Il giovane favoloso - Film (2014)

Il giovane favoloso
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Emerge poco, nel ritratto di Martone, la poesia di Leopardi; forzatamente inserita in banali declamazioni davanti ai paesaggi che l'hanno ispirata proprio per riagganciare lo spettatore ai magnifici versi dopo che per troppo tempo si resta invischiati nella prosaicità del quotidiano. La storia raccontata abbraccia sì i diversi momenti nella vita del poeta di Recanati, ma sembra coglierne soprattutto gli aspetti più esteriori, senza mai riuscire a restituire la grandezza interiore dell'uomo. E' innanzitutto il racconto di una vita di stenti, di una salute precaria che perseguita Leopardi fin da giovanissimo imbrigliandone gli slanci e un ardore che traspare dalle appassionate lettere all'amico e mentore...Leggi tutto Giordani (visto dal padre Monaldo come colui che travia il figlio, ne mina i saldi principi cattolici e morali). La ricostruzione storica è notevole, il gusto nella scelta delle inquadrature e delle location a tratti sublime e questo permette al film di mantenere alto il livello generale, coprendone i difetti e distraendo quando talvolta sembra che la sceneggiatura s'incarti senza trovare gli sbocchi per riaccendere una vicenda per forza di cose stanca. Il passaggio dall'adolescenza nelle Marche al trasferimento fiorentino viene risolta con una didascalia che segnala i dieci anni trascorsi: cambiano gli scenari, entra prepotentemente nella vita di Giacomo l'amico napoletano Antonio Ranieri (Michele Riondino), che di lui si occuperà fino agli ultimi giorni accogliendolo poi nella sua casa a Napoli dove i due vivranno assieme alla sorella di Antonio, Paolina (Federica De Cola). A due facce l'interpretazione (indiscutibilmente di livello) di Elio Germano: da una parte vivacizza il racconto grazie a una forte personalità e uno sguardo perennemente in movimento (bella resa dello spirito indomito di Leopardi), dall'altra sale spesso sopra le righe rischiando il fuori tema, accentuato dall'insistenza con cui si pone l'accento sulla prostrazione fisica del poeta, che finisce coll'aggirarsi per le strade con aria semi-quasimodesca. Era oggettivamente difficile da rendere interessante una vita così poco "avventurosa"; è stato quindi un obbligo puntare sulla brillantezza intellettuale del protagonista lasciando poi che a parlare fossero spesso gli scenari, come ben si vede nella chiusura con l'eruzione del Vesuvio. Piuttosto ordinarie le performance del cast di secondo piano, senza spicco alcuno. Manca in generale lo spessore che ci si aspetterebbe da un'opera così, pur se si intuisce lo sforzo di rendere fruibile a un pubblico non solo d'essai un film sulla carta non adatto a tutti i palati. Operazione lodevole, ben confezionata ma lontana dal cogliere l'essenza del fenomeno Leopardi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/10/14 DAL BENEMERITO GALBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 30/11/14
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Galeon77 2/02/18 14:54 - 14 commenti

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Realizzare un biopic su Leopardi era difficile e lungo la narrazione il rischio del didascalismo è dietro l’angolo. La prova però è superata, al di là di alcuni momenti non felicissimi, restituendoci una figura di poeta non stereotipata, un Leopardi più “presente e vivo”, in continua lotta contro i propri limiti, che supera e indaga con la propria immaginazione. Favoloso dunque questo poeta e insuperato, come lo stesso cast, composto dai migliori attori di teatro in circolazione.

Galbo 19/10/14 20:07 - 12398 commenti

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Con il filo conduttore di un'ambientazione filologicamente corretta e suggestiva, Mario Martone restituisce un Giacomo Leopardi sofferente ma più che mai attaccato alla vita sia pure filtrata da un pessimismo che si specchia nella sofferenza fisica. Una figura viva e non di cartapesta per merito di una sceneggiatura antiretorica e di una vibrante interpretazione di Elio Germano, a cui fanno da contraltare nelle due diverse parti del film Michele Riondino e un grande Massimo Popolizio, un Monaldo Leopardi assai convincente.

