La traduzione italiana del titolo, come spesso succede (basta ricordare l'improponibile Tre metri sopra il pelo che squalificava l'ottimo Superbad) porta fuori strada. Uno si aspetterebbe la solita commediola liceale e invece l'esordio di Webb è un film solido, diretto con buona mano e con una storia non fatua. La paura di impegnarsi, il sentirsi a volte in balia del destino e le difficoltà a trovare una solidità lavorativa sono raccontati con garbo e gentilezza. A metà strada tra l'onirismo di Eternal Sunshine e l'incorporietà di "Me and you".
Piacevole commedia diretta dal debuttante Marc Webb che mostra una sorprendente sicurezza e padronanza della macchina da presa nel mettere in scena in modo ammiccante ma non banale e scontato una storia d'amore atipica. Gli espedienti narrativi adoperati (continui rimandi temporali) consentono al film di non adagiarsi mai sui binari della prevedibilità. Bravi gli attori.
Può esistere solo amicizia tra uomo e donna? Il film attualizza l'eterno (e soggettivo) dilemma spostandosi - a differenza di Harry ti presento Sally - in ambito giovanilistico. Lo fa con un clima di sofisticatezza grossolana ma efficace, risultando gradevole e con spunti interessanti per eventuali riflessioni. Si naviga a zapping, avanti e indietro, all'interno dei 500 giorni della relazione, senza far perdere fluidità al film. Il seplice candore della bella Zooey Deschanel, oltre il protagonista, ammalia anche l'occhio dello spettatore. ***
Devo dire che intuivo già prima di vederlo che il film non sarebbe stata la solita commedia sentimentale: questo grazie alla presenza di Zooey Deschanel, che di solito non interpreta la tipica ragazza innamorata e sdolcinata. Molto simpatici sono i salti temporali utilizzati per raccontare la storia, rendendola meno banale. Carina anche la scelta della persona che interpreta la "confidente".
Decisamente un bel film sopratutto dal punto di vista della struttura narrativa, che lo eleva dalla massa di prodotti analoghi. Marc Webb sa decisamente usare la macchina da presa e non manca di farcelo notare per tutto la durata della pellicola. Buon ritmo e ottime le musiche, bravi i due protagonisti mentre i personaggi secondari mi sono sembrati abbastanza deboli e abbozzati, peccato per un finale un po'troppo consolatorio. Forse un filo paraculo nel voler sembrare un prodotto indi, ma avercene di film così da vedere.
MEMORABILE: Lei: "non voglio finire come Syd e Nancy", lui: "non ti farei mai del male", Lei: "io sono Syd!"
L'intreccio narrativo e la retorica di fondo fanno di "500 giorni insieme" un film interessante che tuttavia cela dietro l'eccessiva estetica nient'altro che un già visto e rivisto e riciclato. Situazioni banali, emozioni scontate e finale (nonostante ci abbiano provato) patetico. Commmedia adolescenziale per chi si avvicina al mondo del cinema e non ne ha ancora abbastanza della solita minestra.
Piccola commedia romantica indie, più nell'anima che nel budget, ben recitata da due protagonisti affiatati. In realtà, a ben vedere il film si nota una certa preferenza per il personaggio maschile. Lei viene a malapena abbozzata, non capiremo mai perché si comporta così e il film non ci tiene a spiegarlo. Ottima anche la colonna sonora, con due ottimi pezzi della Spektor. Fanciulle prendete nota, se volete sapere cosa succede nel cuoricino di un ragazzo sensibile quando s'innamora e poi viene trattato male, vedete presto questo film!
MEMORABILE: Il momento musical; la sorella piccola che fornisce ottimi consigli sentimentali; la sequenza doppia con realtà e immaginazione.
Film davvero molto piacevole e poco scontato. Ho gradito molto la regia frizzante e consapevole e l'interpretazione dei due protagonisti. Davvero interessante la colonna sonora. Intrigante la scena aspettative/realtà. Da vedere rigorosamente in lingua originale per cogliere nel profondo il senso del film e del titolo originale "500 days of Summer". Soprattutto il finale (proprio gli ultimi 3 minuti), in originale, è decisamente migliore. Da vedere.
