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Discussioni su Profondo rosso - Film (1975) | Pagina 36

DISCUSSIONE GENERALE

783 post
  • Zender • 6/11/15 17:55
    Capo scrivano - 49301 interventi
    Io ho sempre considerato (come ho scritto nel mio commento) Profondo rosso come il passaggio ponte tra le due epoche argentiane, legato in ugual modo a quella precedente e a quella successiva, dove personaggi così scompariranno. Sarà che i film di Argento non mi hanno mai realmente spaventato (e per questo le parti splatter non mi hanno mai fatto calare nessuna tensione), che le musiche dei Goblin (che adoro, sia chiaro) mi han sempre dato l'impressione di togliere anche la residua tensione... Li ho sempre visti come dei gran bei film, meravigliosi per atmosfere, storie, stile e mille altre cose, ma non terrorizzanti. Non è vero orrore quello che trovo in Argento (quello lo trovo magari in certi ghost-movie para-jap moderni, per dire); è molto, molto di più, è un universo unico e irripetibile, è tutto l'amore italiano per il giallo filtrato da un talento inimitabile.
  • Buiomega71 • 6/11/15 19:29
    Consigliere - 27471 interventi
    A dire il vero i "siparietti comici" argentiani (o le macchiette, chessò, tipo Lionello e Bud Spencer nelle 4 Mosche...) non e che facciano impazzire nemmeno il sottoscritto, se devo essere sincero (ecco perchè giudico la massima espressione argentiana Suspiria, Inferno, Tenebre e Phenomena, perchè privi di quei momenti "umoristici" che un pò stridono e allentano la tensione, e non e che facciano gran ridere, in effetti...)

    Anche se piccoli peccati veniali, sia Lo "scalogna" del Gatto, che alcuni siparietti in Profondo Rosso non li trovo irresistibili, anzi, tutt'altro

    Detto questo ASSOLUTAMENTE in disaccordo sulle "fontanelle di sangue" e gli schizzi di "sangue infantili"

    Profondo rosso è anche quello, anzi, soprattutto quello! Splendide e nichiliste coreografie di morte
    Ultima modifica: 7/11/15 11:45 da Buiomega71
  • Tarabas • 7/11/15 12:58
    Segretario - 2069 interventi
    In realtà, mi pare ci sia ben poco nichilismo in questo film. I cattivi (e/o i problematici) muoiono, i buoni (borghesi, come li chiama il personaggio di Lavia) vivono felici e contenti.
  • Buiomega71 • 7/11/15 13:30
    Consigliere - 27471 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    In realtà, mi pare ci sia ben poco nichilismo in questo film. I cattivi (e/o i problematici) muoiono, i buoni (borghesi, come li chiama il personaggio di Lavia) vivono felici e contenti.

    Nichilismo inteso come "annientamento del corpo e della carne, dell'anullare la vita e in esso il corpo umano" (mi riferisco ai delitti feroci e selvaggi, la bocca di Mauri sbattuta sugli spigoli del tavolo ne e un esempio lampante)

    Poi del fascino più o meno (in)discreto della borghesia ( o dei problematici poveri cristi) non e quello che cerco in Argento e francamente poco mi interessa (altrimenti mi vedo un film di Scola o di Bolognini)
    Ultima modifica: 7/11/15 13:34 da Buiomega71
  • Tarabas • 7/11/15 18:32
    Segretario - 2069 interventi
    Si, però nichilismo vuol dire un'altra cosa.

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Nichilismo
    Ultima modifica: 7/11/15 18:32 da Tarabas
  • Fauno • 7/11/15 23:07
    Formatore stagisti - 2772 interventi
    Sì Tarabas, può darsi che nichilismo non sia appropriato, ma anche tu mi dovresti spiegare il tuo ultimo intervento, perchè, a parte il duo finale, gli altri che muoiono non li vedo nè cattivi nè problermatici, e chi si salva non lo vedo nè buono nè borghese, più che altro, specie Hemmings, lo vedo con una discreta dose di c..o. ;-D A meno che non sia una frase estrapolata dal film che però non trova corrispondenza negli eventi. FAUNO.
    Ultima modifica: 7/11/15 23:09 da Fauno
  • Tarabas • 8/11/15 19:33
    Segretario - 2069 interventi
    Quindi la mamma assassina che muore sgozzata non sta tra i "cattivi"?