Giulyfab 23/10/14 16:14 - 32 commenti

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Un film notevole, ma ci sono delle cadute di stile: la natura, statuaria e decadente, come interlocutrice "fisica" della poesia a lei dedicata ad esempio, lo scherzo al bordello, alcuni passaggi grotteschi nella Napoli delle superstizioni "religiose" che potevano benissimo essere evitati (di certo il film ne avrebbe guadagnato). Favoloso Germano, ottimi gli altri; istruttivo e illuminante per capire la vita del poeta. Da vedere e da consigliare!
MEMORABILE: Le due sfuriate di Leopardi al salotto Viesseux e nella pasticceria di Napoli; Le splendide "creazioni" delle poesie!

Matalo! 22/10/14 18:00 - 1378 commenti

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L'eternamente giovane Leopardi: un soggetto altamente a rischio. O si scivola nel pettegolezzo da buco della serratura o si fa un documento sterile. Martone ha il merito di restituire l'energia della gioventù per la figura del poeta che trova la via della libertà partendo da un microcosmo. L'interpretazione di Germano è semplicemente strepitosa, per mimesi e baldanza e fede nel personaggio, come Douglas per Van Gogh. Non del tutto riuscito (le canzoni son fastidiose, l'apparizione della Natura pure), ma restituisce alla poesia la Vita. Grandioso il finale.
MEMORABILE: La declamazione delle poesie di Leopardi da parte di un Germano impeccabile; Il finale: impossibile non commuoversi!

Capannelle 25/10/14 23:06 - 4412 commenti

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Film complesso, non mi ha entusiasmato ma è ben fatto e difficilmente annoia in quanto Martone riesce a infondere personalità a un biopic letterario senza scadere nella retorica o nel pietismo d'ordinanza. In questo lo aiutano gli attori e le felici scelte musicali e di descrizione degli ambienti. Poi non tutto riesce bene e specie nella parte centrale si ha la sensazione che nel racconto manchi qualcosa o che ci si soffermi troppo sul fattore sofferenza del protagonista a scapito di altri elementi, ma questo non offusca lo stile di ripresa.

Myvincent 26/10/14 21:41 - 3743 commenti

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"Sempre caro mi fu quell'ermo colle" e via discorrendo... Il regista sembra troppo preoccupato di trasferire pedissequamente su pellicola le gesta del grande poeta marchigiano, ritraendone tutta la parabola, da ascendente a discendente. Col risultato di annoiare per il troppo tempo impiegato (quasi due ore) e affidando al bravo Germano un ruolo profondo, ma con la faccia da buffone di corte. Una sorta di fiction nobilitata e sfiancante...

Cotola 26/10/14 23:32 - 9052 commenti

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Bel film sulla vita di Leopardi (ben ricostruita così come la sua epoca: almeno a me così è sembrato), sorretto da scelte intelligenti e vincenti fatte da Martone. Soprattutto quella di evitare sia i toni "agiografici" che quelli scolastici e paludati. Così le due ore e venti passano veloci e molto piacevolmente con diversi momenti di pura e sincera emozione. Poche invece le "cadute" (la Natura e la scena al bordello). Ottima confezione e splendida interpretazione di Germano. E alla fine è tanta la voglia di rileggere e "studiare" ancora ed ancora Leopardi: merito assolutamente non da poco.
MEMORABILE: Giacomo al fratello Carlo: "Non stancarti mai di volermi bene". Il discorso sul vero e sul dubbio. Nel gabinetto di Viesseux ed in gelateria.