Dopo Se mi lasci ti cancello, una delle migliori commedie americane a sfondo sentimentale degli ultimi anni. L'intreccio è ben articolato, la sceneggiatura regge bene una trama che senza di essa sarebbe risultata un po' banale. I salti temporali vedono la storia andare avanti e indietro nei 500 giorni della coppia, coi loro rispettivi alti e bassi, svelando le personalità dei protagonisti (entrambi ben interpretati). Buone colonna sonora e fotografia, che risulta sempre molto funzionale alla leggerezza che il film vuole trasmettere.
MEMORABILE: Le scene da Ikea, i pensieri del protagonista.
Geniale, schietto, anti-conformista fino all'estremo, quasi anarchico. Guai a dare a questo film l'etichetta di "commedia romantica", perché vuol essere tutto meno che quello. In soli 90 minuti assistiamo alla sistematica distruzione di tutti i falsi miti contemporanei sull'amore, sul principe azzurro e su tante altre artificiose smancerie buone solo per vendere sciocchi bigliettini d'auguri. Come quelli ideati dal protagonista, un Gordon-Levitt smagliante, affiancato da una bella e brava Deschanel. Regia piena di ottime trovate. Stracult!
MEMORABILE: Gordon-Levitt spiega qual'è il vero senso dei bigliettini che crea; Il finale in cui il protagonista incontra un nuovo amore e...
Lui ama lei e pensa sia quella giusta per la vita. Anche lei ama lui, ma non ha la stessa convinzione. Lei lo lascia e lui rode... Difficile immaginare una trama sentimentale più banale, eppure questa commedia riesce a sorprendere per inventiva e freschezza, attraverso diversi espedienti narrativi (la scansione acronologica, gli inserti eteregenei come quello in chiave musical, lo split-off con aspettative e realtà messe a confronto) che rendono la visione piacevole, offrendo pure spunti per la riflessione, fino ad un finale rasserenante ma non ruffiano. Ciliegina sulla torta la colonna sonora
MEMORABILE: La discussione su Ringo Star, l'inserto con i film di Bergman reinterpretati dal protagonista
Una commedia sentimentale in cui tutto funziona: l'idea di base, semplice ma de-costruita attraverso una serie di salti temporali (ben rappresentati dai colori del disegno di fondo), due interpreti perfetti, una serie di soluzioni estetiche ben innestate (senza dimenticare i colori di un buon numero di shot assai indovinati), un ritmo che non cede praticamente mai e una colonna sonora all'altezza. Sfortunatamente si renderà indimenticabile per essere stata in grado di farvi rivivere quanto di intenso, dolce e amaro potete aver vissuto in passato.
500 giorni per raccontare una storia che parla d'amore, anche se viene annunciato che d'amore non si tratta. Quella che all'apparenza potrebbe sembrare una commedia superficiale colpisce nel segno per come riesce a descrivere i passaggi di una relazione nelle piccole cose che, riviste a distanza, diventano grandi. L'amore c'è ed esiste, seppur confuso e spietato, perché qui come nella vita riesce a essere sfuggente quando viene vissuto, ma rimane saldo nell'abbraccio del ricordo.
MEMORABILE: La scelta di passare da un giorno all'altro della storia non in ordine cronologico ma seguendo una logica intrigante.
Molto meglio del coevo La verità è che non gli piaci abbastanza: almeno qui dei barlumi di poesia e originalità ci sono. È una commedia sentimentale ben girata e con idee in sceneggiatura; i protagonisti si fanno ricordare (specie la Deschanel); qua e là c'è una leggera aria di snobismo e di privilegio (siamo in certi ambienti di Los Angeles...). Finale ruffiano.
Se le commedie americane contemporanee non mancano di scioltezza espositiva, lo stesso non si può dire del loro spessore contenutistico: per l'ennesima volta, un intruglio dolciastro di banalità su amore, amicizia impossibile tra uomo e donna, destino, senso della vita e realizzazione dei propri sogni, reso allettante da riscoperte musicali (Joy Division, Pixies, Smiths, Jesus & Mary Chain) e da scolastici eclettismi tecnici (la scomposizone cronologica, lo stacchetto musical, lo split-screen, le citazioni di vecchi film). Da rilevare il piglio deciso e superbo di Zooey Deschanel.
MEMORABILE: Gordon-Levitt che canta al karaoke "Here comes your man" dei Pixies; i consigli della sorellina; «Pene!!!».
