Globalmente un buon film, che ha le sue qualità maggiori nel coraggio e nella "scorrettezza". Sì, perché in tempi di politicamente corretto a tutti i costi, la pellicola "osa" ritrarre la comunità rom di Gioia, nel modo in cui molti si aspetterebbero, alimentando così, agli occhi "sbagliati", i luoghi comuni che da sempre circolano su quel popolo. E così Pio è, forse, una sorta di personaggio pasoliniano destinato sin da subito alla sconfitta, al crimine, a non essere redento. Lo sguardo del regista è realista, lucido e spietato. Un film duro e per nulla edificante e consolatorio.
MEMORABILE: Il nonno a Pio: "Pio ricordati che siamo noi contro tutto il mondo".
In una comunità rom di Gioia Tauro il ragazzino Pio dovrà maturare in fretta a causa dell’arresto dei suoi fratelli. Genesi criminale di un analfabeta che ruba per dare il cibo alla famiglia, spiega bene le dinamiche del territorio e le micro gerarchie. Stile documentaristico con brevi sprazzi autoriali e uso misurato delle musiche. La forza sta nello stile diretto e nell'autenticità della recitazione.
MEMORABILE: Gli italiani che danno fuoco al campo; I bambini che fumano; I 10 euro per tornare in città.
Una comunità rom stanziata ai margini di Gioia Tauro sopravvive attraverso i classici espedienti (furti, ricettazioni... ) con intorno la mano opprimente ma protettiva della malavita organizzata e altre comunità. E' anche una storia di formazione che riguarda Ivo, che alle soglie dell'adolescenza vuole riscattare il proprio ruolo nella "famiglia". La prima parte è molto realistica e rende la lacerazione tra lo spirito rom e la dura necessità quotidiana, poi però il film si sfilaccia in una vicenda sentimentale e perde di interesse. Regia asciutta, promette bene.
MEMORABILE: Il caos dei ruoli nella famiglia; I soldi accomodano tutto; Le continue retate; L'amicizia con l'africano; Il nonno e il sogno.
Il protagonista 14enne cerca con azioni sgraziate e imprudenti di accreditarsi come adulto: sarebbe un normale romanzo di formazione, se non fosse per l’ambientazione che aggiunge una marcia in più. Siamo infatti in una comunità rom (un clan), descritta con crudo iperrealismo (ambientale, linguistico, antropologico) e con stile dardenniano, nelle sue attitudini micro-criminali, in contiguità con “gli italiani” e “gli africani” (quasi un sequel di Mediterranea). Disturbante, “oggettivo”, in alcuni momenti spicca fulminei voli poetici o emotivi.
Un film affascinante, per la complessa messa in scena a cavallo tra il documentario e la finzione, per la bellissima fotografia in 16mm, per l’ardita scelta della colonna sonora (sentiamo da Baby K a “Faded”). Carpignano sta appiccicato ai suoi protagonisti, un’intera e numerosa famiglia rom in un campo (A Ciambra appunto) di Gioiatauro. Il suo sguardo non assolve né condanna, racconta solo con profonda umanità la storia di Pio, che deve crescere tra molte difficoltà e in un mondo veramente crudele, dove i rapporti umani sono messi a dura prova.
Controverso ma mai eticamente ambiguo, coraggioso ma cinematograficamente curatissimo. Sotto l'egida immanente di Maestro Martin (Scorsese produttore esecutivo), Carpignano segue la Mean street di personaggi senza possibilità (nè volontà) di redenzione, il cui quotidiano Inferno è una inveterata realtà (a)storica. Il bildungsroman dell'adolescente rom Pio, l'atavico apartheid della sua famiglia, sono osservati con partecipazione mai giudicante e il giovane Jonas ha la maturità di frenare (pur se talora bruscamente) davanti al capolino dell'artificiosità.
MEMORABILE: Pio costretto a "tradire" Ayiva; Il volto e il ventre matronali di Iolanda Amato.
Sorta di docufilm di Carpignano che si addentra (non per la prima volta) nell'Italia degli "ultimi degli ultimi", in cui spesso la tv d'informazione si dimentica di entrare. La mano della sapiente regia resta impercettibile nel narrare la vita quotidiana nel quartiere rom della Ciambra di Gioia Tauro, all'estremo lembo di un'Italia che non c'è. Il degrado provoca l'homo homini lupus, questo già lo sapevamo, ma il film ce lo ricorda chiamandoci direttamente in causa e dopo la visione girare la testa dall'altra parte sarà più difficile. Efficaci fotografia e montaggio. Utile!
