Tutti vogliono qualcosa - Film (2016)

Tutti vogliono qualcosa
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/06/16 DAL BENEMERITO DUSSO
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Dusso 21/06/16 09:11 - 1565 commenti

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Linklater è regista dallo stile molto particolare; basti vedere il suo teen movie La vita è un sogno, uno dei miei cult personali. Qui dopo 23 anni ne riprende lo stile, ma se lì raccontava gli ultimi giorni di scuola qui ha un compito molto più difficile, visto che racconta i primi giorni di college (e non è certo un compito facile, si rischia di dover narrare il nulla). Ottima la ricostruzione d'epoca, dialoghi con una marcia in più, esilaranti alcuni personaggi ma qualcosina andava accorciato (su tutto la scena in gruppo con il tipo che si fa).

Pinhead80 22/06/16 23:26 - 4715 commenti

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Ciò che precede l'inizio del college visto dagli occhi di una squadra di baseball. È uno sguardo puramente maschilista che non prevede intrusioni dell'altro genere che possano minare la virilità dei protagonisti. Una continua misurazione di forza tipica dell'età adolescenziale che produce testosterone ma che riduce la mente a contenitore di stereotipi. Gira che ti rigira il film ruota sulla stessa idea di partenza senza riuscire a esprimere nulla di cui valga la pena parlare. Molto deludente.

Matalo! 14/07/16 19:10 - 1378 commenti

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Linklater realizza un seguito ideale per La vita è un sogno; superficialmente è un Animal house filosofico. Al regista ancora una volta interessano i momenti "tra", quelli in cui, rohmerianamente, tra un fare e l'altro si cerca di trovare un senso alla vita. E il film è personale, affascinante e, credo faccia parte del gioco, anche monocorde. Comunque sia - e non si ripetono i vertici di Boyhood - Linklater è uno dei pochi registi contemporanei a saper registrare lo smarrimento tra le righe della filosofia da quattro soldi.

Schramm 12/12/18 16:48 - 3490 commenti

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Anche lo spettatore rivorrebbe indietro due ore incenerite, o dovendo fare rapporto, qualcosa in più della corale coming of age 70’s pre-porky’s affrescata nel più santificatorio dei modi; e qualcosa in meno degli interminabili 110’ per ribadire a ogni sequenza quanto sono verdi gli anni collegiali per giunta servendosi di un parco-personaggi mai così visceralmente antipatico nella storia della juvenile comedy. Tolta la nostalgia canaglia e tardivi deus ex machina (Beverly), si resta assai interdetti: è davvero lo stesso Linklater che distrugge gli amori all'alba e tira a lucido i doppi sogni?

Bubobubo 3/05/19 14:11 - 1847 commenti

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L'intento di aggiornare lo sguardo generazionale di La vita è un sogno (sciocco quanto si vuole, ma animato da una propria peculiarissima poetica) si scontra con un'inconsueta tendenza allo schematismo narrativo, che penalizza in primo luogo la scrittura dei personaggi, qui ben poco più che macchiette erotomani che si dividono in un loop eterno fra party, ragazze e baseball. Alcune situazioni sono certo divertenti e almeno un paio di imbeccate nei dialoghi brillanti come ai vecchi tempi, ma il quadro complessivo è piuttosto sottotono.

Daniela 19/05/22 12:57 - 12606 commenti

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Negli anni Ottanta, un gruppo di ragazzi condividono due case contigue in quanto facenti parte della squadra di baseball del College... Quel "qualcosa" che tutti vogliono è sopratutto quella "cosa" che pare tirare più di un carro di buoi, condita con alcool, feste e scherzi: è l'impressione ricavata dall'interminabile visione di questo film diretto da un regista altrove valido che qui, a parte il minor tasso di volgarità, poco si distacca dal livello di Porky's et similia. Ritratto generazionale desolante, non suscita nostalgia ma ribrezzo per quanto grettamente maschilista.

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  • Discussione Raremirko • 12/08/18 00:40
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Fondamentalmente d'accordo con Pinhead: il film è banale, sessuomane e gira, ripetendosi, su se stesso.


    Ormai quoto chi ha detto che c'è compiacimento nel ritrarre i giovani (ingabbiandoli) sempre nello stesso modo, e pare che la gioventù sia sempre e comunque questa, internazionalmente, e non c'è spazio per chi pensa o agisce diversamente, purtroppo.


    Tra i peggiori film, imho, di un regista che comunque stimo.