Gli orfani di Serendipity possono mettersi comodi. Non un film d’amore, bensì su come questo possa passare per un prisma e per algoritmi capricciosi (quel che si vuole dall’altro, da se stessi, da un noi), scompaginando ogni aspettativa di biunivocità. Webb ci prende in custodia, commuove diverte immalinconisce muovendosi sulla scacchiera del tragicomico e dell'estetica con la disinvoltura di un rodato slalomista. Ost felicemente correa di tanta grazia, e una Deschanel che rapisce a ogni frame, capace di raggiungere un’albedo quasi insostenibile. Non un film d'amore, bensì un Amore di Film.
Furba finché si resta in superficie (stravisto montaggio postmoderno, musiche e profili dei personaggi studiati a tavolino per un certo tipo di pubblico) ma intelligente quando scava più a fondo (le dinamiche di coppia godono di momenti di grande finezza e di una buona verosimiglianza generale), una riuscita commedia agrodolce su uno sbilanciato rapporto sentimentale visto dal suo anello debole, in grado di divertire, irritare, emozionare o intenerire a seconda delle occasione. La scorza può lasciare perplessi, ma sotto l'anima abbonda.
La trama di questo film è tra le più banali che si possano immaginare: una storia d'amore impossibile. Eppure, a differenza di tanti altri precedenti, l'esordiente Marc Webb ne parla in maniera originale, sia dal punto di vista registico sia dal punto di vista dei tempi. La commedia infatti è sempre divertente e non scade mai nel volgare gratuito o nello scontato. Il ritmo è costante sino alla fine, ci sono conclusioni inaspettate e in più il film invita a riflettere. Bel lavoro.
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Formato audio 5.1 Dolby Digital: Ceco Ungherese Polacco
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Sottotitoli Italiano Inglese Francese Portoghese Tedesco Giapponese Spagnolo Olandese Estone Lituano Lettone Bulgaro Croato Ceco Romeno Greco Ungherese Islandese Ebraico Polacco Sloveno
extra I giorni di Sole: 9 scene tagliate ed estese
"Banca danzante" - diretto da Marc Webb
Mean's Cinemash: "Sid e Nancy/ (500) Giorni insieme"
Sweet disposition: video musicale dei Temper Trap
Chiacchierata con Zooey e Joseph
Sono contentissimo ti sia piaciuto. Per me è stato amore a prima vista. Ciò mi spinge a vedere qualsiasi cosa faccia Marc Webb.
Hai ragione, la colonna sonora è grandiosa (come la regia)
DiscussioneDaniela • 11/04/15 00:28 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Didda23 ebbe a dire: @Daniela
Sono contentissimo ti sia piaciuto. Per me è stato amore a prima vista. Ciò mi spinge a vedere qualsiasi cosa faccia Marc Webb.
Hai ragione, la colonna sonora è grandiosa (come la regia)
Davvero una graditissima sorpresa, pensare che non mi tirava per nulla, proprio per il regista: su The amazing spider-man il nostro giudizio è stato divergente ;o)
Chissà, magari se avessi visto prima questo, l'avrei affrontato con uno spirito diverso, cercandovi il buono...
davvero squisito. best tragicomedy ever pari merito con serendipity, che per più di un verso mi ha molto ricordato, e che viene da questo notevolissimo esordio ampiamente adombrato. la deschanel manda al tappeto a ogni nanosecondo, ma anche la moretz (la baby consigliori) mostra appena dodicenne una bravura inusitata e sbalorditiva, della serie "ne-sentiremo-molto-parlare" (la ritroveremo di lì a breve, infatti, anche in kick-ass e nell'imminente remake di suspiria).
ho potuto passare in rassegna anche le scene tagliate, e devo dire che per una volta non avrebbero affatto ritmicamente o narrativamente stonato nel film, specie quella che polarizza negativamente il momento musical, dove in un insolito cameo troviamo anche george romero.
DiscussioneBrainiac • 5/04/17 19:04 Call center Davinotti - 1464 interventi
Uno dei migliori film sull'innamoramento di sempre (nel tempo ho realizzato che "commedia romantica" o "film sentimentale" sono categorie restrittive per 500 giorni, che al fin della fiera ha un approccio psicologico purissimo alla materia). Il montaggio finale in cui come in un thriller si mostrano scene già viste dal punto di vista del partner è da autentici maestri. Ci sono anche i Pixies, per me è abbastanza.