    Mi dev'essere sfuggito qualcosa nella dozzina di visioni di questo film... ;)
  • Fauno • 8/11/15 23:53
    Formatore stagisti - 2772 interventi
    Scusami Tarabas, leggi bene il mio intervento. Ho detto: a parte il duo finale. Dovevo proprio dire Lavia e la Calamai???

    A me pare che la Meril, la Calandra e Mauri non fossero nè cattivi nè problematici. A parte che la Calamai muore "ghigliottinata", anche se nel verso opposto a quello della lama obliqua. FAUNO.
  • B. Legnani • 9/11/15 00:04
    Pianificazione e progetti - 15279 interventi
    La Calami muore "decapitata".
    Il mio 30 in Medicina Legale è uno dei pochissimi 30 che presi da universitario.
  • Fauno • 9/11/15 00:48
    Formatore stagisti - 2772 interventi
    Modo più romantico di dire decapitata. FAUNO.
  • Alex75 • 28/12/15 17:40
    Call center Davinotti - 710 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Tarabas ebbe a dire:
    Dopodichè, il film ha tutti i difetti che io trovo in Argento. In primo luogo, quest'uomo ha il peggior senso dell'umorismo di tutti i tempi e i "siparietti comici" (che comici non sono mai) sono pessimi.
    Alcuni personaggi non c'entrano niente col film (il commissario, terribile).
    Alcune divagazioni rischiano di ammazzare il ritmo e soprattutto la compattezza del film.

    Non ho mai capito perchè si insiste col definire comici siparietti che sono solo sdrammatizzanti e che trovo simpatici. Non ricordo un Argento che voglia essere comico in nessun suo film (forse la gara di parolacce di Gigi Scalogna, ma forse). Sarebbero semmai tracce da commedia che capisco possano non piacere ma che personalmente ho sempre trovato gustose e insolite, in un film così. A partire dall'Uccello dalle Piume dimostrano una certa voglia di uscire dai canoni, di fare un film che non debba per forza seguire le rigide regole imposte dal genere. La Nicolodi che straccia la foto della Tolo è deliziosa, per dire. Anche Eros Pagni/commissario dà un tocco rustico e particolare a cui non rinuncerei mai, a dire il vero. Son tutti personaggi che danno colore e varietà al film e che lo differenziano da tanti altri girati con lo stampino. C'è ancora in Argento il gusto della caratterizzazione, forse anche eccessiva, ma che ti fa sembrare il film più complesso e ricco (almeno a me).


    Per me i "siparietti comici" sono stati una piacevole sorpresa. Ho visto Profondo rosso per la prima volta solo qualche mese fa (pur avendolo da anni) e senza aver letto praticamente nulla della trama. Trovo che questi "siparietti" (non solo quelli di Pagni o Baccaro, ma anche Hemmings e Nicolodi che cercano di parlare al telefono in ambienti rumorosissimi, o la 500 della Nicolodi, che sembra dotata di volontà propria), alternati ai primi delitti, diano alla prima parte del film un incedere sornione che, per contrasto, aumenta la suspense e l'impatto delle efferatezze successive. Mi dispiace che poi Argento abbia abbandonato questo "marchio di fabbrica": ho trovato pesanti Inferno e Tenebre anche per questo motivo.
  • Graf • 29/12/15 03:01
    Fotocopista - 902 interventi
    Pienamente d'accordo con te, Alex75.
    I siparietti comici dei primi film di Argento mi sono sempre piaciuti, li ho sempre trovati azzeccati e mai fuori posto o fuori registro.
    Un modo per non prendersi troppo sul serio, per sdrammatizzare, per rallentare ad arte la tensione dello spettatore per poi far scattare, per contrasto, l’'esasperazione del colpo di scena e dello scoppio di violenza quando meno se l'aspetta e in modo improvviso, quasi sorprendendolo.
    Non so se hai mai visto il terzo film di Argento, Quattro mosche di velluto grigio...
    Lì questa originale forma di comicità che si scava una tonificante e rassicurante nicchia di arguzia e di buon senso in un universo di terrore, di follia e di sangue, raggiunge quasi la perfezione dal punto di vista della sua logica drammatica...Grazie anche alla presenza scenica di uno strampalato Bud Spencer e di un simpaticissimo Oreste Lionello.
    Per essere sinceri non tutti i Davinottiani la pensano allo stesso modo…
    Ultima modifica: 29/12/15 03:15 da Graf
  • Alex75 • 29/12/15 17:44
    Call center Davinotti - 710 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Pienamente d'accordo con te, Alex75.
    I siparietti comici dei primi film di Argento mi sono sempre piaciuti, li ho sempre trovati azzeccati e mai fuori posto o fuori registro.
    Un modo per non prendersi troppo sul serio, per sdrammatizzare, per rallentare ad arte la tensione dello spettatore per poi far scattare, per contrasto, l’'esasperazione del colpo di scena e dello scoppio di violenza quando meno se l'aspetta e in modo improvviso, quasi sorprendendolo.
    Non so se hai mai visto il terzo film di Argento, Quattro mosche di velluto grigio...
    Lì questa originale forma di comicità che si scava una tonificante e rassicurante nicchia di arguzia e di buon senso in un universo di terrore, di follia e di sangue, raggiunge quasi la perfezione dal punto di vista della sua logica drammatica...Grazie anche alla presenza scenica di uno strampalato Bud Spencer e di un simpaticissimo Oreste Lionello.
    Per essere sinceri non tutti i Davinottiani la pensano allo stesso modo…


