La figlia oscura - Film (2021)

La figlia oscura
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Titolo originale: The Lost Daughter
Anno: 2021
Genere: drammatico (colore)
Note: Tratto dal romanzo "La figlia oscura", di Elena Ferrante. Presentato alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/01/22 DAL BENEMERITO LEANDRINO
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Leandrino 7/01/22 14:55 - 511 commenti

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Olivia Colman è Leda, un'insegnante in vacanza costretta ad affrontare i demoni del passato: la messa in discussione del proprio ruolo di madre passa dai micro-drammi familiari di un gruppo di turisti poco raccomandabili. Il flashback, in questo affascinante esordio registico della Gyllenhaal, finisce per spezzare la serenità dell'assolato panorama greco e si pone a fondamento di un thriller tutto psicologico, permeato da un'ambigua atmosfera di disagio che tiene lo spettatore sulle spine senza mai accontentarlo. Un meccanismo a tratti sfuggente ma privo di qualsivoglia banalità.

Paulaster 29/03/22 09:50 - 4389 commenti

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Professoressa in vacanza rivivrà la sua esperienza di madre egoista. Sorta di dramma introspettivo con una punta thriller che purtroppo evapora all'ultimo momento. Ben scelte le protagoniste, con la Colman che propone qualche variazione in più rispetto alla Buckley. La Gyllenhaal dirige non banalmente nel ricreare una forma di disagio e nel descrivere senza mezzi termini l'essere donna e soprattutto madre (anche se degenere, in un caso).
MEMORABILE: L'ombrellone non ceduto; La Bucley che parla in italiano con la Rohrwacher; I ragazzi che disturbano al cinema.

Lou 17/04/22 17:50 - 1119 commenti

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Una donna che lotta ossessivamente con i fantasmi del passato, con i sofferti ricordi della sua maternità. Solo le madri possono capire cosa significa conciliare le proprie ambizioni personali e professionali con la gestione dei figli piccoli; qui però il tema è trattato con un crescendo forse eccessivo di reazioni psicotiche. Buona prova del cast, molto brava (e bella) la Buckley.

Daniela 2/08/22 20:08 - 12622 commenti

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Ossessionata dalla presenza di una giovane donna con figlioletta al seguito, una professoressa in vacanza in una località marina ripensa alla propria esperienza di madre, segnata da un abbandono temporaneo che non è mai riuscita a perdonarsi... Il film ha il pregio di affrontare un argomento difficile come la presunta sacralità dell'istinto materno in modo sobrio, lasciando allo spettatore il giudizio se la protagonista sia stata davvero una "madre degenere" come ella stessa ritiene oppure una donna che ha fatto una scelta anticonvenzionale ma non immotivata. Brave le attrici.
MEMORABILE: Il rapporto con la bambola trafugata; Le bambine insopportabili che torturano la madre impedendole di riposare.

Kinodrop 15/08/22 20:30 - 2921 commenti

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Una vacanza in un'isola greca si trasforma per Leda in una drammatica presa di coscienza della propria inadeguatezza di madre che in passato ha messo in primo piano le sue aspirazioni e le sue ambizioni rispetto alla vita familiare. Esordio alla regia per la Gyllenhaal, che sa cogliere tutte le sfumature psicologiche di una donna intelligente ma turbata, alternando pregresso, ottimamente rievocato anche grazie alla finezza interpretativa della Buckley, a un presente altrettanto forte nella straordinaria prova della Colman. Uno sguardo coraggioso sulle ambiguità dei sentimenti.
MEMORABILE: La bambola trafugata; La bimba scomparsa e i dubbi della madre; L'approccio "snob" di Leda; Il colloquio finale con Nina.

Galbo 1/10/22 07:14 - 12380 commenti

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Per il suo debutto alla regia, Maggie Gyllenhall adatta per lo schermo un romanzo di Elena Ferrante, spostandone l’ambientazione in una piccola isola greca. Il tema è quello della maternità, che rifugge gli aspetti più teneri e “romantici” per raccontare le asperità dei rapporti familiari e la fatica quotidiana della donna, con gli uomini relegati sullo sfondo. Un film di attrici in cui si segnala l’eccellente prova della Colman che dona un’anima fragile e realistica al suo personaggio.

Ira72 26/03/24 15:46 - 1309 commenti

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Un tris di donne eccezionali. Brava Gyllenhaal, regista capace nel mettere in scena una tematica scomoda e controcorrente in modo comunque garbato e originale. Brava la Colman, in un ruolo difficile, nel dare credibilità a una madre intrappolata in un meccanismo familiare a cui decide di rinunciare (con tutto il dolore e il rammarico che una scelta tanto importante possa comportare). E brava anche la Johnson nell'interpretarne la sua antitesi, ossia la donna remissiva, sottomessa, verace e poco acculturata. Un film coraggioso e godibile.

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