Harrys 29/10/14 18:30 - 687 commenti

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La primizia è la straordinaria materia in esame. Il costrutto artistico di corollario non si svincola da una discreta ricostruzione scenica, limitato com'è a un accenno dell'accenno del curriculum del Nostro. Dov'è il Leopardi filosofo? Relegato a un'insopportabile e reiterata manfrina indigesta sul mal di vivere ai limiti del sacrilego. Elio Germano non è neanche da biasimare: il rischio macchietta si aggira come un funesto avvoltoio e lui è bravo a divincolarsi da uno scialbo canovaccio. Martone vuol fare il Malick, povero lui.

Daniela 26/02/15 00:47 - 12666 commenti

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Biopic sulla vita del poeta, ambientata nei luoghi in cui visse ed intessuta di brani tratti dalle sue opere, inseriti nel contesto in maniera fluida e suggestiva. Nonostante la lunga durata, Martone riesce a non far calare l'interesse nel seguire gli avvenimenti, dalla fanciullezza felice in Recanati, al primo manifestarsi della malattia, i contrasti col padre, la voglia di evadere e così via, fino al periodo precedente la morte. Qualche caduta di gusto e scelte musicali discutibili non inficiano il risultato positivo, a cui contribuisce la buona prova del cast a cominciare da Germano.

Rullo 31/10/14 20:28 - 388 commenti

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Martone segue la vita di Leopardi e il suo declino con meticolosa precisione, coadiuvato da una fotografia a tratti mozzafiato e rafforzato da un cast in buona sintonia. Germano rende un poeta distrutto, deluso in amore e addolorato fisicamente. E qui c'è forse il vero punto debole del film: la narrazione è estremamente scolastica, nel senso che diventa un film autobiografico senza alcuna concessione, con poche libertà e con un calo di ritmo abbastanza vistoso circa a metà, con un protagonista quasi macchiettistico. Ottima la colonna sonora.
MEMORABILE: L'eruzione del vulcano; L'abbraccio con il fratello prima di fuggire.

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Mileli 8/11/14 21:31 - 15 commenti

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Una sceneggiatura non all'altezza delle aspettative e del risultato del botteghino. Questa sì una buona notizia, a riprova della voglia di riscatto dalla noia provata a scuola. Ecco, questo dovrebbe fare il cinema nel momento in cui mette in campo nientemeno che Leopardi: emozionare! Purtroppo, nonostante la bravura di Elio Germano, la scrittura (e lettura) dell’incredibile analisi elaborata dal Contino di Recanati sembra, ahimé, noiosa e fin troppo scolastica. Peccato. Avrebbe potuto dare di più.

Mtine 8/11/14 21:46 - 224 commenti

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Martone, dopo un matematico, decide di dedicarsi a un letterato: ne esce una curiosa biografia che mescola scene di vita familiare, rapporti con gli intellettuali dell'epoca, poesie e sogni. Questi ultimi due aspetti del film sono i migliori: emerge la figura di un uomo fragile, dilaniato dal contrasto fra una mente brillante e un corpo deforme, di un poeta dalla grande sensibilità, nato in un periodo "sbagliato". La componente più biografica, che è la parte preponderante del film, risulta però a tratti piatta e didattica. Piacevole, comunque.
MEMORABILE: Un irascibile Leopardi che risponde alle provocazioni di chi lo accusa di essere pessimista; Il finale sul Vesuvio.

Rambo90 24/11/14 02:00 - 7700 commenti

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Un sentito e appassionato biopic su Leopardi, sfaccettato molto bene dalla sceneggiatura e perfettamente interpretato da un Germano attore sempre più di classe. Il film dura più di due ore e, nonostante sia lento, cattura e rapisce, grazie a una bella fotografia, alla riuscita ricostruzione storica e a un intero cast in parte. La rilettura delle poesie di Leopardi non è casuale ma ben contestualizzata e recitata, come è giusto sia, in punta di piedi. Notevole.

