Alveare del terrore - Film (2003)

No, non si tratta di un horror su api assassine, ma di un thriller condominiale con i soliti vicini guardoni muniti di moderni telescopi e con minacciose telefonate anonime quasi prelevate di peso da Scream. Convenzionale e televisivo, non riserva alcuna sorpresa, essendo costituito da una rassegna di false piste e da un colpevole facilmente individuabile dalla faccia e dalla voce. Presto ci si dimentica persino della bellezza di Shannen Doherty...

A dispetto del titolo (ma passa, tra gli altri, anche come "Incubo segreto") non vi sono api assassine bensì un più realistico pazzo deviato con l'hobby di guardare e tormentare giovani inquiline del suo raggio d'azione. Nulla di innovativo, ma il gioco regge benissimo e la tensione non cede quasi mai. La bella Doherty non offre nulla di più di qualche passeggiata in slip e piedi nudi, ma ciò non ne sminuisce l'alta carica erotica. Unica pecca il finale troppo sbrigativo.

Giovane donna in pausa di "riflessione" pensa che il misterioso stalker che la sta spiando e ossessionando con inquietanti telefonate (qualcuno ha nominato Craven?) sia proprio l'ex, ma forse la verità è diversa. Pur senza avvenimenti eclatanti (l'apice della crudeltà on-screen è rappresentata dal rapimento di un pappagallo!) e con abbondanza di ingenuità e incongruenze (i tentativi, invero inconcludenti, di far sospettare il pubblico di questo o quel personaggio cozzano sovente con la verosimiglianza dell'insieme), la vicenda si lascia seguire e l'atto finale è decentemente gestito.