XX - Donne da morire - Film (2017)

XX - Donne da morire
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Titolo originale: XX
Anno: 2017
Genere: horror (colore)
Regia: [4e] Vari
Note: Episodi e registi: "Don't Fall" (Roxanne Benjamin), "Her Only Living Son" (Karyn Kusama), "The Birthday Cake" (St. Vincent), "The Box" (Jovanka Vuckovic).
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/08/17 DAL BENEMERITO HACKETT
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Anthonyvm 15/03/18 01:52 - 5637 commenti

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Meno "femminista" di quanto mi aspettassi (Holidays lo è di più), è un film antologico modesto la cui cornice (le surreali vicissitudini di una bambola vivente animata in stop motion, che ricorda Svankmajer) è meglio degli episodi stessi. "The box" è criptico ed efficace, si presta a diverse letture, peccato per il finale che non soddisfa; "The birthday cake" è una barzelletta nera; "Don't fall" sembra uscito da Creepshow ed è l'episodio più banale ma il più divertente; "Her only living son" è Rosemary's baby 18 anni dopo, niente di che. Decente.
MEMORABILE: Le splendide animazioni a passo uno che separano un episodio dall'altro, in un clima sospeso da fiaba dark: salvano il film stesso dalla mediocrità.

Hackett 13/08/17 19:20 - 1865 commenti

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Film antologico composto da quattro episodi che hanno donne come protagoniste e fulcro della vicenda. Si parte subito bene con un primo capitolo che lascia una sottile inquietudine, successivamente si gioca sul filo dell'ironia e l'episodio finale è un chiaro omaggio al filone demoniaco alla Rosemary's baby. Ciò che stona invero è il terzo episodio, abbastanza slegato dal resto, che tralascia l'elemento di fondo (la maternità) presente e preponderante nel resto del film.

Il ferrini 12/10/17 17:29 - 2345 commenti

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Antologia tutta femminile (script, regia e protagoniste) e per questo prima e unica nell'horror, come viene specificato negli extra. Il risultato è diseguale: buono "The Box" (che ricorda vagamente One point O) divertente "The Birthday Party", che punta più sul black humor, più scontati gli ultimi due; "Don’t Fall" (solita strage di campeggiatori alla Venerdì 13) e "Her Only Living Son" (ennesimo ragazzino anticristo) anche se girato molto bene dalla Kusama (già apprezzata per The invitation). Belli gli intermezzi in stop motion fra gli episodi.

Pumpkh75 16/10/17 14:47 - 1740 commenti

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Non del tutto appagante. Parte bene con l’oscuro disagio di un primo episodio perfetto nel suscitare brividi e un secondo, con toni da black comedy, riuscitissimo nonostante si camuffi da sciocchezza. Eccoci però alle note dolenti: la Kusama ha estro ma lo spreca in una rilettura convenzionale del tema dell’antictisto, il terzo episodio è un incoerente pugno nell’occhio in cui solo il make-up della creatura è da salvare. Stessa sorte per la stop-motion che lega gli episodi: da uno stupito “Ellapeppa!” a un seccato “Che pizza!!!”. Diseguale.

Fedeerra 17/01/18 05:06 - 770 commenti

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"The box": senza dubbio l'esperimento più misterioso e malato della pellicola, pieno di atmosfere malate e con un gran finale sospeso. "The birthday party": non un horror ma un godibile racconto che si diverte a giocare con un'ironia macabra e grottesca. "Don't fall": slasher che si ispira ai classici degli Anni 70/80, violento, adrenalinico, dalla struttura semplice ma efficacissima. A chiudere l'opera ci pensa il polanskiano "Her only living son", una sorta di Rosemary's baby proiettato ai giorni nostri. Una piccola ma lussuosa antologia, da vedere.

Kinodrop 18/11/18 19:17 - 2921 commenti

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Quattro corti di quattro registe che si cimentano nell’horror per un risultato piuttosto modesto anche per la struttura appena abbozzata e forse volutamente lasciata in sospeso. Non si tratta di storie in qualche modo collegate e perciò questa carenza è più evidente in ogni singolo episodio. La confezione è abbastanza curata e non ci sono strafalcioni, ma il brivido latita completamente. Sorge il dubbio di quale target si voglia raggiungere. L’unica trovata piacevole è data dagli intermezzi in stop motion ben fatti e più inquietanti dei corti stessi.

Minitina80 31/12/18 13:41 - 2980 commenti

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Modesta antologia composta da quattro episodi a cui difetta più di qualcosa per essere ricordata nel tempo. Se non c’è molto da obiettare sul piano tecnico, lo stesso non si può dire su quello narrativo. Più o meno tutti lasciano i conti in sospeso, non riuscendo a presentare finali appaganti e solo in poche occasioni riesce a emergere qualcosa in grado di mostrare un po’ di personalità. È un prodotto chiaramente derivativo che si ispira a blasoni di tutt’altro lignaggio. Si lascia vedere, salvo poi scivolare nel dimenticatoio.

Pinhead80 21/02/20 18:45 - 4719 commenti

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Raccolta di quattro cortometraggi horror che hanno come comune denominatore il sovrannaturale. Il piu impressionante è il primo, anche perché riesce a creare una bella tensione crescente con la sola idea, senza mostrare al pubblico nulla. L'immaginazione prende il sopravvento e lascia gli spettatori letteralmente a "stomaco vuoto". Gli altri corti non hanno la stessa forza espressiva ma risultano ugualmente godibili. Nell'insieme un prodotto piu che sufficiente, da mandar giù tutto d'un fiato.

Lupus73 11/06/22 14:35 - 1487 commenti

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Quattro episodi horror basati sulle donne. Confezionati molto bene con intermezzi dark-puppet pregevoli, ma quello che manca è la sostanza in sceneggiatura, nei soggetti e inevitabilmente nell'intrattenimento. Uno dopo l'altro passano e se ne vano, insipidi, noiosi, e superflui, che è altra cosa dal dire superficiali; anzi, alcuni sono introspettivi ma banali nella resa. Il soggetto del quarto ricorda Rosemary ma ovviamente i livelli sono diversi. E' comprensibile che un film a episodi non possa essere come un lungometraggio, ma nel settore c'è di molto meglio.

Teddy 6/08/22 06:20 - 811 commenti

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Femminile e per certi versi femminista, si divide in quattro sottogeneri horror alcuni dei quali più blandi e sfumati che terrifici e estremi. Interessante la parabola di “The box”, incubo familiare allegorico, volutamente incompiuto e anti-didascalico; ottimo invece il piccolo “Don't Fall”, che nella sua semplice struttura a imbuto regala sangue, mostri e parentesi antropologiche. Meno riusciti invece il fiacchissimo “The Birthday Party” e l’ambizioso “Her Only Living Son”. Buona la confezione.

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Schramm 22/01/23 14:33 - 3490 commenti

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Genere horror genere femminile numero plurale: quattro quarti dei quali solo il primo vale l'intero, vuoi perché l'impalcatura ha in Ketchum il suo geometra, vuoi perché la capocantiere non teme di abitarla (in qualità di fantasma) e arredarla (il più zentropicamente possibile) senza elargire la stampella-zavorra esplicativa. Orgasmi multipli, poi tutta tristezza post-coitale: un tanatoparty insabbiato nella celia insapore, petroglifici che si impossessano di chi li scopre e la maledizione di riavere Damien tra i piedi e i fotogrammi. A recintare il nulla, la nipotina di Svankmajer.
MEMORABILE: Cannibal sognholocaust; Tutto l'episodio cornice.
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