Buiomega71 • 26/04/24 10:28
Consigliere - 27126 interventiSi entra subito in sintonia con questo simpatico
Lenny con la Bibbia in mano, che professa esorcismi ma non crede a quello che fa.
Poi ci pensano le desolate, stagnanti e poco ospitali location del profondo sud degli Stati Uniti ad aumentarne il disagio e lo smarrimento.
Geniale riproposta dell'ormai abusato sottogenere del "possession movie", che poi vero "possession movie" non è, dove Stamm ha l'arguzia di riprendere da
Friedkin solo il lato realistico e accantonando le baracconate tipiche delle manifestazioni demoniache del (de)genere.
L'unica cosa che rimane sono le disarticolazioni impressionanti di Nell, che si riproduce in oscene pantomime (la lasciva leccata di spalla a Iris e poi la vomitata, la bambola affogata nella vasca da bagno con sottofondo il pianto di un neonato, il volto quasi deformato dovuto al riflesso nello specchio, la blasfema postura innaturale della crocifissione, le dita della mano autospezzate) e un'atmosfera torbida e morbosa (la possessività del padre vedovo che arriva a incatenare la figlia al letto, il terribile sospetto dell'incesto).
Stamm usa il POV con intelligenza, aumentando il dubbio, l'insicurezza, la situazione che diventa sempre più angosciosa e soffocante, che galoppa tra l'instabilità mentale della ragazzina, gli abusi familiari ,e forse, lo zampino di satanasso.
Avvolto in un aurea di diffidenza, cupezza e credenze religiose che sfiorano il fanatismo (ma i "segreti del mestiere" mostrati da Cotton, con la pagliacciata voluta del primo esorcismo, sono un fiore all'occhiello, che, iconoclasticamente, si beffa del genere stesso), che si paventano già dai primi segnali disturbanti sulla falsariga
hooperiana (le carcasse abbandonate sul ciglio della strada, le baracche distrutte e abbandonate, l'alligatore avvistato nei prati circostanti, la donna intervistata che asserisce che in quella zona sono atterati gli UFO e prosperano le sette sataniche)
Ma l'agghiacciante svolta in dirittura d'arrivo (già amplificata dal fatto sorprendente, almeno per il sottoscritto, di essere certo di vedere un certo tipo di film convenzionalmente esorcistico e, invece, di esserne piacevolmente smentito) è una doccia gelata che arriva come una fucilata, imprevista, stordente, assolutamente imprevedibile.
Passando così dalla corte di Pazuzu ai
riti pagani e alle
corse forsennate con il diavolo (chi non ha visto il film NON linki), fino alla ferocia che non risparmia niente e nessuno (l'ultima immagine prima dei titoli di coda è un'altra staffilata di inattesa crudeltà).
Una piccola rivelazione su cui non avrei scommesso un centesimo (visto le premesse), dove si segue ostinatamente una direzione, mentre, invece, si va (inconsapevolmente) in tutt'altra.
Questa volta il buon Eli Roth ci ha visto giusto, e, a conti fatti,
Ari Aster un pò ci ha pescato.
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