Saintgifts 19/11/14 01:30 - 4098 commenti

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Si punta molto sul Leopardi uomo, più che sul poeta filosofo e questo dà modo a Germano di esibirsi in una interpretazione che, se da una parte è ammirevole come caratterizzazione (forse eccessiva), dall'altra sembra sminuire l'arte del giovane favoloso. Di sicuro passa in secondo piano l'opera del poeta; per contro si evidenzia bene la fredda accoglienza, per non dire di peggio, dei soloni di turno, forti contro un uomo fisicamente debole e impauriti dal suo pensiero "controcorrente". Ottima la fotografia e buona colonna sonora.
MEMORABILE: La giacca verde di Giacomo Leopardi.

Deepred89 30/11/14 19:30 - 3708 commenti

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Realizzare una biografia sul personaggio più memorabile della letteratura italiana ottocentesca porta con sè tanti rischi quante aspettative. Martone supera degnamente gli ostacoli scavalcando un'impostazione un po' rigida (la vita divisa in due tronconi potrebbe infastidire i fan) con un'estetica suggestiva e atmosferica e una buona ricostruzione ambientale e filologica, scegliendo come protagonista un Elio Germano calato perfettamente nella parte. Musiche interessanti, finché non inizia il cantato. Bello e appassionante.

Rebis 2/12/14 12:27 - 2339 commenti

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Districare Leopardi dalle pastoie della didattica, dal revisionismo critico e dal classicismo accademico, per darlo in pasto alle platee assetate di epifanie e memorie scolastiche, non era impresa facile. Martone inocula emozione nell'illustrazione, dà rilievo al corpo e alla sessualità afflitta; profana il manuale del Liceo immergendosi nei postriboli partenopei, aprendo scorci di visionarietà fantasy; doma al montaggio l'interpretazione intima e sofferta di Germano. Tanta oculatezza tiene testa, certo, alle aspettative, ma non concede spazio a riletture originali: un peccato veniale?

Erreesse 4/12/14 13:03 - 63 commenti

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Ricostruzione attenta e partecipata della vita di un poeta e filosofo "classico". Evita con abilità le trappole del patetismo o dello scontato grazie a un regista intelligente e a un ottimo cast. Grande Elio Germano, con lo sguardo brillante, ironico, tenerissimo, esaltato dall'ottima fotografia. Scenografia e ambientazione perfette. Discutibili le musiche, a volte davvero fuori posto. Raffinata la scelta di suggerire la genesi di alcune poesie. Descrivere Leopardi: una sfida da far tremare i polsi, ma il film riesce a vincerla.
MEMORABILE: Il ventre di Napoli; Silvia; La ginestra.

Disorder 5/01/15 09:37 - 1416 commenti

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Un bel film, su cui pesano però i soliti difetti di Martone: prolissità, lentezza ed eccessiva lunghezza finale. Si tratta comunque di una pellicola interessante, non priva di momenti curiosi (Leopardi goloso di gelato e appassionato di calcio!) ed emozionanti. La ricostruzione storica è rigorosa senza essere inutilmente sfarzosa. Ottima l'interpretazione di Germano. Un film non certo perfetto, ma importante per conoscere meglio uno dei grandi protagonisti della nostra letteratura.

Bruce 9/02/15 16:15 - 1007 commenti

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Temevo la noia e anche il sonno, data la lunghezza e il soggetto del film, invece ne sono rimasto favorevolmente impressionato. Mi è parso un lavoro serio ed equilibrato, corretto e rispettoso del poeta. Martone è riuscito a dare un buon ritmo alla narrazione, pur non trascurando la fase della pura creazione lirica. La ricostruzione ambientale è eccellente. Stupefacente la prova di Elio Germano che, col suo sguardo vivo e vivace, compie un vero miracolo di immedesimazione. Riuscita anche la colonna sonora, moderna senza essere disturbante.

Paulaster 5/03/15 11:00 - 4423 commenti

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Scelta premiata il rappresentare la vita di Leopardi inserendo i suoi versi come pensieri e sfogo di riflessione. Prima parte a Recanati notevole per l'immersione nel mondo ottocentesco, dove Martone gira dando teatralità d'immagine e fotografia di calda opacità per dar lustro. Prosieguo che fa respirare nazionalità ma allontana dal baricentro poetico e scava nella caducità fisica di Leopardi. Germano intenso nello sguardo perduto e sommesso nell'incedere malato. Nel complesso didattico ma non didascalico, produce sensazioni alte per il verbo ascoltato.

