Ubriaco d'amore - Film (2002)

Ubriaco d'amore
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Punch-Drunk Love
Anno: 2002
Genere: commedia (colore)
Note: Aka "Punch Drunk Love".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non un film per tutti. C'è chi rimarrà disorientato dai tempi dilatati, dalle musiche ossessive e invadenti di Jon Brion, dalla “stranezza” non facilmente catalogabile che permea PUNCH-DRUNK LOVE. Comprensibile; anche perché, come con tutti i film del controverso Paul Thomas Anderson, non siamo di fronte a un’operazione perfettamente riuscita. Lo spirito e la spinta verso uno stile originale sono innegabili, così come nessuno può dubitare della padronanza tecnica di Anderson. Ma ancora una volta lo sforzo non si concretizza in qualcosa di tangibile. PUNCH-DRUNK LOVE è come sospeso a mezz'aria, incapace di seguire con decisione la direzione intrapresa. La vita di Barry (Sandler) è ogni tanto...Leggi tutto quasi normale e ogni tanto folle. Di una follia indecifrabile: raccoglie i punti di un concorso che trova sui budini convinto di aver scoperto una falla nella strategia di marketing del prodotto, che regala viaggi aerei con troppa facilità (secondo lui); piange d’improvviso, senza motivo, è ossessionato dal comportamento delle sue sette sorelle, chiama un telefono erotico e rimane invischiato dalla furbizia della call-girl che lo perseguita per ricattarlo. Una vita faticosa, vissuta ai margini della normalità sempre in giacca e cravatta pronto a dare in escandescenze per un nonnulla. Sandler è bravo a rendere con realismo la difficile personalità del protagonista, Anderson lo è invece solo a tratti. Il film e discontinuo: a sprazzi di genialità spassosa alterna lunghi raccordi piuttosto superflui, sintomo di un soggetto ridotto all'osso. In fin dei conti a Barry non succede nulla di particolare; è la sua visione personale delle cose (ogni tanto sullo schermo passano colori che si incrociano fino a formare quadri astratti in movimento) a deformare la realtà. Un film ambizioso ma meno profondo o ricercato di quanto appaia.

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Fabbiu 22/02/07 14:38 - 2133 commenti

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L'aggettivo che meglio possa definire questo film è "strano". Una commedia basata su una difficile e alquanto complicata personalità del protagonista, con la relativa difficoltà di ambientarsi nel mondo e nella realtà. E' intenso, sa commuovere; il tema dell'amore è analizzato sotto i punti di vista della follia e dell'insicurezza con ritmi assolutamente lenti, quasi ossessivi. Chi è abituato all'Adam Sandler demenziale forse non capirà questo film.

Pigro 16/06/09 09:31 - 9623 commenti

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Giornata no per uno scapolo che si ritrova con un armonium davanti alla sua fabbrichetta, una ragazza delle hot line che lo ricatta, una donna innamorata di lui, una quantità di budini per vincere voli aerei e 7 sorelle soffocanti. Commedia bizzarra sul sentirsi fuori posto in attesa che l'amore riordini la vita. Curiosa la scelta formale da ingenuo iperrealismo, con una fotografia palesemente maldestra e riprese da principianti: cercando al contempo una verità da presa diretta e la finzione dovuta alla presenza della cinepresa. Bravo Sandler.

Daniela 9/07/09 07:58 - 12606 commenti

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Generalmente poco simpatico se non insopportabile quando fa il comico demenziale, Adam Sandler guadagna punti interpretando questo ragazzone introverso, oppresso dall'affetto possessivo di sette sorelle, che incontra finalmente l'amore, preanunciato dall'improvvisa e surreale comparsa di una pianola. Commedia romantica lieve e stralunata, di notevole eleganza formale, che ha il suo punto di forza soprattutto nella figura del protagonista, la cui goffaggine - nei confronti degli oggetti e delle persone - muove al sorriso.
MEMORABILE: Come programmare il giro del mondo acquistando budini

Capannelle 20/07/10 08:53 - 4394 commenti

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Bravo Anderson a confezionare una commedia surreale e atipica ma comunque romantica a modo suo. Puntando su un'ottima coppia di attori: un Sandler che mette a punto il personaggio del romantico imbranato e la Watson già vista con Von Trier. Il regista privilegia la qualità sulla quantità senza prendersi troppo sul serio e viaggiando su ritmi contenuti ma allietati da un'atmosfera postmoderna e moderatamente allucinata. Tre pallini.
MEMORABILE: Lei si dichiara al citofono e Barry si perde per i piani del residence.

