Con più di un occhio puntato al RAGAZZI FUORI di Marco Risi (sequel del più riuscito MERY PER SEMPRE), dal quale preleva due o tre facce note, Giorgio Castellani (vero nome Giuseppe Greco, già autore del copione nonché interprete del cult CREMA, CIOCCOLATA E... PAPRIKA) esordisce come regista. Il film, benché ambientato nella Palermo degradata, non cita la mafia mai nemmeno per sbaglio, e i ragazzi protagonisti vivono semplici storie di microcriminalità destinate quasi sempre...Leggi tutto a concludersi nel sangue. L'idea è per l'appunto quella di Marco Risi, ma la realizzazione non vola alla stessa altezza e un montaggio frenetico rende il tutto molto caotico. Così i personaggi escono sbozzati male, approssimativi quando non ridicoli (Rosario, il leader carismatico, parla col crocifisso in chiesa e organizza con la sua cricca un'ultima cena sostituendo il pane e il vino col salame). Alcune scene, girate persino con una certa competenza, vengono spesso rovinate da ingenuità o particolari che ne intaccano la potenziale carica emotiva. In definitiva quel che ci resta è un susseguirsi confuso e mal strutturato di avventurette drammatiche, lacrime e sangue. Con un paio di buone intuizioni (la figura dell'onorevole tratteggiato da Luca Sportelli, ad esempio) e un pugno di attori che avrebbero meritato di più, considerata la spontaneità con cui recitano. Claudio Simonetti musica con poca fantasia e molto organo.
La vera domanda è: perché diavolo l'ho guardato? Boh, non saprei dirvelo, forse una vena di masochismo, chissà. Eppure già immaginavo il livello di insipienza tecnica, la recitazione amatoriale, la fotografia televisiva e la sceneggiatura confusa... tutto ampiamente confermato. Rimane la curiosità di rivedere le facce note del film Mery per sempre, pellicola ovviamente di tutt'altra categoria.
Pessimo film che cerca di ricalcare le orme dei film risiani (Mery per sempre e Ragazzi fuori) con risultati del tutto imbarazzanti. Rapine e violenza a buon mercato per una pellicola priva di spessore senza una regia degna di questo nome ed una sceneggiatura incapace di disegnare personaggi credibili. Musiche di Simonetti a dir poco deludenti.
Quasi un apocrifo del neorealismo di Marco Risi: stiamo parlando del terribile Vite perdute di Giuseppe Greco. Il riciclo di alcuni attori provenienti da quelle pellicole non funziona al meglio, anzi era meglio trovare altri sguardi truci e pure la recitazione è ai minimi livelli. Tuttavia resta il messaggio, il messaggio pessimista per eccellenza, il messaggio che non può cambiare i vezzi di una certa società.
Le aspettative erano ben diverse, visti i volti già noti nei film di Marco Risi. Alla fine di due ore estenuanti, invece, si può sicuramente affermare che si tratta di una tremenda ciofeca. Greco va a riciclare personaggi e idee dei film di Risi, senza un minimo di costrutto e di verve. La musica di sottofondo risulta pure fastidiosa ed enfatizza la negatività di alcuni monologhi che tolgono naturalezza alla recitazione. Le storie poi sono strutturalmente impostate male. Pessimo.
Mediocre (a dir poco) pellicola che prende gli attori delle due opere di Risi e li pone in un contesto di sangue e microcriminalità. L'idea era di per sè buona, ma il film è un po' troppo tirato via e gli attori non professionisti, ottimi nelle due opere già citate, qui danno il peggio di sè (in particolare Prollo). Alcune scene e dialoghi sono palesemente copiate da I ragazzi della Roma violenta e I violenti di Roma bene. Non bruttissimo, ma neppure un bel film.
Ultimo film di un'ideale trilogia, è sicuramente (e di gran lunga) il peggiore. Certe scene in realtà sono ben fatte, ma il doppiaggio (assurdo e irreale) dei personaggi più importanti del film,lo rende privo di efficacia. Inspiegabile la partecipazione di Gianni Celeste. Peccato, perché tutto sommato Berretta e Li Bassi precedentemente avevano destato un'ottima impressione.
Partono i titoli di testa e subito ti appioppano una versione di "O Fortuna" di Orff riaggiustata (mi ricorda l'opening di Trinità & Bambino) da un Claudio Simonetti non proprio al top. Noto intanto che il cast è ripreso da Ragazzi fuori, film di due anni prima: sento odore di operazione commerciale per sfruttare l'onda del successo di Mery per sempre. E ci prendo in pieno: per due ore assistiamo a una sequela infinità di scene di malavita, di vita vissuta, di sequestri goffe, mai avvicenti e in molti casi ridicole.