MEMORABILE: La festa dai Ghanesi; i 10 euro per il passaggio; le immagini iniziali.
Piccolo romanzo (criminale) di formazione: con padre e fratello maggiore dietro le sbarre, tocca al quattrordicenne Pio garantire la sopravvivenza della numerosa comunità rom di Gioia Tauro cui appartiene, lungo una fulminea escalation di piccoli reati che lo porterà a pestare i piedi sbagliati e a mettere in discussione la propria identità etnica... Affresco neorealista su ultimi e diseredati, di disarmante quandanche sgradevole onestà, a tratti un po' troppo innamorato della propria essenza (la simbologia legata al cavallo), ma senza dubbio illuminante. Eccellente Seihon (Ayiva).
Carpignano riesce a girare un prodotto molto personale che, pur spaziando in territori noti (le bande che si contendono il territorio, vivere ai margini della società, i riti di iniziazione), trova le molle giuste per arrivare allo spettatore e farlo empatizzare con Pio, protagonista di una storia che lo vede in continua sofferenza nel volersi affermare seguendo i modelli sbagliati. Recitazione genuina, una mdp capace di trasmettere realismo e nessuna scena madre. Per quanto prevedibile sia il canovaccio, la realizzazione appare solida e raramente pretestuosa.
"Camera in spalla" Carpignano spazia dal documentaristico all'onirico realizzando un film astuto, sociale e cupo, in cui i toni denunciatori lasciano ampio spazio alla trasparenza delle immagini. Un ottimo film che sa immergere in un universo spesso dominato da stereotipi e soluzioni registiche didascaliche e compiacenti. Il piccolo Pio è bravissimo nel trasmettere le sfumature di questa comunità incastrata tra passato nomade e immobilismo di provincia.
MEMORABILE: Il giovane nonno accampato col suo cavallo; L'incendio del garage; La nonna.
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
A Milano, lo sta proponendo con grande enfasi il Cinema Mexico. Penso che ci andrò la settimana prossima.
DiscussioneBubobubo • 6/06/20 16:58 Archivista in seconda - 271 interventi
Perdonate la domanda forse sciocca, ma, che voi sappiate, esiste una versione con un minimo di sottotitoli in italiano standard? (Quella su RaiPlay ne è sprovvista) Ho dovuto interrompere la visione dopo un quarto d'ora, non capivo nulla dei dialoghi.
Perdonate la domanda forse sciocca, ma, che voi sappiate, esiste una versione con un minimo di sottotitoli in italiano standard? (Quella su RaiPlay ne è sprovvista) Ho dovuto interrompere la visione dopo un quarto d'ora, non capivo nulla dei dialoghi.
Ciao Bubobubo, qui trovi quella con i sottotitoli
https://www.youtube.com/watch?v=FtTWCOdQfPA
DiscussioneBubobubo • 9/06/20 21:56 Archivista in seconda - 271 interventi
Pessoa ebbe a dire:
Bubobubo ebbe a dire:
Perdonate la domanda forse sciocca, ma, che voi sappiate, esiste una versione con un minimo di sottotitoli in italiano standard? (Quella su RaiPlay ne è sprovvista) Ho dovuto interrompere la visione dopo un quarto d'ora, non capivo nulla dei dialoghi.
Ciao Bubobubo, qui trovi quella con i sottotitoli
https://www.youtube.com/watch?v=FtTWCOdQfPA
Grazie mille Pessoa, gentilissimo! (Son polentone, perdonate)
Perdonate la domanda forse sciocca, ma, che voi sappiate, esiste una versione con un minimo di sottotitoli in italiano standard? (Quella su RaiPlay ne è sprovvista) Ho dovuto interrompere la visione dopo un quarto d'ora, non capivo nulla dei dialoghi.
Ciao Bubobubo, qui trovi quella con i sottotitoli
https://www.youtube.com/watch?v=FtTWCOdQfPA
Grazie mille Pessoa, gentilissimo! (Son polentone, perdonate)
È un piacere.
Guarda che io sono del Sud e senza sottotitoli non avrei capito nemmeno una parola....
Comunque il film è bello, ti consiglio di dargli un'occhiata.