Bubobubo • 29/12/19 00:04
Addetto riparazione hardware - 273 interventiCiao Schramm, certo, la mia risposta era rivolta a Cinecologo, non l'ho specificato ma avrei senz'altro dovuto. Ne approfitto anche per limare un po' i toni del mio precedente messaggio (ammetto che sulle prime il tono del post di Cinecologo mi aveva un po' stizzito, ma non ho assolutamente niente contro di lui né contro nessun altro).
Ora provo a risponderti in merito ad alcuni dei punti che sollevi (solo alcuni, perché le questioni in ballo sono molto complesse e, più che un forum, sarebbe utile e interessante parlarne di persona, per quanto possano permettermelo le mie limitate competenze):
the witch oltre a quanto rimarchi non lo ricordo, partendo proprio dal tuo quesito, un film che flirta coll'indovina chi e cosa del bric-a-brac del bravo citazionista da manuale del postmoderno, e questa è la sua forza. anzi se mai ci ho visto proprio lo sforzo, e la spontaneità, e la bravura, di pervertire iconicamente tutto, mandando talvolta il demone della riconoscibilità estetica e culturale fuori orbita. mica gusci di sementine.
Hai ragione, sono perfettamente d'accordo nel vedere The Witch come un film molto più influente che influenzato, anche se - gusti a parte - a fare le pulci su possibili catene di predecessori e fonti d'ispirazione si sono affollati in innumerevoli. Sono d'accordo con te anche nel considerare The Witch un horror anomalo da questo punto di vista - proprio perché la tendenza predominante va in direzione di un citazionismo sfrenato e del tutto esplicito.
In questo senso sì, The Lighthouse è certamente più ambizioso e anche molto più derivativo, anche se i richiami a certa tradizione magico-popolare e ad una sovrastruttura immaginifica folk rimangono gli stessi di The Witch.
per me si può fare un'opera di sole citazioni, a mo' di collage dada, se vuoi, o di cut-up. a patto che l'autore sia bravissimo a occultarle e confonderle tutte o in larga parte, in un gioco di sovrapposizioni depistaggi e imboscamenti continui. insomma mi sento di apprezzare di più e meglio se l'autore mi dà il sospetto che stia citando e non la certezza (che sia poi un giochino tautologico, sterile, parco d'amore per ciò che viene copiaincollato, tanto per fare il ganzo - e neanch'io faccio liste o si va OT in tre post). che è come dire che mi dia quel gravido senso del multiforme che a ciascuno fa vedere quel che ci vuole - se tutti vediamo la stessa cosa con medesimo intendimento, qualcuno ci/si sta fregando... oppure a patto di farmi sentire l'esibita citazione spinta come qualcosa di organico, o come organo che determina altri organi, che dinamizza tutto (mi viene alla mente tarantino tanto per fartela facile), qualcosa di superfetato e non che resta sulla sola carta-carbone del post-quelchevogliamo come simpatico ammiccamento che così come viene se ne va nel nulla della memoria (e dell') estetica. qualcosa trattato con la stessa amorevolezza con cui ci si prende cura dell'attore o della fotografia, perché lo si è adorato e riproporlo significa arricchirlo di senso.
Per quanto mi riguarda si tratta di citazione arricchita, inserita in un altro contesto, vista da un'altra prospettiva (io ho provato ad elencarne qualcuna nel mio commento, qualche altra nel mio primo intervento), anche se non tutte sono ugualmente calzanti e vi sono effettivi frangenti di sovraccarico lirico e simbolico (pertanto mi verrebbe da dire, riprendendo le tue parole, che Eggers non ama tutto ciò di cui parla allo stesso modo). Porto un esempio concreto di questo citazionismo di ritorno,
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la questione dell'omosessualità latente dei due personaggi è jamesiana sino al midollo (c'è The Turn of the Screw scritto grande così su tutte le pareti del faro, per quanto mi riguarda), ma il contesto è radicalmente differente e, anche se ritornano alcuni topoi tipici della letteratura gotica americana (quelli studiati da Fiedler, per capirci), vi ritornano filtrati e recepiti da una sensibilità del tutto contemporanea.
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Il mio passaggio originale, che tu hai ripreso e commentato, era chiaramente una reductio ad absurdum - in linea di massima non esiste parametro ontologico obiettivo che dovrebbe impedirmi di dire che il mio gradimento estetico e contenutistico è tanto maggiore quanto più intenso è il citazionismo che vi viene applicato e, pertanto, ogni contestazione nell'esclusivo merito è fallace a prescindere (tra parentesi, io pure mal digerisco molto cut'n'paste selvaggio dell'horror contemporaneo, per vari motivi su cui non mi dilungo qui, e il mio apprezzamento dell'opera di conseguenza è da esso indipendente).
Il mio sospetto è che questo film ti piacerà poco, ma non tanto per le ragioni addotte da Cinecologo - piuttosto per quello che potrebbe essere avvertito come eccesso di cura formale (specialmente nei dialoghi) e in alcuni punti di contatto con l'universo mitopoietico del precedente The Witch. Se poi mi sarò sbagliato, tanto meglio :)
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/02/21
Schramm
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