Gianni Celeste, fisicamente mix tra Josè Bodalo e Raf Luca, calvizie in progress, neomelodico, incarnazione confusa di malavitoso cristologico+carogna+ribelle senza causa. Non si capisce da che parte stia il "mitico" regista che in compenso ci regala ultime cene a base di salame e birra Splugen, commissari sosia dello chef Cannavacciuolo e, dulcis in fundo, uno Sportelli veramente craxiano. Il film saarebbe scivolato nel dimenticatoio se il regista non fosse figlio di cotanto padrino. In fondo è proprio la parentela a rendere "offensiva" la pellicola.
MEMORABILE: "Io sognu comunista!". L'invidia per Gesù che in fondo era Re (sic).
Il confronto con i due precedenti film di Risi che vedono nel cast principale la maggior parte degli attori di questo "Vite perdute" è tanto immediato quanto impietoso. Qui le vicende sono prive di critica sociale e, lungi dall'analizzare il fenomeno della manovalanza criminale in Sicilia, si limita a una serie di malefatte che nella confezione ricordano certo cinema di genere di vent'anni prima. Poco coinvolgimento emotivo, sceneggiatura scadente e mancanza di mestiere attoriale limitano ulteriormente le ambizioni di questo prodotto dozzinale, adatto solo agli amanti del genere.
Pellicola di giovani sbandati senza speranze. C'è anche il fratello di Natale, cattivo pure lui. Tra scippi, rapine, stupri, violenza, furti e crimini all'ordine del giorno si snodano tragicamente le "Vite perdute" della combriccola. Special guest senza farci mancare nulla è Gianni Celeste, autore anche della agghiacciante title track. Vederlo come un film demenziale per farsi due risate è forse l'approccio critico migliore per apprezzarlo.
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CuriositàZender • 28/12/07 00:05 Capo scrivano - 48949 interventi
La musica del film è di Claudio Simonetti (ex Goblin, per chi non lo sapesse), che apre il film con una discutibile rivisitazione in chiave rock dei Carmina Burana (inserita successivamente anche nella sua collezione "Classic in rock" del 2007) e si autocita inserendo il tema classico di Profondo Rosso (cui ormai è legato visceralmente, considerato che non riesce a fare un disco o un concerto senza inserirlo) in una scena di un film esorcistico che un giovane guarda in tv e che non c'entra nulla col capolavoro di Argento.
CuriositàGeppo • 28/12/07 06:27 Call center Davinotti - 4356 interventi
Da sottolineare che alcune scene di VITE PERDUTE sono sequenze simili presi direttamente dal film I RAGAZZI DELLA ROMA VIOLENTA.
Esatto.
La scena delle palle,quella del pollo infioccinato e il dialogo sulla sodomia durante la cena.
Altre due scene(la rapina e l'intimidazione del testimone con il consiglio di acquistare occhiali nuovi) sono invece prese da I violenti di Roma bene,
in alcuni casi persino i dialoghi sono ricalcati(quello in questura e il dialogo della sodomia).
Link interessante, comunque ha ragione (da vendere) Genzardi in merito al doppiaggio: Non è la prima volta che film ambientati a Palermo vengono "rovinati" per questo motivo. Il film avrebbe avuto miglior sorte con la voce originale di Salvatore Termini, Li Bassi e Genzardi.
In questo film appare un attore, qui in un ruolo più corposo di commissario, che è presente anche in Mery per sempre e Ragazzi fuori in ruoli minori(è il poliziotto che vuole che Claudio scriva che è un figlio di put.. nel primo film, e il poliziotto presente nella questura durante l'interrogatorio di Natale nel secondo). Qualcuno sa il nome dell'attore?
In questo film appare un attore, qui in un ruolo più corposo di commissario, che è presente anche in Mery per sempre e Ragazzi fuori in ruoli minori(è il poliziotto che vuole che Claudio scriva che è un figlio di put.. nel primo film, e il poliziotto presente nella questura durante l'interrogatorio di Natale nel secondo). Qualcuno sa il nome dell'attore?
Ricordo di averlo letto il nome da qualche parte, dovrei fare qualche ricerca. Se non erro ha partecipato anche al film "Il sole buio", girato a Palermo.
In questo film appare un attore, qui in un ruolo più corposo di commissario, che è presente anche in Mery per sempre e Ragazzi fuori in ruoli minori(è il poliziotto che vuole che Claudio scriva che è un figlio di put.. nel primo film, e il poliziotto presente nella questura durante l'interrogatorio di Natale nel secondo). Qualcuno sa il nome dell'attore?