Quando il cinema di casa nostra si sposta nei paesini sperduti tende sempre a crogiolarsi nei luoghi comuni, ad affogare la vita delle piccole comunità in una sorta di medioevo caricaturale in cui il personaggio esterno (in questo caso Fabio Volo) si trova a contatto con una realtà completamente diversa dalla sua. L'ottica però, in questo caso, è più quella del "villico" (Silvio Orlando), che insieme ai suoi compaesani (Carlo Buccirosso e Nando Paone in particolare) deve escogitare un sistema per convincere il medico condotto "straniero" (Volo, per l'appunto) a restare da loro per molti anni, dopo il mese di soggiorno per lui già previsto: sarà necessario per dimostrare che la loro comunità...Leggi tutto è completa e pronta a ricevere i finanziamenti per costruire una fabbrica che darebbe lavoro al centinaio d'abitanti costretti da anni in cassa integrazione (da quando cioè ha chiuso la miniera lì nei pressi). E' quindi da studiare come rendere il soggiorno del medico al paese quanto più piacevole possibile; per farlo si installa una microspia nel telefono di quest'ultimo e se ne ascoltano segretamente i discorsi per capire quali siano le sue preferenze in ogni campo. Come la passione per il cricket, ad esempio, che costringe tutti a improvvisarsi grandi amatori di uno sport di cui nessuno di loro conosce in realtà nulla. Una delle non poche trovate che animano un film scritto con arguzia anche perché remake del da noi poco noto LA GRANDE SEDUZIONE, pellicola canadese del 2003 che aveva già avuto un suo rifacimento nel 2013. E' l'ennesima riproposizione del conflitto soft tra realtà sociali opposte, vero leit motiv di tanti di questi rifacimenti all'italiana dopo il clamoroso successo di BENVENUTI AL SUD (altro remake in tema e non a caso sempre sceneggiato da Massimo Gaudioso, qui pure regista); non si va mai troppo sopra le righe trovando occasioni per sorridere grazie a usurate idee comiche ben sfruttate (l'ascolto delle telefonate), trovate scenografiche d'effetto (la “direttissima”, ovvero il cassone che fa da pericolosa teleferica), un garbo dilettevole e a interpreti che sanno come dare spessore e umanità ai personaggi. Tra attori la cui esperienza garantisce professionalità e calore, però, continua a stupire il meno scafato Fabio Volo, ancora una volta lodevole per spontaneità e capacità di dare un volto in cui riconoscersi ai quarantenni di oggi (anche se non funziona granché il monotono rapporto con la bella Miriam Leone). Senza troppi alti e bassi il film scorre piacevolmente fino a una conclusione idilliaca che regala ovvi messaggi positivi. Il suggestivo paese lucano di Pietramezzana dov'è ambientata l'intera storia è nella realtà (e pure nel nome!) principalmente un mix tra Pietrapertosa e Castelmezzano (quest'ultimo fornisce le splendide riprese dall'alto con le quattro cime sullo sfondo).
Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Ennesimo sterile remake su cui basare una vicenda aggiustata agli usi e costumi locali (l'exploit di Benvenuti al Sud colpisce ancora). In definitiva è una favola moderna, che gioca sul meccanismo dei contrasti (il dottore sofisticato milanese trasferito in un paesello di montagna in meridione) e la collaudata pantomima del Bene contro il Male. Bisogna dare atto a Gaudioso che il meccanismo funziona. Il ritmo è costante per tutta la durata e le “moralette” (sempre dietro l’angolo in film analoghi) sono contenute. Ottimo Fabio Volo.
Un film molto scorrevole, semplice e che fa ridere allo stesso tempo. Stereotipi del Sud Italia ma con interpretazione comico grottesca, con allo stesso tempo un finale estremamente positivo. Ottima l'interpretazione di Buccirosso/Bancomat (da notare tra l'altro che la Bcc Nova Siri Laurenzana esiste veramente). Molto interessante la scena della teleferica/direttissima. Lo consiglio!
Commedia simpatica ma a cui manca quel qualcosa in più per renderla memorabile. Si sorride spesso e il ritmo non langue mai, ma quando arriva il momento di dare un senso al tutto si scade troppo facilmente nella melassa e il finale è frettoloso e non del tutto convincente. Però il cast è ben assortito e in gran forma: Volo ricorda il Pozzetto dei tempi d'oro, Orlando sempre di classe, Buccirosso e Paone nelle parti in cui rendono meglio. Piacevole, anche se forse dopo si dimentica in fretta.