Didda23 21/10/10 20:43 - 2424 commenti

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È davvero complicato entrare pienamente nel film per diversi fattori: 1) Lo stile della commedia è atipico 2) I comportamenti del protagonista sono a tratti inspiegabili 3) Il ritmo non è molto lineare. Nonostante ciò il risultato non è male soprattutto per il merito di una regia davvero superba, sapiente e originale. In conclusione più formale che sostanziale. Da vedere solo per un Anderson in grandissima forma.

Galbo 12/12/10 16:27 - 12372 commenti

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Paul Thomas Anderson è decisamente un regista di talento e lo dimostra in questa strana commedia che dirige con grande abilità e in modo mai banale sebbene in alcuni passaggi il ritmo tenda a calare. A favore del buon risultato finale un'altra scelta non scontata del regista, quella del protagonista Adam Sandler che interpreta il complesso protagonista con grande abilità riscattando tanti ruoli banali recitati nella prima parte della sua non memorabile carriera. Divertente e arguto.

Buiomega71 31/03/11 12:08 - 2899 commenti

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Grandissima delusione dello straordinario regista di Booghie nights. Filmetto assai noioso e poco incisivo, supportato solo dall'ottima prova di Sandler e della Watson (soprattutto). Se con Booghie nights omaggiava il porno della golden age anni '70 e con Magnolia il cinema corale altmaniano, qui Anderson cerca di fare un "atto d'amore" alla commedia sentimentale americana degli anni '50 e l'omaggio gli riesce davvero stonato. Alcune schegge impazzite ci sono (Sandler inguaiato con una hot line telefonica!), ma l'insieme non convince. Scialbo.
MEMORABILE: Sandler, stile Robert De Niro in Cape Fear, che pesta gli scagnozzi della hot line telefonica: scena improbabile ma molto scorsesiana.

Stefania 30/03/11 03:39 - 1599 commenti

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Arcana filastrocca in un album a colori: c'erano sette sorelle, un'armonica, una raccolta punti di budini, una hot-line con relative centraliniste, un viaggio alle Hawaii... e ci sono Adam Sandler ed Emily Watson: un elefante e una farfalla. Spiazzante, sognante, alienata, squilibrata, imprevedibile: una commedia romantica, ma una commedia romantica di Anderson: un pezzo unico!

Rebis 22/05/11 13:11 - 2331 commenti

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Anderson contravviene consapevolmente a tutti i codici della commedia americana, a partire proprio dalla definizione del protagonista (un concentrato nevrastenico di frustrazione e senso di onnipotenza) e finge di collocare il romanticismo nell'orizzonte eventuale degli eventi. La frizione tra prodezze stilistiche e autentico disagio esistenziale (un ottimo Sandler) è straniante, e anche quando l'originalità si fa programmatica e dimostrativa il film diverte. L'aria generale è sovversiva, quasi da manifesto d'autore: ma l'impulso innovatore coinvolege. Sound design pulsante e avveniristico.

Mdmaster 18/10/11 09:43 - 802 commenti

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Difficile realizzare una commedia romantica più strana di così. Anderson ha scelto un perfetto protagonista in Sandler, personaggio enigmatico, folle, violento e romantico. Più sbiadita la sua controparte Watson, su cui non ci si sofferma più di tanto. L'intera vicenda ruota dunque intorno a Barry, il che dovrebbe giustificare i tempi dilatati, le riprese stranianti e le curiose vicende. Spettacolare Hoffman, sia pur in una particina. Realizzato come sorta di sfida ai critici, è una piccola curiosità piacevole, ma non così essenziale.
MEMORABILE: La vendetta di Barry a forza di sprangate contro i quattro fratelli; La telefonata alla sorella dalle Hawaii.

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Paulaster 8/07/13 10:07 - 4375 commenti

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Rappresentazione, a volte ostica, di una certa alienazione tutta americana. Logiche da ipermercato, corridoi come labirinti e identità che serve solo quando viene sfruttata. Sandler ha buoni atteggiamenti, anche se la sua faccia da bonaccione pregiudica la resa. Nelle esplosioni di violenza, psicologica o esplicita, ci sono i momenti migliori, ma il finale si palesa come l’emblema del film: un budino.

