Note: 4 episodi: "Happiness", "Tit for tat", "In the middle", "Last fright". I registi e gli episodi sono: Banjong Pisanthanakun (Quello in mezzo), Paween Purijitpanya (Occhio per occhio), Yongyoot Thongkongtoon (Felicità), Parkpoom Wongpoom (Volo 224).
Film a episodi sicuramente guardabile, ma senza aspettarsi particolari innovazioni. Le storie e le rappresentazioni visive sono ampiamente calate nel solco di una certa tradizione orientale dell'horror che ha stancato da tempo per il suo manierismo sempre più marcato e ripetitivo. Sicuramente spicca l'ultimo episodio, dove finalmente il volo solitario di una hostess in pieno senso di colpa con un inquieto cadavere offre macabri scorci di tensione.
Quattro fiacchi episodi, vivacizzati (male) da una regia sclerotica, con macchina da presa costantemente mossa e spesso fuori fuoco. Oltre alla banalità delle storie, risolte con semplici escamotage stilistici e qualche citazione (c'è spazio pure per ricordare Shutter!) si resta delusi per l'inutilità di un'operazione portata a compimento senza interesse e senza stimolo da parte degli autori. L'episodio sull'aereo è quello più interessante e ha qualche buona intuizione visiva, ma nel complesso sono troppo lunghi i segmenti precedenti con l'aggravante di avere piazzato al centro il peggiore.
Quattro storie di fantasmi debolmente unite fra loro, che pescano nel mare delle leggende urbane per riproporle in versione horror orientale. Le trame non brillano certo per originalità e a questo bisogna aggiungere che i brividi sono pochi, anche per colpa di uno stile troppo manieristico e derivativo. L'episodio migliore è senza dubbio l'ultimo, un thriller psicologico che vede protagonista un'hostess e il cadavere di una principessa, ma anche questo non soddisfa completamente per via del finale sbrigativo.
Nel primo, semimuto, la cosa più terrorizzante è il rumore che fa il cellulare quando vibra, nel secondo a farla da padroni sono il montaggio modaiolo e una CG di rara bruttezza. Le cose vanno un pò meglio con gli episodi seguenti - il terzo è una storiellina ai confini della realtà condita da citazioni cinematografiche, mentre il quarto ha qualche sprazzo visivamente suggestivo - senza però che ciò riesca a sollevare l'intera operazione dalla piattezza, complici la banalità delle trame fantasmatiche ed una realizzazione tecnica modesta.
[4e] Vari HA DIRETTO ANCHE...
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Il primo segmento, "Happiness", parla di una ragazza solitaria che corrisponde con uno sconosciuto utilizzando messaggi telefonici, e presto scoprirà qualcosa di strano in questo anonimo che l'attrae. "Tit For Tat" è una storia di magia nera e vendetta da parte di un ragazzo che era stato vittima di bullismo da una banda della scuola. "In The Middle" narra di un gruppo di amici di fronte uno dei loro peggiori campeggi... Il segmento finale di "Last Fright" dispensa orrore ad alta quota con un thriller psicologico che coinvolge una hostess costretta a volare da sola in una cabina con un corpo morto.