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Pigro 15/06/15 10:01 - 9670 commenti

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Grande esempio di biopic, capace di sfuggire dai soliti trabocchetti delle biografie aneddotiche o pedanti, e di trasformarsi in storia appassionante e “nuova”, quella di un Leopardi inquieto, sofferente, moderno negli slanci giovanili. Il poeta, sfuggito finora a una sua rappresentazione cinematografica, si presenta con tutta la forza della sua diversità fisica e intellettuale, calato in ambientazioni notevolmente ricostruite, dalla claustrofobia recanatese alla funebre Napoli. Germano eccellente. Molti notevoli artisti del teatro italiano.

Lou 5/10/15 21:45 - 1121 commenti

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L'impresa di realizzare un film "per tutti" su Leopardi è riuscita egregiamente a Martone, la cui proposta può soddisfare sia gli appassionati del grande poeta che gli spettatori meno preparati. Non ci sono soluzioni a effetto, la confezione è tradizionale, con ritmo lento e una ricostruzione molto attenta e fedele degli aspetti biografici. Vi è spazio anche per alcune opere ben declamate dall'ottimo Germano. Forse troppo sottolineati gli aspetti della disabilità fisica, con quell'incedere così marcatamente da storpio.

Hackett 19/10/15 10:30 - 1867 commenti

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Buon film con il quale Martone riesce a rendere un profilo del grande Leopardi senza indugiare troppo su luoghi comuni e descrizioni caricaturali che spesso hanno accompagnato il poeta. Grazie al bravissimo Elio Germano sono palpabili non solo l'amarezza e la sofferenza, ma anche la voglia di vivere e di evadere. Alcune immagini, la splendida fotografia e la scelta, in qualche caso, di vedere con gli occhi del poeta, sono poesia nel cinema. Finale aperto e delicato.

Giùan 27/10/15 10:37 - 4562 commenti

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Interessante ancor prima come operazione di carattere storico-culturale che per le sue qualità prettamente filmiche. In continuità con quanto fatto in Noi credevamo infatti, Martone si concentra sull'aggiornamento/avvicinamento allo spettatore di alcune fondanti pagine "scolastiche" della nostra memoria pedagogica, mantenendo tuttavia una straniata distanza dal personaggio, che dunque pulsa ma senza mai esplodere. Il rischio di una sorta di accademismo di ritorno è forte ma il gioco programmatico è condotto con un trattenuto impeto che conquista.
MEMORABILE: Il triangolo tra Leopardi/Germano-Riondino/Ranieri-Moulagis/Fanny; La discesa di Leopardi nella suburra napoletana; Il gelato.

Tersilli 20/10/15 16:24 - 61 commenti

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Splendida opera di Mario Martone su Giacomo Leopardi. Il poeta è interpretato da un impeccabile Elio Germano, forse nella sua più grande prova da attore fino a oggi; buono il cast di contorno (grande Popolizio nella parte del conte Monaldo). Regia ottima, molte le inquadrature con la camera a spalla, robusta la sceneggiatura e buone le musiche. Ritmo un po' lento, ma che non annoia. Notevoli le recitazioni delle poesie da parte di Germano. Grande film, tra i migliori biopic nella storia del Cinema Italiano.
MEMORABILE: L'interpretazione di Germano e le poesie.

Nando 21/10/15 23:53 - 3816 commenti

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La vita del grande poeta recanatese illustrata con maestria da Martone che è scevro di ogni retorica e mostra la grande sofferenza del poeta in situazioni sempre diverse con ambientazioni realistiche e veritiere. Germano regala un'interpretazione magistrale nell'impegno e nell'impersonificazione del personaggio, bravo Riondino.