Stelio 19/04/15 19:37 - 384 commenti

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Trama psicologica per un film del tutto insolito che approfondisce un tema da sempre sottovalutato se non addirittura ignorato. La regia sperimenta dal primo all'ultimo minuto, forse esagerando in certi momenti (l'accompagnamento sonoro è notevole ma in a tratti troppo asfissiante, al punto da non far seguire correttamente la storia). La scrittura è essenziale, costruita attorno all'interpretazione di un Sandler davvero ispirato e molto naturale.

Pinhead80 2/08/16 14:53 - 4715 commenti

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Difficile inquadrare questa commedia di Paul Thomas Anderson a partire dal suo protagonista, un uomo pieno di fisime esistenziali che lo portano ad avere mille difficoltà con l'altro sesso. Tutta l'atmosfera però è strana e i tempi appaiono dilatati quasi a voler dimostrare la difficoltà nell'elaborare una qualsiasi decisione da parte del bravissimo Sandler. A trionfare ovviamente sono poi i buoni sentimenti, che riescono a infrangere qualsiasi barriera mentale costruita negli anni. Teneramente folle.
MEMORABILE: Sandler incalzato al telefono dalla ragazza dell'hot line; Le esplosioni di violenza di Sandler.

Cotola 23/07/17 00:50 - 8998 commenti

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Anderson non è un regista qualsiasi e questo film, pur inferiore ai suoi standard, ne è la prova. Qui si cimenta con la commedia e lo fa a suo modo: con personalità e costruendo una storia interessante e non banale, imperniata su un personaggio principale bizzarro con cui da un lato è difficile empatizzare e dall'altro non si può non tifare per lui (d'altronde chi non diventerebbe un po' "pazzo" avendo a che fare con ben sette sorelle?). Ci si può divertire anche se non nel senso propriamente canonico. Bravissimo Sandler, incantevole la Watson.

Bubobubo 18/03/19 23:27 - 1847 commenti

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Accantonate momentaneamente le ciclopiche ambizioni corali di Magnolia, Anderson filma questa commedia romantica dai risvolti grotteschi (i primi cinque minuti, tra sobbalzi e oggetti perturbanti, valgono da soli la visione). Sandler, omino superfluo che si dibatte nello stesso completo tra crisi di pianto, terribili accessi d'ira e croniche difficoltà relazionali, è un personaggio complesso e fin troppo esagerato, ma funzionale: Hoffman, proprietario di una rivendita materassi che cela una chatline erotica, in soli dieci minuti giganteggia.
MEMORABILE: I primi cinque minuti; La chatline e il ricatto; Quattro fratelli e un cric.

Thedude94 8/11/20 00:30 - 1084 commenti

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Grande film diretto e scritto da Anderson, il quale in maniera egregia firma una regia coinvolgente e sincera, ricca di spunti di riflessione e momenti da commedia grazie anche a un Sandler in magnifica forma. Ottima anche la Watson, così come Hoffman anche se in un ruolo molto piccolo. Fotografia e montaggio fanno da cornice perfetta a un film che vuole raccontare il malessere di un uomo con molta gente intorno, che si sente però solo e spaesato e non riesce ad esprimersi con tutto sé stesso. Sceneggiatura lodevole. Insomma un classico firmato Anderson, garanzia di qualità.

Gottardi 8/05/21 16:53 - 394 commenti

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Piccolo imprenditore complessato è afflitto da sette sorelle e ha manie ossessivo-compulsive con scoppi d’ira incontrollati. Conosce timida bruttina ma bella dentro, e contemporaneamente subisce ricatto da chat erotica. Insolito e geniale film che pur con qualche ostentazione autoriale nella regia, cattura con una bella storia che progredisce nel suo corso: l’amore come terapia. Finale divertente e imprevedibile come il protagonista, un Sandler che mostra tutte le sue capacità che vanno oltre l’attore comico. Il compianto Seymour Hoffman in poco più di un cameo ma fantastico.
MEMORABILE: La colonna sonora disturbante che sottolinea gli stati di agitazione di Sandler;  Il faccia a faccia tra Sandler e Seymour Hoffman

Rambo90 10/05/21 03:25 - 7661 commenti

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Anderson si affida a un Sandler particolarmente misurato e inusitatamente tenero per raccontare una storia d'amore sui generis, dai tempi dilatati appena riscattati da una regia che qua e là tenta virtuosismi tecnici tra piani sequenza e macchie oniriche di colore. Nel complesso l'esperimento si fa guardare, nonostante una sceneggiatura che non presenti chissà quali momenti, anzi non fa che seguire il protagonista nella sua conquista dell'amore (una Watson brava ma prigioniera di un personaggio solo abbozzato). Particolare ma piacevole.
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