Assassinio per contratto - Film (1958)

Classico noir che si fa apprezzare principalmente per la fotografia ineccepibile, la colonna sonora che riesce a creare la giusta atmosfera e una variante nello script che lo distingue dai molteplici film di genere: il killer assoldato ha un bersaglio da far fuori, ma quando si rende conto che trattasi di un'esponente del gentil sesso, si propone di cambiare le carte in tavola e quel che accade... Vince Edwards in gran forma in una pellicola realizzata con grande stile.

Killer deve uccidere un testimone scomodo. Il nostro se la prende comoda e, quando scopre che trattasi di una donna, pretende molti più soldi di quanti erano stati originariamente pattuiti. Noir che si differenzia dalla massa per un'ironia di fondo che talvolta lo fa quasi sconfinare nella parodia. Il piatto forte è senz'altro l’istrionico Vince Edwards, bravo a calarsi nel ruolo del sicario assetato di denaro, mentre la storia, pur non essendo originalissima, si segue con partecipazione crescente. Gradevole la frizzante colonna sonora jazz.

Notevole. Un bel noir, realizzato nel periodo in cui il genere si stava chiudendo ma con la qualità dei tempi d'oro. Ottima prova del cast, a partire dal killer Edwards che non si rivelerà così freddo e cinico come credeva o sperava; ottima anche la coppia di "badanti" del killer. Eccellente tensione, che si sviluppa in scene come quella del fucile sulla collina, la sorpresa sul palo dell'alta tensione e quella finale con pianoforte in sottofondo. Buono, semplice e senza tanti fronzoli. Una bella visione, impreziosita da un ottimo doppiaggio.

Divertente noir che sembra quasi voler sbeffeggiare gli stereotipi del genere attraverso la figura di un protagonista decisamente fuori dagli schemi: un killer professionista meticoloso e assetato di denaro che viene però assalito dagli scrupoli quando apprende che la sua prossima vittima dovrà essere una donna. Illuminato dalla bella fotografia di Lucien Ballard, ottimamente interpretato da un pungente e sarcastico Vince Edwards, il film, pur essendo ben lontano dal capolavoro, è stilisticamente impeccabile e percorso da una buona tensione.

Sicario accetta un contratto, scoprendo poi che il bersaglio questa volta è una donna che sta per testimoniare in tribunale contro un boss... Un piccolo grande noir che deve la sua fama non soltanto all'apprezzamento da parte di Scorsese: girato con pochi soldi e con un cast di attori poco conosciuti, risulta valido sia sul piano della sceneggiatura accurata che su quello della regia, essenziale e senza fronzoli ma con alcune soluzioni di grande impatto. Inedita la caratterizzazione del.personaggio del killer freddo e razionale, bella la fotografia di Lucien Ballard, efficace la ost.

Un ragioniere con la fobia del rossetto (o delle donne?) s'improvvisa sicario per finanziare più rapidamente i suoi progetti di vita; all'uopo si atteggia a tipaccio cinico e amorale per convincere il suo reclutatore. Film dal plot talmente scarnificato che lascia buchi e ingenuità un po' ovunque. A tratti sbilenco, come il nostro killer che uccide in base all'ispirazione "artistica", vede spesso lui e i suoi assistenti scivolare nella parodia: una sorta di sgangherata banda Nardi. Ben curata invece la resa estetica e ottimi gli arpeggi mediterranei del jazzista Perry Botkin.