Didda23 21/10/15 11:16 - 2426 commenti

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Un film interessante e rigoroso (sia nella regia, che nella ricostruzione ambientale), che non scade nell'agiografia ma mostra un ritratto plausibile della figura complessa e sofferente del Leopardi. Bravissimo Germano, che mantiene un equilibrio recitativo incredibile tale da non scadere nella macchietta (per via dei disturbi fisici che affliggevano il poeta di Recanati). Sceneggiatura essenziale e colta, con dialoghi che richiedono un'attenzione superiore alla media. Un buon film indubbiamente, ma che non lascia molto dopo la visione.
MEMORABILE: Il finale poetico, ha un fascino notevole; Leopardi nel bordello.

Vitgar 21/10/15 11:52 - 586 commenti

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Non era facile produrre un film sulla vita di Leopardi e sulle sue tensioni interiori. Martone ci riesce in maniera egregia dosando bene gli ingredienti dei film biografici, riuscendo a non scadere nell'aneddotica banale e fine a se stessa, riuscendo anzi a conferire al prodotto un taglio non intellettuale (il che è un grosso merito). Ambientazioni, scenografie, fotografia di ottimo livello. Buon il cast, con Germano perfettamente nel ruolo. Colonna sonora particolare e di buona presa.

Ultimo 21/10/15 16:35 - 1656 commenti

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Mario Martone dirige un ottimo Elio Germano in una pellicola lunga oltre due ore che narra la vita e la personalità del più grande poeta dell'800. Si parte dagli anni giovanili a Recanati per giungere al periodo napoletano, focalizzandosi sopratutto sul rapporto odi et amo con il padre Monaldo e sul progressivo decadimento fisico del poeta. Meno spazio è invece attribuito alle opere in sé. Forse un po' prolisso, ma nel complesso un film biografico riuscito, che merita tre pallini.
MEMORABILE: Leopardi, dinanzi al monte Tabor, prende ispirazione per " L'infinito"; La " Ginestra".

Yamagong 25/10/15 18:43 - 274 commenti

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La creatura di Mario Martone ha come la testa di un Giano bifronte: da una parte l'affresco umanissimo di un Leopardi eccentrico e profondamente innamorato della vita (magistrale il lavoro svolto da Elio Germano); dall'altra qualche eccessivo patetismo di troppo. Da una parte,le notevoli suggestioni visive, fotografate in modo assai pittorico. Dall'altra una raccolta di episodi sfilacciati che sfiorano il pedantismo enciclopedico. Nonostante tutto, un film coraggioso come non se ne vedevano da anni. Apparat alle musiche non sempre incisivo.
MEMORABILE: Germano/Leopardi che legge L'infinito, il Dialogo tra la natura e un islandese e La ginestra; I sagaci scontri con i letterati di Firenze e di Napoli.

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Decimamusa 18/01/16 10:16 - 102 commenti

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Ragioni di botteghino segnano spesso il confine fra il grande film e il buon film. E qui Martone, forse condizionato da esigenze di produzione, non osa fino in fondo come sarebbe nelle sue corde: rigoroso nella ricostruzione ambientale e a tratti intenso e suggestivo, il film inciampa in alcune movenze da soap (la tresca di Fanny) e nell'eccessivo rilievo narrativo dato al periodo napoletano, per il quale si attinge abbondantemente al libro aneddotico "Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi", scritto dall'amico Antonio Ranieri.

Pinhead80 6/03/17 19:09 - 4764 commenti

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Giacomo Leopardi si meritava un'opera intensa e ispirata come questa. Dallo studio matto e disperatissimo di Recanati alla vita più movimentata ma comunque sofferta in giro per l'Italia con l'amico Ranieri viene tratteggiata l'intensa malinconia di ogni suo respiro. La poesia sgorga naturale e s'impregna di ancor più significato alla luce dei fatti. Elio Germano ci regala un'interpretazione monstre che lo consacra tra i grandi attori del nostro periodo.

