Perseverare diabolicum. Riuscito il trucco con Carambola (e pagati un po' di quattrini a Barboni che fece causa per i manifesti truffaldini) Baldi riesuma i due cloni di Trinità e Bambino, stavolta inseguiti da mezzo West a causa di... un sidecar! Il livello delle gag non sale particolarmente, il ritmo un po' sì. Sconsigliate agli appassionati di biliardo le stucchevoli scenette in cui sapienti moviolate consentono a Coby/Cantafora colpi che nemmeno Fantozzi nella sua celebre partita.
Esile e scombiccherato. Lo pseudo-Spencer, con le sue mosse di pura imitazione, viene ben presto a noia. Meglio Cantàfora, come nel primo episodio, ma la sceneggiatura resta quel che è: poche idee, tirate per le lunghe, con esagerazioni che sminuiscono la "vis comica" e addirittura una lunga caduta nelle torte in faccia. La battuta migliore (il magro al grasso: "Non fare il bambino") rischia di passare inosservata. Baldi, trasformando il drammatico in comico, mette Monteduro nella bara e cita se stesso (Afyon oppio).
MEMORABILE: I due minuti leoniani, successivi all'ingresso di Cantàfora, tirato a lucido, nel saloon.
Un anno dopo Carambola Baldi ne ripete pedissequamente il canovaccio partendo da uno spunto ancora più elementare: una lunga e sconclusionata caccia a quei due che finisce per stancare quasi subito. Inalterata rimane pure la vena scanzonata e giocosa della pellicola, ma questo non basta per farne un buon film. Stucchevole la moviola nella partita a biliardo. Anche in questo caso invece è molto grazioso il main theme musicale.
I due cloni di Bud e Terence, oltre a scimmiottarli, riprendono anche scene dei loro film (gli schiaffoni e pistola di Terence vengono sostituiti da schiaffoni e uova volanti; uguali anche le accelerazioni). Ci vuole coraggio e il regista e questi due ne avevano da vendere, tanto che, qua e là, se ci si scorda di essere al cospetto di due doppioni, si può anche azzardare un mezzo sorriso (le scazzottate non sono proprio da buttare, anche se una delle ultime, nel saloon, è interminabile). Battute pietoselle e una sceneggiatura quasi imbarazzante completano l'opera.
MEMORABILE: Il finto Bud si becca tre bottigliate, sediate, 100 pugni; E quando gli sfasciano un tavolino sulla schiena, si abbassa per raccogliere 1 dollaro.
Secondo incontro con Cantafora e Smith, sempre più immedesimati nei loro cloni di Hill e Spencer. Rispetto a Carambola c'è più movimento e linearità narrativa e il contesto western è soltanto un orpello per le rocambolesche (dis)avventure vissute dalla coppia, questa volta alle prese con un sidecar con mitragliatrice conteso tra militari nordisti e una banda di fuorilegge, guidati rispettivamente da Lulli e Onorato (anche voce di Smith). Dominano scazzottate interminabili nel tipico stile Hill-Spencer e qualche risata si fa. *½ / **.
MEMORABILE: L'arrivo nella città disabitata, ripreso con tecnica leoniana; il gioco uova-schiaffoni di Cantafora.
Simone e Matteo nascono per sfruttare senza tanti scrupoli il successo della coppia Spencer-Hill e girano alcuni film di basso livello a metà dei '70. In realtà gli attori sono anche bravini a immedesimarsi nei personaggi, è il resto che è decisamente mediocre, a cominciare dalla trama: tutto ruota intorno a un sidecar rubato all'esercito, di cui si vogliono impossessare bande rivali... non c'è molto altro, a parte lunghe ed estenuanti scazzottate. A tratti comunque qualche sorriso ci scappa.
MEMORABILE: Simone che ha il cuore troppo tenero per uccidere e mangiarsi i conigli e finisce che si addormenta in mezzo a loro...
Ancora un'arma segreta al centro delle avventure di Coby e Smith, sempre nei panni di Carambola e Len. Il ritmo, rispetto al primo Carambola che già non era niente di irresistibile, cala abbastanza anche perché le risse e la scazzottate perdono quel minimo di attrattiva che avevano nel film precedente. Un'operazione frettolosa per sfruttare il successo avuto e ripiazzare l'idea il prima possibile, realizzandola però in tono minore e lucrando ancora un po' sui due Trinità e più in generale sul genere western comico. Almeno il titolo è simpatico.
Brutta copia a basso costo dei film di Hill/Spencer. Non mancano scazzotate e il contesto "spaghetti-western", ma il tutto risulta debole e di basso profilo. In sostanza si raschia ben oltre il fondo del barile. Trama lineare e completamente copiata dagli originali. Comparse di secondo o addirittura terz'ordine...
Noioso e sconclusionato, nettamente inferiore al già traballante primo capitolo. Oltre a scimmiottare come ovvio la coppia Spencer e Hill, Baldi si rifà anche alle vecchie comiche del muto (vedi la rissa con torte in faccia e farina) senza però riuscire mai a essere divertente. Certo all'epoca a qualcuno questi film "tarocchi" devono pur essere piaciuti, visto che Smith e Coby gireranno insieme altri tre film; oggi è probabile interessino solo i cultori del trash. Pessimo.
Con il duo originale che aveva già cambiato scenari, i sosia tornano al western, con una trama ridotta all'osso e la componente avventurosa decisamente superata da quella comica. Baldi dirige benino ma ci sono tanti momenti morti e nella parte centrale si gira a vuoto. Scazzottate ripetitive, con un Pino Ferrara completamente fuori posto e troppo sopra le righe. Colonna sonora non male.
Divertente imitazione del duo più famoso del nostro cinema nel quale si conserva l'ambientazione western e si contano innumerevoli scazzottate spettacolari con tanto di piccoli evidenti trucchi (ad esempio, Piero Lulli che viene "spedito in alto" semplicemente invertendo la ripresa di un suo salto in basso). Tutti mobilitati i nostri esperti cascatori e come sempre svetta il buon Nello Pazzafini. Divertente.
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CuriositàCangaceiro • 17/12/08 15:35 Call center Davinotti - 739 interventi
Glauco Onorato, che presta la voce a Paul Smith, è curiosamente presente anche come attore e viene a sua volta doppiato da Sergio Fiorentini! La stessa cosa avvenne nel film La collina degli stivali, in cui lo stesso Onorato (doppiatore di Spencer) recitò assieme a Bud Spencer e Terence Hill.
DiscussioneCangaceiro • 28/05/09 16:02 Call center Davinotti - 739 interventi