    "Quattro mosche di velluto grigio" l'ho visto finora solo a spezzoni, quindi non posso dare un giudizio complessivo. Ho però trovato gustose e sdrammatizzanti le presenze di Bud Spencer e Jean Pierre Marielle.
  • Graf • 29/12/15 20:53
    Fotocopista - 902 interventi
    Qualche volta anche io guardo i film a spezzoni (la tecnologia attuale lo permette...) ma credo sia un errore.
    Un film è un'emozione irripetibile che andrebbe vissuta senza sospensioni ed interruzioni (specialmente un giallo o un thrilling che hanno un' accumulazione peculiare della suspense e del mistero…) Quanto sopra vale per la prima visione del film.
    Per le repliche - se il film interessa molto – si possono predisporre la rilettura di porzioni, brani o frammenti del film come meglio aggrada. Anche per analizzarlo e studiarlo con attenzione. A volte di un film attrae una sola scena oppure solo la prima parte o la seconda parte, o un solo episodio se è un film a storie indipendenti.

    Alex75, ora mi attendo una tua recensione sul Davinotti relativa al film Profondo Rosso. Trovare un appassionato di cinema che non l’abbia fino ad oggi mai visto credo sia inconsueto.
    Ultima modifica: 29/12/15 22:51 da Graf
  • Tarabas • 30/12/15 13:55
    Segretario - 2069 interventi
    Che devo dire, non c'è quasi niente di più personale del senso del comico e-o dell'umorismo. A me pare che Argento difetti totalmente di entrambi ma, come direbbe Paolo Bitta, "de gustibus, de gustibus".
  • Graf • 2/01/16 00:50
    Fotocopista - 902 interventi
    Tarabas, insomma...In generale è come tu dici, però...
    Dario Argento nasce sceneggiatore e, all'inizio della sua carriera registica, sapeva come costruire un personaggio sfaccettato....

    Gli intermezzi comici di Argento, se non sbaglio, si esauriscono con il film Profondo Rosso. E tale tema di discussione, di conseguenza, riguarda solo i primi thrilling del regista romano.
    Per quel che mi riguarda, gli intervalli comici presenti in questi film li apprezzo e li giudico positivamente perché, oltre al fatto di ridurre in modo opportuno la velocità della “macchina” dell’ansia e della tensione in certi tornanti e in certi snodi della storia, svolgono la funzione di arricchire di sfumature psicologiche e di gradazioni umane alcuni personaggi che così riescono migliorati nella loro caratterizzazione.
    In questa prospettiva, il personaggio di Argento che ritengo il più riuscito dal punto di vista della caratterizzazione umana e psicologica è il commissario Giordani del film TV Il tram (1973) interpretato da un ironico ed impareggiabile Enzo Cerusico.
    Detto questo, posso aggiungere che il problema estetico e drammatico dei siparietti comici rappresenta un argomento secondario nei film di Dario Argento….Nessuno, mi sembra, sceglie di guardare un film di Argento perché vuole farsi quattro risate….
    Ultima modifica: 2/01/16 01:07 da Graf
  • Raremirko • 2/01/16 00:56
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Più che altro secondo me è il film di Argento che, più di tutti, fa paura.