B. Legnani 17/04/17 00:07 - 5533 commenti

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Si sa, non era facile. Non a caso nessuno ci aveva provato, a portare sullo schermo Giacomo Leopardi, nella gabbia delle due ore, per di più. Impresa difficile, vinta da Martone e da un indimenticabile Elio Germano. Ed è anche per questo che si rimane stupiti da due cadute (una rovinosa, il dialogo con la Natura, ed una stonatissima, nel bordello), oltre che dal brutto brano cantato. Ma restano i ricordi migliori: oltre al protagonista, l'ottimo Monaldo di Popolizio ed un'ambientazione pressoché insuperabile, visto che si è davvero girato nella biblioteca de "l'ultimo spadifero d'Italia"...
MEMORABILE: Giacomo sente un brano di Omero e lo traduce all'istante in italiano, per di più in versi ritmicamente perfetti...

Jena 6/05/17 12:51 - 1557 commenti

I gusti di Jena

Operazione perfettamente riuscita. Non era facile fare un film sul nostro maggiore poeta (dopo Dante) senza cadere o nel polveroso o nel semplificatorio. Martone invece ci ridà Leopardi come effettivamente forse era, facendo voglia di riprendere in mano le sue opere. Due ore e mezza che vanno via senza accorgersene, grazie anche a una splendida ambientazione d'epoca. Grandiosa l'interpretazione di Germano che si cala fin fisicamente nel personaggio, addirittura struggenti alcune scene (su tutte la recita delle poesie). Da vedere.
MEMORABILE: L' "ermo colle" e l'Infinito; La poesia alla Luna; Il primo incontro con Giordani; La struggente parte finale a Napoli.

Pessoa 7/05/17 20:02 - 2476 commenti

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Bella produzione italiana di Martone che rifà la barba a un monumento nazionale come Leopardi con metodo e perizia. La puntualità del lavoro di ricostruzione storica quasi impeccabile fa da necessario contraltare a una mancanza di sfumature psicologiche del Leopardi uomo, non dicendoci nulla che non sapessimo già dai libri di scuola, probabilmente anche a causa dei paletti imposti dalla produzione televisiva. Germano si impegna a fondo e trova una buona intesa col suo personaggio, con qualche tendenza a strafare. Si lascia guardare bene!

Rufus68 12/07/17 16:53 - 3843 commenti

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Film di valore diseguale: al coraggio leonino dimostrato nell'affrontare un personaggio dalle incrostazioni scolastiche s'accompagnano cadute vistose: gli strabuzzamenti e le contorsioni quasimodee, il ménage à trois con la Targioni, le inutili coloriture partenopee, la preterizione dell'amore per la classicità alla base dello stoicismo leopardiano. Notevole la cura degli ambienti, bello il finale. Germano da elogiare, bene Popolizio e Binasco, appena sopportabili gli attor giovani.

Xamini 25/02/18 23:13 - 1252 commenti

I gusti di Xamini

Il merito di riaccendere l'interesse per questo eccezionale letterato va anzitutto a Elio Germano, autore di un'interpretazione talora sì sopra le righe, ma ricca di tormento e passione. Martone racconta questo mostro sacro per location (eccellente la villa di famiglia e la biblioteca, con i suoi oltre ventimila volumi!) e per moti interiori, per sentimenti e per animo, attraverso l'interpretazione suddetta. Quel che manca al film, un po' lungo, un po' oscuro, è la densità del pensiero leopardiano, riassunto qui per sommi capi in alcuni dei suoi splendidi versi. Ma era impresa impossibile.

Modo 27/09/19 11:46 - 949 commenti

I gusti di Modo

Bel film sulla vita di Giacomo Leopardi che parte dalla fanciullezza fino ad arrivare agli ultimi giorni sotto il Vesuvio con la splendida ultima poesia dei canti "La ginestra". Mai fino a ora si era tentato di raccontare così la storia del poeta, ma grazie anche alla magnifica performance di Elio Germano Martone riesce a conquistare lo spettatore senza annoiarlo. Ottime anche la ricostruzione storica e la fotografia. Da vedere.
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  • Discussione Ruber • 18/04/17 21:58
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:
    La parola "noia" in questo film regna sovrana, ho cercato di vederlo nel 2016, dopo quindici minuti di sonnolenza e sbadigli, ho cambiato canale. Capisco che si basa sulla vita di Leopardi, che come poeta piu triste nella storia non ha paragoni, ma una catalessi del genere, mi ha lasciato basito..

