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La nostra recensione di Concorrenza sleale

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un Ettore Scola forse non troppo ispirato ma sicuro dei propri mezzi dirige quest'insolita storia ambientata nella Roma fascista all'epoca delle leggi razziali (1938), narrata dal figlio di un padrone di sartoria (Abatantuono) che confina con un merciaio ebreo (Castellitto). La voce fuori campo è espediente abusato, soprattutto nelle rievocazioni storiche, e almeno in questo caso si poteva evitare: le vicende del bimbo sono poco interessanti e spezzano il ritmo di un film che invece avrebbe belle carte da giocare perché il rapporto tra i due commercianti, vivacizzato da due ottimi attori come Abatantuono e Castellito, è tratteggiato con gusto, e il teatro in cui si svolge...Leggi tutto la vicenda è ricreato con cura. La strada in cui ha luogo la storia praticamente per intero (se non altro idealmente, visto che gli interni dovrebbero essere quelli degli appartamenti sopra i due negozi) è un set ideale per far trasparire, attraverso l'analisi sociale, il fermento di quegli anni. Ed anche se questo è riproposto con qualche stereotipo di troppo (l'olio di fegato di merluzzo, l'Avventuroso, le figurine...) riesce a non essere pedantemente didascalico. Merito della regia accorta di Scola, garanzia ancora oggi di una professionalità non comune. E si vede anche dalla bella caratterizzazione delle figure di secondo piano (il fascistello che convoca in questura Abatantuono per indurlo a denunciare Castellitto, ad esempio, è davvero eccellente), tra le quali è relegato anche il povero Gérard Depardieu, sottoutilizzato (tre o quattro belle scene e basta!). Un film che, certo, non fa gridare al miracolo, ma che se non altro (lungaggini a parte) ci dà un bel ritratto di un preciso periodo storico ancora poco inflazionato.

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Tutti i commenti e le recensioni di Concorrenza sleale

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Galbo 6/01/08 07:38 - 12622 commenti

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Discreto film di Ettore Scola ambientato negli anni del fascismo e delle leggi razziali di cui fa le spese uno dei protagonisti del film. Il film rifugge però l'affresco storico, occupandosi del microcosmo di un quartiere e della vita che brulica in esso e questo è forse un pregio e al tempo stesso il limite dell'opera, in quanto la sceneggiatura dà la sensazione del "respiro corto", di non riuscire mai ad affrontare con la giusta forza temi importanti. Il film risulta comunque piuttosto gradevole e ben interpretato da tutto il cast.

Gugly 15/03/08 19:16 - 1215 commenti

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Lodevole intento che riporta ai temi dello Scola che abbiamo tanto amato; il problema solito è l'appiattimento dell'immagine a fiction televisiva (del resto, alcuni degli interpreti provengono da lì), che non permette di far esaltare le interpretazioni migliori (Castellitto, Depardieu, Abatantuono, Bigagli) rispetto a quelle più acerbe (Elio Germano e i bimbi). Anche se in un ruolo negativo, la simpatia di Sabrina Impacciatore è innegabile.

B. Legnani 14/07/08 23:13 - 5648 commenti

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Buon film, che riprende alcuni temi de La famiglia e da Una giornata particolare. La solidità dell’impianto e le ottime interpretazioni (anche se Depardieu, come italiano, non mi ha convinto più di tanto) ed ambientazione fanno passare in secondo piano, senza cancellarli, alcuni eccessi di macchiettismo (Bigagli, per esempio) e delle fin troppe citazioni forzate (alcune, a dirla tutta, gradevoli, come Carosio che parla del “centrosostegno” Monti). Il finale (facile, ma perfetto) si presta ad una trasparente, tragica lettura.

Ciavazzaro 15/12/09 10:00 - 4764 commenti

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Buone interpretazioni per un film che merita sicuramente la visione. La regia di Ettore Scola è ottima e il film, pur non essendo un capolavoro, è indubbiamente di qualità (cosa purtroppo rara ultimamente in Italia...). Ribadisco, merita la visione.

Enzus79 10/05/11 18:09 - 3175 commenti

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In una giornata particolare il contesto in cui si trovavano i due protagonisti era un condominio, qui un quartiere. Sulla carta dovrebbe essere un film divertente mentre invece annoia un po', anche se Castellitto e Abatantuono sono in parte. La voce off del bambino si poteva evitare...

