Bella l'idea di partenza: riunire la "crema" della cinematografia napoletana (attoriale e registica). Quasi pessima la realizzazione. I cinque episodi sono per lo più bozzetti banali, al massimo innocui, come quello di Incerti. Corsicato fa se stesso (e potrebbe essere un bene) sfruttando la sua vena ruspante; Capuano pure (e non è un bene): al solito un po' supponente. Il segmento della De Lillo è il migliore, grazie anche alla bella prova di Moscato. Il peggiore è quello di Martone per banalità e supponenza "politica". Della serie: quando il primo della classe merita le orecchie d'asino...
Cinque cortometraggi di autori partenopei nei quali si ritrova l'anima di Napoli. Purtoppo dei cinque soltanto uno (il primo, quello di Pappi Corsicato intitolato "La stirpe di Lana") funziona alla grande, ispirato sicuramente da certi film di Russ Meyer e di Almodovar: brilla per originalità e ironia. Interessate anche Sofialorèn. Gli altri sono stucchevoli ed indulgenti ma poco riusciti. Pappi Corsicato doc.
Dei cinque episodi, poco si salva. La ragione del "fallo". Oggettivamente il prodotto è marcatamente orientato verso un universo intellettualgay che ne delimita troppo i confini. Senza nulla togliere ad inventiva, originalità e modestia che questi cinque amici di cordate esprimono. L'episodio di Maruzzella merita di essere ricordato per l'originale commistione sesso gastronomica affrontata con "gustosa" ironia dalla De Lillo.
Cinque episodi, cinque piccole gemme dells nuova generazione di registi partenopei. Corsicato con le sue donne guerriere (tra cui spicca la Forte), Capuano e il suo surrealismo che incanta, ma quello che più colpisce è l'episodio della salita di Martone con un grande Servillo Sindaco di Napoli, che comincia a dubitare già nel 1997, dialogando con un merlo, che la strada intrapresa dalla sinistra per raggiungere il potere sia veramente quella giusta.
La montagna di talenti partenopei ha prodotto un film-topolino. Bizzarra ed originale l'idea di accorpare per un film ad episodi cinque registi accumunati dal luogo di nascita, ma il risultato è inferiore alla somma degli addendi in quanto ogni autore ha fatto di meglio in altre occasioni. Anche se non mancano momenti visivamente felici e interpretazioni di rilievo (in particolare quella marcatamente teatrale di Enzo Moscato in "Maruzzella"), il tono complessivo oscilla fra il fiacco ed il banale. Deludente e perdibile.
Iaia Forte HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Buono, ho notato che il film lo inseristi tu
a suo tempo senza però commentarlo. Vorrei proprio sapere che ne pensi di questa "fetenzìa" (a Napoli la chiameremmo così) o se
preferisci "zozzeria" (citando il buon Markus).
Era solo un film in stand-by che poi non hai visto o hai preferito non commentarlo?
P.S.
L'ho rivisto per puro caso ieri sera e confermo
il giudizio estremamente negativo. Forse modificherò il commento e potrei però aggiungere un mezzo pallino...chissà. In ogni caso è l'ideale per una delle serate trash in casa Markus.
Cotola ebbe a dire: Buono, ho notato che il film lo inseristi tu
a suo tempo senza però commentarlo. Vorrei proprio sapere che ne pensi di questa "fetenzìa" ...
Non l'ho mai visto. Forse lo inserii perché passava per tv.
Dopo averlo rivisto ho modificato il mio commento, alzando il voto finale di mezzo pallino: sempre di "fetecchia" si tratta, ma almeno non proprio di vaccata. Li metto qui entrambi così che si possa fare il paragone (se
a qualcuno interessa).
Vecchio commento (un pallino)
Brutto film a episodi che riunisce dietro la mdp quella che dovrebbe essere la "crema" della cinematografia napoletana che in realtà dimostra tutta la sua inconsistenza. E così tra piccoli bozzetti innocui e banali anche un bravo cineasta come Martone naufraga realizzando il peggiore episodio del lotto che cita addirittura, in malo modo e gratuitamente, il Pasolini di Uccellacci e uccellini. Pessimo e proprio per questo realizzato con lauti finanziamenti pubblici.
Nuovo commento (un pallino e mezzo)
Bella l'idea di partenza: riunire la "crema" della cinematografia napoletana (attoriale e registica). Quasi pessima la realizzazione. I cinque episodi sono per lo più bozzetti banali, al massimo innocui, come quello di Incerti. Corsicato fa se stesso (e potrebbe essere un bene) sfruttando la sua vena ruspante; Capuano pure (e non è un bene): al solito un po' supponente. Il segmento della De Lillo è il migliore, grazie anche alla bella prova di Moscato. Il peggiore è quello di Martone per banalità e supponenza "politica". Della serie: quando il primo della classe merita le orecchie d'asino