    Deduco che non ami Antonioni...


    Che c'entra Antonioni?
  • Discussione B. Legnani • 18/04/17 22:14
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:
    La parola "noia" in questo film regna sovrana, ho cercato di vederlo nel 2016, dopo quindici minuti di sonnolenza e sbadigli, ho cambiato canale. Capisco che si basa sulla vita di Leopardi, che come poeta piu triste nella storia non ha paragoni, ma una catalessi del genere, mi ha lasciato basito..

    Deduco che non ami Antonioni...


    Che c'entra Antonioni?


    Da 0'50"

    https://www.youtube.com/watch?v=j16TrGODFHc
  • Discussione Ruber • 18/04/17 22:27
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    Si Buono continuo a non capire, ma va bene lo stesso.
  • Discussione B. Legnani • 18/04/17 22:40
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Si Buono continuo a non capire, ma va bene lo stesso.

    Antonioni è noto per essere noioso e lento, almeno per i detrattori.
  • Discussione Graf • 18/04/17 22:58
    Fotocopista - 908 interventi
    Antonioni è "lento" ma non è noioso.
    Fare dei film "lenti" senza annoiare è qualcosa che riesce a pochissimi registi. Lì c'è il sigillo del talento.

    Per inciso, non ho visto il film di Martone.
    Ultima modifica: 18/04/17 23:01 da Graf
  • Discussione Ruber • 18/04/17 23:37
    Formatore stagisti - 9251 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:
    Si Buono continuo a non capire, ma va bene lo stesso.

    Antonioni è noto per essere noioso e lento, almeno per i detrattori.


    Non ti sò rispondere, perchè non o mai visto film di Antonioni, ho scorso i film sul forum diretti da lui, e non ne ho visto uno, probabilmente perchè non mi attirano molto nel soggetto o nelle storie.
  • Discussione B. Legnani • 19/04/17 00:03
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Antonioni è "lento" ma non è noioso.


    Difatti ho scritto "per i detrattori".
  • Discussione Rebis • 19/04/17 09:55
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Il cliché di "Leonardi poeta triste" andrebbe ridimensionato e credo Martone riesca a farlo solo in parte. Il suo approccio è sempre troppo serioso e filologico per riuscire ad essere sovversivo e vitale (e Noi credevano mi sembra paradigmatico in questo senso). Alla fine le sue riletture restano nei binari dell'accademismo o delle interpretazioni più consolidate. Sarebbe interessante dare più voce al Leopardi furioso e beffardo, quello delle Operette Morali e dei testi filosofici. Ciò detto rimane un buon film divulgativo.
  • Discussione B. Legnani • 19/04/17 11:26
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Sarebbe interessante dare più voce al Leopardi furioso e beffardo, quello delle Operette Morali e dei testi filosofici. Ciò detto rimane un buon film divulgativo.

    Vero, ma l'impresa era difficilissima e non a caso ho parlato di "gabbia delle due ore".
  • Discussione Neapolis • 11/05/20 10:41
    Call center Davinotti - 3085 interventi
    Elio Germano fa in questo film un interpretazione magistrale e si conferma decisamente attore di rango superiore dando vigore a un film che stenta a decollare anche perchè come dice B. Legnani stretto nella "gabbia delle due ore". Però notevole sforzo della produzione che ha cercato di trovare tutte location plausibili. Non ho trovato particolari cadute nella narrazione del film solo che alcune appaiono non bene sviluppate per la lunghezza del film.
    Ultima modifica: 11/05/20 10:54 da Neapolis