Buiomega71 • 28/11/20 10:55
Consigliere - 27152 interventiIl fattore che più di ogni altro emerge con funesta prepotenza è l'atmosfera, mai così putrida e umida (di un umido cancerogeno che ti entra nelle ossa, quasi a respirarne e a sentire la puzza di acqua marcia che pervade questo incubo amniotico di rara potenza evocativa e arcana), di un faro in capo al mondo che pare una delle sette porte dell'inferno alla stregua dell'
Aldilà fulciano e del
Sentinel winneriano, dove il mare (con i suoi segreti, i suoi miti, i suoi misteri) diventa lovecraftianamente il centro focale che tutto inghiotte e sovrasta.
SPOILERSiccome Eggers, che Nettuno lo benedica, dà libera interpretazione agli oscuri e allucinogeni avvenimenti, mi farebbe comodo credere che Dafoe non sia solo il guardiano di un semplice faro, ma messo lì dalle divinità marine per far da sentinella ai loro misteri gelosamente custoditi, e che Pattinson lo voglia sfidare-sorta di ribelle miscredente-e decostituire, scatenando così le onniscenti forze marine e tutto ciò che tristemente e catastroficamente ne consegue.
FINE SPOILERMa aldilà delle chiavi di lettura (di cui ci si potrebbe sbizzarrirsi tirando mezzanotte), quello che resta è un viaggio nella follia, nel delirio, nella solitudine e nell'isolamento che crea mostri, tirando fuori la parte più crudele e belluina dell'essere umano.
Quello che davvero conta sono le straordinarie visioni che l'autore di
The VVitch mette in scena, tra cui una meravigliosa e mostruosamente incantevole sirena arenata, con il suo grido stridulo, il suo sesso oscenamente spalancato, la copula zulawskiana con Pattinson e tentacoli di creature yuzniane/gordoniane (Dafoe trasformato in Tritone, quella cosa che dentro il faro porta all'estasi Dafoe, tra viscidumi tentacolosi e non meglio identificati liquidi organici che colano dalla botola), Dafoe nudo che spara fasci di luce addosso a Pattinson che vede sè stesso (e qui mi sobbalzava, nei riverberi cinefaghi, un'altra opera sulla stessa linea di emertico fascino, quel capolavoro che è
La Fortezza di Michael Mann).
Cosa davvero in cima al faro? La domanda che ti batte in testa e anche tu, come Pattinson, vorresti prendere quelle chiavi e scoprire l'arcano che si cela dietro quella luce
SPOILERPer poi scoprire, forse, una porta bidimensionale, una specie di navicella alla dottor Who, che fà così fanta70, che delude le attese, irrita, ma appunto perchè non spiegata (il monolite di
2001?) ne rafforza l'enigma e l'occulto)
FINE SPOILERE tra sgradevolezze (Dafoe che si strofina sul letto andando sù e giù spiato da Pattinson), onanismi (Pattinson da sfogo alle sue voglie masturbandosi ammirando la statuina della sirena e sognando di penetrare quella "vera"), puzza di piscio e di sperma, di vecchiume e di latrina, il ripescaggio di una testa mozzata senza un occhio che diventa sepolcro per i granchi-chissà perche mi è venuta alla mente la sequenza quasi analoga dello
Squalo spielberghiano, un gabbiano guercio particolarmente rompicoglioni e menagramo (il suo destino e tra le cose più truci mai filmate a riguardo sulla violenza agli animali), fino al terribile crescendo verso la dirittura di arrivo dove lo squilibrio mentale sfocia in feroce violenza, con Dafoe umiliato e trattato alla stregua di una cane al guinzaglio, poeianamente sepolto vivo, i dialoghi vanno di pari passo con la paranoia e la schizofrenia dell'insieme e sanguinose accettate sulla capoccia in furenti lotte corpo a corpo, poi la scoperta dell'antro infernale e una chiusa di agghiacciante bellezza e macabra poesia nel banchetto carnale dei gabbiani (dove Eggers si fa perdonare quello pacchiano di
The VVitch).
L'ossessivo suono sordo della nave in lontananza che rimbomba e che diventa allucinazione uditiva, quel bianco e nero che fomenta il fradiciume melmoso e acquitrinoso dell'insieme, il duro lavoro a cui è costretto Pattinson (cultissima la sequenza in cui và a gettare il piscio di entrambi e il vento glielo sbatte in faccia con ricevuta di ritorno), i dialoghi ficcanti, i pitali contenenti ogni immonda schifezza dal vomito , all'urina alle feci, i terrificanti racconti marinari di Dafoe capitano Achab, le sbronze continue, i fiumi di alcool come se non ci fosse un domani, l'omosessualità che, ad un certo punto, non pare poi così latente, le scorregge di Dafoe, la pompa dell'acqua che butta melma nerastra e le continue menzogne dei due uomini, dove, perdendo il contatto con la realtà, non si sà più a chi credere, chi dice di essere chi e soprattutto viene a mancare l'identificazione di chi sia buono o di chi sia cattivo, facendo scemare le coordinate dell'identificazione e dl punto di vista (a questo proposito indicativa la sequenza della distruzione della scialuppa e dell'inseguimento "slasheriano" con accetta in mano) tra blackout mentali, stati di allucinazione progressiva e derive psicotiche.
Sicuramente un'opera che germoglierà dentro piano piano, che deve sendimentare e metter le radici, da metabolizzare e di difficile giudizio da dare così a caldo.
Eggers è bravo e sà di esserlo, originale e spiazzante, forse se la tira un pò ma potrebbe anche permetterselo a questo punto, che dalle streghe di Salem passa alle sirene del New England, con lo stesso livore (quì ben più carnale e laido) di coniugare i miti, la fiaba nerissima e una personalissima reinterpretazione del cinema della paura.
Impeccabile il cast tecnico e artistico (Pattinson e Dafoe giganteggiano) e tra i creatori di sirene e Tritoni è un piacere leggere che ha partecipato sua maestà Adrien Morot.
Tra le curiosità: Eggers ha dovuto rinunciare a mostrare un erezione di Pattinson (controfigurata) su insistenza del produttore per non cadere nel temuto divieto ai minori.
Più penso alle riprese sul set di questo film, più mi viene da vomitareRobert Eggers dixit
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/02/21
Schramm
Fedeerra, Taxius, Jandileida, Teddy
Herrkinski, Bubobubo, Daniela, Cotola, Anthonyvm, Enzus79, Gabigol, Giapo, Valcanna, Minitina80
Deepred89, Kinodrop, Giùan, Hackett, Buiomega71, Pumpkh75, Paulaster, Nick franc, Lupus73, Jdelarge, Dave hill
Lythops, Rebis, Capannelle, Magerehein, Taglietti
Hart crane, Cinecologo, Marcel M.J. Davinotti jr.