Ishiwara 19/06/11 10:53 - 214 commenti

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Un po' troppo teatrale nella scenografia (tutti i luoghi della vicenda sono concentrati in un tratto di via, persino il commissariato) ed una sceneggiatura forse troppo buonista, compensate da una bella ricostruzione d'epoca ed una regia non banale. Forse lo scontro tra i due commercianti vicini e rivali avrebbe potuto essere più utilizzato, mentre si tenta di seguire troppe vicende senza svilupparne a fondo nessuna. Una bella visione d'insieme, ma poco significativa. Troppo schematica la distinzione tra buoni e cattivi. Gradevole comunque.
MEMORABILE: Il trasporto della radio confiscata come fosse un feretro.

Pinhead80 15/10/12 11:39 - 5357 commenti

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Nonostante negli ultimi suoi lavori Scola abbia dimostrato di aver perso lo smalto di un tempo, questo film non è malaccio. Parte con la contesa tra due commercianti di stoffe/vestiti per trasformarsi in qualcosa di estremamente diverso. E' proprio la piega che prende nella seconda parte il film a renderlo interessante e a tratti commovente. Ottima la recitazione dei due bambini mentre un po' bolso mi è sembrato Depardieu.

Lupoprezzo 20/10/12 22:42 - 635 commenti

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Ultimo flebile sussulto di Ettore Scola, che attraverso la familiarità della commedia ritorna al fascismo e alle sue leggi discriminatorie e razziste (un po' come in Una giornata particolare). Un periodo che affascinò taluni e premiò (non sempre) i mediocri. La pellicola è totalmente ambientata in un quartiere romano, dove due commercianti in conflitto per il lavoro, si troveranno uniti dal lato umano. L'abito televisivo però va un po' stretto e gli attori utilizzati non sono sempre convincenti, ma il risultato finale è quantomeno gradevole.

Mutaforme 29/12/13 23:28 - 421 commenti

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Ambientato nell'Italia delle leggi razziali, questo film a mio avviso non incide. L'idea è meritevole: raccontare il cambiamento, l'insinuarsi di nuove assurde convinzioni nella società italiana del tempo. Manca però il guizzo che renda significativa la visione.

Redeyes 30/12/13 08:19 - 2485 commenti

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Questa pellicola è come il tema in classe di uno dei ragazzi più dotati: un compitino ben eseguito e nulla più. Innegabile una raffinatezza percepibile in ogni scena, altrettanto fuor di dubbio una certa incompletezza, o meglio un restare gradevole e nulla più. Gli interpreti sono bravi e la ricostruzione curata così come i dialoghi, ma certi passaggi sono gustosi solo alla vista. Non ho trovato riuscita la banalizzazione dei buoni dai cattivi, così come un certo buonismo a buon mercato. Non un Ettore in gran forma!

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Saintgifts 15/12/14 10:40 - 4098 commenti

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Girato interamente in studio o quasi, con ricostruzione fin nei minimi dettagli (Abatantuono quando "fa" l'Idrolitina mette due bustine nell'acqua), del triste periodo dove il fascismo istituisce le leggi razziali. Racconta principalmente la solidarietà tra cattolici ed ebrei di Roma, conviventi nello stesso quartiere. Fin troppo perfetto, quasi didascalico, comunque godibile per le buone interpretazioni, dove spicca un Abatantuono raramente così credibile in panni seri. Ottimo coinvolgere generazioni diverse nel contesto. Buon film.

Il Dandi 7/02/16 14:57 - 1917 commenti

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Garbato (anche troppo) film di Scola ambientato ai tempi dell'emanazione delle leggi razziali. La tragedia finale rimane solo suggerita e anche se il film non è immune da certe verbosità (affidate soprattutto al personaggio del professore antifascista Depardieu, poco convincente) resta qualcosa di irrisolto: la rivalità tra Abatantuono e Castellitto non avrà tempo e modo di trasformarsi in una vera amicizia e è proprio nel confronto tra i due attori (bravi) che la sceneggiatura resta carente.
MEMORABILE: L'exploit antisemita del cognato parassita (Fornari).