Remake nostrano (è già il secondo dopo quello americano) di una pellicola canadese. L'adattamento italico è discreto e nel complesso consente di mantenere la fertile tradizione dei film sulle differenze regionali: qui il contrasto è quello tra la mentalità nordica del medico e quella degli abitanti di un paesino del sud. Purtroppo è bandita l'originalità e il copione ripercorre passo passo quello dei film precedenti, ma la visione nel complesso è piacevole e gli attori fanno il loro dovere, specie Silvio Orlando e i bravi caratteristi.
Un'ennesima riproposizione delle differenze sociali tra Nord e Sud piuttosto ritmata e con alcuni momenti divertenti grazie alla bravura di Silvio Orlando e degli altri caratteristi, che assieme a lui cercando di allietare il soggiorno di un Fabio Volo a suo agio. Buona quindi l'ambientazione e graziosa la storia, ma l'idea dei rapporti Nord-Sud sta diventando troppo sfruttata.
Se si escludono le bellissime location, di questo film resta veramente poco. Anzi pochissimo. Le gag sono poco convincenti, la sceneggiatura abusata e prevedibile e le caratterizzazioni sono di quelle piatte e viste centinaia di volte. Il buon cast può davvero poco davanti a una regia che si perde spesso nel luogo comune e nella falsa retorica; anche perché troppo eterogeneo rispetto al tipo di comicità che richiedeva la pellicola. Do due pallini unicamente perché ci evita inutili e gratuite volgarità che vanno tanto di moda.
Nella straordinaria cornice di Castelmezzano il regista trova l'alleato principale: il fascino d'un piccolo mondo antico e ostricheggiante in cui muovere i rodati personaggi dell'ennesimo remake all'italiana, bonario nel volto di Orlando, stupito in quello - più originale - di Volo. La magia del luogo contamina l'approccio che si fa quasi favola, riagganciato alla realtà dagli intrallazzi comici dei tre leader paesani; diretti bene quanto gli altri, individuano la traccia ironica e la magnificano. Qualche banalità in agguato. Semplice, spassoso, efficace.
MEMORABILE: "Dove vanno tutti?" "A vedere Un posto al sole." "E tu? Non vai?" "Lo registro".
Ennesimo remake trasposto in un paesino del sud Italia, per poter giocare ancora una volta sui forti contrasti tra arretratezza e modernità. Se l'idea di base è accattivante e ha qualcosa di romantico, lo svolgimento è interamente basato su un registro farsesco denso di macchiette e luoghi comuni, neanche tanto divertente. Il gruppo di rodati e simpatici attori non basta a sopperire alla banalità delle situazioni.
Per una volta tanto, il remale italiano di una amabile commedia canadese di qualche anno fa risulta all'altezza se non superiore dell'originale. Merito sia della bellezza del paesino di Castelmezzano incastonato nello straordinario paesaggio delle Alpi lucane che del cast, con Orlando e Buccirosso spalleggiati da bravi caratteristi, le cui simpatiche prestazioni forse potevano essere maggiormente valorizzate da una sceneggiatura meno fotocopiativa. Nonostante l'abbondanza di clichés (Nord vs Sud, città vs campagna, modernità vs arcaicità), il risultato è gradevole, rilassante.
Pur infilandosi in un solco ormai già ampiamente tracciato e che riserva pochissime sorprese, questa commediola di Gaudioso ha dalla sua qualche buona arma come ad esempio i bei paesaggi e un cast molto adatto alla bisogna (e in cui non sfigura nemmeno Fabio Volo). Si sorride, quindi, con leggerezza e con un certo brio. Purtroppo che la trama, lo svolgimento e la conclusione si possano capire già dopo cinque minuti non depone certo a favore della pellicola: a tratti i personaggi, le loro interazioni, i luoghi comuni oltrepassano la soglia dello scontato. Simpatico e innocuo.
Un film che poteva diventare un cult, ma un ritmo spesso lento misto a una vicenda non sfruttata al meglio impediscono di andare oltre la sufficienza. Fabio Volo nelle vesti di medico è azzeccato, così come se la cavano Orlando e Paone, mentre la Leone è lì solo per fare presenza. In qualche momento si ride, ma questo non basta che far sì che la pellicola resti impressa a lungo.
MEMORABILE: La funivia; La presunta partita di cricket.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare la registrazione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
La partita di calcio che Domenico Bonocore (Orlando) vorrebbe vedere insieme ai suoi concittadini al bar invece della partita della nazionale di cricket, messa nel televisore per far contento il dr. Gianluca Terragni (Volo), è la partita della nazionale Under 21 Italia - Cipro 7-1 del 09/09/14 e valevole per la fase a gironi del campionato Europeo 2015.