Piero68 • 2/03/23 14:42
Contratto a progetto - 245 interventiRivisto qualche giorno fa sono rimasto ancora più deluso di quanto non lo fossi già dopo la prima visione.
Malick, il cui stile è sempre quello di girare film a cavallo tra onirico e reale, non confeziona un film anti-bellico ma semplicemente una visione molto personale di ciò che la sua fantasia ha immaginato possa essere stata la guerra. Orizzonti di gloria è un film oggettivamente anti militaristico ed anti bellico come Full Metal Jacket (entrambi di Kubrick ovviamente). Platoon di Stone è un film anti bellico. O Apocalypse now di Coppola e potrei continuare. Film che contengono comunque frammenti di realtà. Nel film di Malick (che è anche sceneggiatore) invece è tutto frutto della sua fantasia. Dalle inverosimili scene di guerra ai personaggi che si aggirano sul "set" ed a i loro comportamenti "impossibili" . Da Kosteas che rifiuta di eseguire un ordine diretto del colonnello (roba che può costare anche la fucilazione secondo il codice militare in tempo di guerra durante un azione di guerra), senza apparenti conseguenze. Come se un capitano potesse valutare e contestare la disposizione di un piano di attacco contro una postazione fissa previsto dallo Stato Maggiore. Come John Savage che, impazzito all'improvviso, vaga per il campo di battaglia come un fantasma senza che nessuno si accorga di lui. Come Caviezel, presumibile disertore (anche in questo caso senza conseguenze concrete) che si aggira e vive in un non ben specificato villaggio di indigeni.
Ci sono poi le assurdità "belliche". Come ad Harrelson che esplode una granata nella schiena senza che il suo corpo venga letteralmente smembrato (questo è l'effetto che provoca una granata che esplode a contatto con un corpo umano).
Ma quello che più di ogni altra cosa supera il senso della misura è la rappresentazione dei giapponesi. Descritti come un branco di sub umani impazziti, come straccioni morti di fame, privi di qualunque senso etico e della dignità che vivono letteralmente nel fango implorando non si capisce bene cosa. Forse la pietà del nemico.... boh!
Sicuramente ad un certo punto della guerra l'esercito giapponese avrà iniziato a risentire della mancanza di approvvigionamenti e del senso di sconfitta che andava delineandosi. Ma sicuramente non nel modo esasperato e sub umano descritto da Malick. E sicuramente non in quel periodo della guerra visto che fino alla campagna di Gualdalcanal i giapponesi erano risultati sempre vincitori e Guadalcanal stessa è stata la prima vera controffensiva americana sulle isole del Pacifico
Ultima modifica: 2/03/23 14:45 da
Piero68
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