
La coppia clone di Spencer e Hill non è granché: somiglianti e nulla più, particolarmente scarsi come attori e poco affiatati tra loro. Ma è il film a non essere molto divertente: Baldi dirige male, in particolare nelle scazzottate sceglie inquadrature confuse e i dialoghi sono molto poveri. Qua e là si sorride, nei momenti più sopra le righe;le musiche si salvano ma per i fan della coppia originale è un colpo al cuore. Locchi e Onorato comunque in parte risollevano l'operazione con le loro voci.
Un film da guardare con grande attenzione per chi vuole capire come funzionava il cinema popolare italiano e anche perché a un certo punto è scomparso: si imitavano i successi, spremendoli fino in fondo, fino a quando il pubblico non si stufava. Qui il calco di Hill e Spencer è talmente dichiarato da essere simpatico, anche se il film non si regge in piedi. Come sempre, però, i comprimari sono bravissimi (Pazzafini e Frank su tutti).
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