Daniela 1/11/17 12:35 - 13205 commenti

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Dopo essersi battibeccato per anni con un rivale in affari, un commerciante di stoffe si scopre solidale con l'altro quando questi viene perseguitato perché ebreo. Ambientato negli anni delle leggi razziali, un film dal soggetto nobile ma dallo sviluppo convenzionale, con una messa in scena televisiva alla vecchia maniera (la ricostruzione ambientale si limita ad uno scorcio di strada a Roma) ed un surplus emozionale (l'amicizia fra i due bimbi, l'amore fra i due giovani) che banalizza la vicenda centrale invece di rafforzarla, mentre il cast offre una prestazione corretta ma di routine.

Nando 3/11/17 10:40 - 3890 commenti

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Storia della rivalità tra due commercianti di stoffe e abiti con l'incombente arrivo delle famigerate leggi razziali del 1938. Una narrazione forse lievemente televisiva ma piacevole e interpretata con mestiere da Castellitto e Abatantuono. Ottima la ricostruzione scenografica e sempre presente il tocco del maestro Scola nel tratteggiare i suoi personaggi.

Alex75 7/11/17 14:02 - 927 commenti

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Tra le prove migliori dell’ultimo Scola, anche grazie a una sceneggiatura in cui si percepisce la mano felice di Scarpelli. Attraverso le scaramucce di due commercianti, è possibile scorgere il clima in cui maturò la progressiva emarginazione degli ebrei dalla società italiana, fatto di ottusi conformismi, opportunismi e dissensi più o meno timidi. La buona regia fa emergere in particolare la recitazione controllata di Abatantuono e quella di Depardieu, che si vede poco ma ruba la scena a tutti.
MEMORABILE: Il professore non allineato interpretato da Depardieu; "Dio Duce!".

Noodles 13/09/19 19:55 - 2623 commenti

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Il film è sufficiente e Ettore Scola, benché nella fase calante della carriera, dimostra ancora di saperci fare dirigendo bene il suo lavoro. La pecca è la limitatezza del raggio d'azione. Si inserisce in un contesto di grande importanza storica e sociale una vicenda che non arriva mai a colpire nel segno veramente e cade piuttosto velocemente nel melenso e scontato. Il cast è degno di nota. Bravo Sergio Castellitto, un po' di più Diego Abatantuono. Sprecato.

Il ferrini 13/01/21 13:40 - 2642 commenti

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Come nelle "vie" di Troisi anche qui si racconta la quotidianità dei commercianti durante il Ventennio, e soprattutto dell'impatto che ebbero le leggi razziali. Ottime le prove di Abatantuono e Castellitto, ma come spesso accade nei film di Scola anche i ruoli secondari sono ben delineati; in questo caso è impossibile non simpatizzare per il conte orologiaio interpretato da Claude Rich. La ricostruzione storica è accurata, sia nelle scenografie che nei costumi, e nonostante il tema affrontato si sorride spesso. Gran bel film.

Paulaster 6/09/21 09:41 - 4830 commenti

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Due venditori si fanno concorrenza ma il fascismo cambierà la situazione. Il tema delle leggi razziali serve per mostrare una delle vergogne del Ventennio e, dato che viene affrontata nel film a tutte le età, Scola riesce nel suo messaggio universale di solidarietà. Purtroppo la rappresentazione storica si affida a piccoli ruoli o ai dialoghi poco empatici di Depardieu. Le ricostruzioni a Cinecittà sono ben fatte ma solo negli interni. Discreto il finale, che nel suo silenzio è potente. Le voci delle radio dell'epoca si son già sentite, come idea, in Una giornata particolare.
MEMORABILE: I pantaloni strappati del fascista; Gli sguardi tra i pari età.

Sonoalcine 3/08/23 21:18 - 186 commenti

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Se si eccettua la più che buona interpretazione di Abatantuono, soave e irruente allo stesso tempo, e una calda raffinatezza nel narrare, "Concorrenza sleale" risulta debole e molto poco coinvolgente. Non mancano momenti di sincera commozione ma, tutto sommato, sullo stesso tema il regista ha regalato pellicole decisamente più interessanti e più sviluppate. Approssimativa anche la psicologia dei personaggi, che non risulta troppo curata e le cui psicologie non vanno oltre il semplice abbozzo; il risultato è nettamente più televisivo che cinematografico.
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  • Discussione Ruber • 6/01/15 19:13
    Formatore stagisti - 9370 interventi
    Ha un impianto più televisivo che da grande schermo, anche se si lascia guardare, anche se il finale rovina quel poco di buono.
    Ultima modifica: 7/08/23 02:17 da Ruber