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Il film fu un disastro produttivo che, a detta del Mereghetti, è imputabile in gran parte allo strapotere concesso a Marlon Brando. Pare, infatti, che fu lui a volere il cambio della guardia in "cabina di regia" (dove inizialmente era "seduto" Carol Reed accusato di essere troppo "filoinglese") ed a modificare la sceneggiatura (cui, si dice, partecipò anche Billy Wilder) al punto da imporre una lettura del suo personaggio come "eroe incompreso condannato al calvario".
Sul set nacque la storia d'amore tra Brando e Tarita che divenne poi sua moglie.
Fonte : Il Mereghetti 2006
Il Gobbo • 25/06/08 15:26 Segretario - 761 interventi
Cotola ebbe a dire: lo strapotere concesso a Marlon Brando.
Chi l'avrebbe detto: eppure ci sono persino dei momenti in cui non viene inquadrato....
Daniela • 7/06/20 01:44 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Seconda trasposizione cinematografica del romanzo L'ammutinamento del Bounty di Charles Nordhoff e James Norman Hall, a sua volta ispirato all'episodio dell'ammutinamento del Bounty avvenuto nel 1789 nell'Oceano Pacifico.
La prima era stata Gli ammutinati del Bounty del 1935 diretto da Frank Lloyd con Clark Gable, Charles Laughton e Franchot Tone.
La terza versione è Il Bounty del 1984, regia di Roger Donaldson, con Mel Gibson, Anthony Hopkins e Daniel Day-Lewis.
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