Il caricatore (di pellicola) è quello che hanno a disposizione due amici (Gaudioso e Nunziata) per girare il loro cortometraggio, sul quale hanno le idee ancora un po' confuse. Si fanno così aiutare da un "terzo uomo" (Cappuccio) che sembra avere più ambizioni e idee nitide. E' grazie anche al suo apporto se col loro corto, "Veronica", riescono a vincere un concorso e ottenere in premio quattro caricatori per girare un lungometraggio. A questo punto l'identificazione tra il nuovo progetto e il film che stiamo vedendo si fa concreta, sovrapposizione sempre più fluida tra realtà e finzione. E’ il “gioco” su cui si basa...Leggi tutto IL CARICATORE, che come attori utilizza i tre registi e sceneggiatori nei panni di loro stessi (nomi compresí, ovviamente) e come produttore il "vero" Arcopinto. Niente di particolarmente nuovo, per il (meta)cinema italiano di matrice indipendente, né può certo stupire l'uso del bianco e nero. Ciò che più conta, però, sono il gusto e la misura con cui viene condotta in porto l'operazione, scritta in modo intelligente e piacevole, pur se senza troppa verve: qualche simpatica e autoironica frecciata qua e là, una riflessione un po' superficiale ma piacevole sul mondo del cinema, il calcetto che si fa momento fondamentale di aggregazione. Gradevole.
Felice esordio sul grande schermo per questo trio di registi, che hanno gonfiato a lungometraggio quello che in origine era solo un corto. Girato in bianco e nero ed in evidente ristrettezza di mezzi (i tre sono anche attori, e la pellicola parla del tentativo di finire il loro film d'esordio nonostante l'ovvia mancanza di fondi), evita fortunatamente i soliti compiacimenti delle opere prime del cinema italiano, lasciandosi andare ad una forte autoironia.
MEMORABILE: La squadra di calcio della ArcoTeam, che tra l'altro esiste realmente.
Tra autobiografia e finzione, la storia di tre amici e aspiranti registi che cercano disperatamente di girare un film. Gli imprevisti non mancheranno. Opera prima di tre registi in cui, ovviamente, non tutto funziona alla perfezione anche se non mancano i momento simpatici e divertenti. Il tono è positivo anche se un po' "narciso" (come accade spesso agli inizi della carriera). Gustosa la colonna sonora del partenopeo Daniele Sepe.
Due ragazzi girano un cortometraggio e decidono di gonfiarlo fino a farlo diventare un lungo, con l'aiuto di un terzo aspirante regista. Uno sguardo all'interno del piccolo mondo del cinema indipendente italiano, tra festival e ristettezze economiche, ambizioni e frustrazioni. Domenico Procacci, futuro produttore di film importanti, si prende amabilmente in giro da solo. Divertimento un po' iniziatico, ma reale.
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CuriositàTravis • 1/06/11 16:29 Pulizia ai piani - 578 interventi
Curioso cameo di Domenico Procacci nel ruolo di se stesso, impegnatissimo portiere e capitano nelle partite di calcetto della squadra opposta a quella di Gianluca Arcopinto.