    Probabilmente il suo miglior parto dopo Opera, a mio avviso.
  • B. Legnani • 2/01/16 02:07
    Pianificazione e progetti - 15279 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Tarabas, insomma...In generale è come tu dici, però...
    Dario Argento nasce sceneggiatore e, all'inizio della sua carriera registica, sapeva come costruire un personaggio sfaccettato....

    Gli intermezzi comici di Argento, se non sbaglio, si esauriscono con il film Profondo Rosso. E tale tema di discussione, di conseguenza, riguarda solo i primi thrilling del regista romano.
    Per quel che mi riguarda, gli intervalli comici presenti in questi film li apprezzo e li giudico positivamente perché, oltre al fatto di ridurre in modo opportuno la velocità della “macchina” dell’ansia e della tensione in certi tornanti e in certi snodi della storia, svolgono la funzione di arricchire di sfumature psicologiche e di gradazioni umane alcuni personaggi che così riescono migliorati nella loro caratterizzazione.
    In questa prospettiva, il personaggio di Argento che ritengo il più riuscito dal punto di vista della caratterizzazione umana e psicologica è il commissario Giordani del film TV Il tram (1973) interpretato da un ironico ed impareggiabile Enzo Cerusico.
    Detto questo, posso aggiungere che il problema estetico e drammatico dei siparietti comici rappresenta un argomento secondario nei film di Dario Argento….Nessuno, mi sembra, sceglie di guardare un film di Argento perché vuole farsi quattro risate….


    Graf, è un argomento pluritrattato. Rispetto ogni parere, ma Argento, per me, non conosce i tempi comici. La scena del bar in cui Mark telefona è troppo lunga e ripetitiva, senza essere un tormentone, essendo unica. Il braccio di ferro è prevedibile. Funziona, proprio perché rispetta un meccanismo del comico, il momento in cui scopriamo che devono uscire dall'auto dall'alto: preparazione non percepita + avviso di situazione buffa che NON prevediamo + ellissi + situazione comica che ci colpisce in un attimo.
  • Graf • 2/01/16 02:37
    Fotocopista - 902 interventi
    Infatti Legnani, questo è un argomento di discussione che ha assunto troppo importanza rispetto alla sua reale incidenza sull'economia drammatica di questi film che restano pur sempre dei thrilling…

    La scena dell’uscita dalla cinquecento scassata è veramente gustosa essendo organizzata con i giusti tempi comici…

    Volevo precisare: Argento, nei suoi primi thrilling, non solo introduceva degli evidenti e buffi momenti di relax ma costruiva, altresì, alcuni personaggi con un furbo e sapido senso di ironia (es. commissario Giordani del Il tram) per arricchirli di sfumature e di chiaroscuri e per renderli, in questo modo, più complessi ma anche più verosimili e vicini al pubblico…
    Poi non più, da Suspiria in poi la musica cambia…

    Ok, su questa questione io mi fermo qui.
    Ultima modifica: 2/01/16 11:14 da Graf
  • Alex75 • 4/01/16 17:49
    Call center Davinotti - 710 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Qualche volta anche io guardo i film a spezzoni (la tecnologia attuale lo permette...) ma credo sia un errore.
    Un film è un'emozione irripetibile che andrebbe vissuta senza sospensioni ed interruzioni (specialmente un giallo o un thrilling che hanno un' accumulazione peculiare della suspense e del mistero…) Quanto sopra vale per la prima visione del film.
    Per le repliche - se il film interessa molto – si possono predisporre la rilettura di porzioni, brani o frammenti del film come meglio aggrada. Anche per analizzarlo e studiarlo con attenzione. A volte di un film attrae una sola scena oppure solo la prima parte o la seconda parte, o un solo episodio se è un film a storie indipendenti.

    Alex75, ora mi attendo una tua recensione sul Davinotti relativa al film Profondo Rosso. Trovare un appassionato di cinema che non l’abbia fino ad oggi mai visto credo sia inconsueto.


    Graf, ho già recensito "Profondo rosso" pochi giorni dopo averlo visto, il 22 maggio scorso. Nei prossimi mesi prevedo di fare altrettanto con "Quattro mosche di velluto grigio" ovviamente dopo una visione completa (l'avevo visto a spezzoni unicamente per controllare la qualità del video). Sono pienamente d'accordo con i tuoi interventi del 2 gennaio sui "siparietti" argentiani, che ritengo definitivi sull'argomento.