Tragedia a Santa Monica - Film (1948)

Tragedia a Santa Monica
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Titolo originale: Pitfall
Anno: 1948
Genere: gangster/noir (colore)
Note: Soggetto dal romanzo The Pittfall dello scrittore statunitense Jay Dratler pubblicato nel 1947.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/07/12 DAL BENEMERITO MCLYNTOCK
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Mclyntock 17/07/12 11:04 - 91 commenti

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Gioiello di de Toth, che appena sbarcato a Hollywood dall'Ungheria sfornò 3-4 film lodevoli, prima di adagiarsi sugli allori californiani in produzioni western redditizie ma sempre nella media, pur conservando un solidissimo mestiere. Qui siamo alla prese con un noir coi fiocchi, teso e moderno (soprattutto nei dialoghi), sostenuto da una bella sceneggiatura di Bowers a cui il regista infonde scatto, ritmo, senso della suspance e una non velata critica alla middle class americana, la cui moralità di facciata è sempre teorica. Grande cast.

Ciavazzaro 23/12/15 23:44 - 4768 commenti

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Non rientra nei miei preferiti e sfortunatamente la mia amata Lizabeth qui non è dark lady, ma il film risulta una buona visione. La menzione d'onore va a uno dei re del genere, il compianto Burr, che qui ci offre un personaggio veramente viscido e disgustoso; ottima come sempre la Scott, non mi ha completamente convinto Powell. Da segnalare la scena in barca sulla costa di Santa Monica e la Scott quando va a trovare Powell.
MEMORABILE: Il confronto finale Scott-Burr (veramente ben fatto).

Daniela 21/10/20 09:52 - 12606 commenti

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Un assicuratore subisce il fascino di una indossatrice conosciuta durante un'indagine. Lei ricambia ma fa un passo indietro quando scopre che è sposato. La loro avventura di una notte avrà però conseguenze pesanti... Noir non particolarmente originale nella trama ma approfondito nella definizione dei personaggi e con un ottimo cast: Powell è un buon padre di famiglia ma si sente schiacciato dalla routine, Scott una donna che ha la sfortuna di incontrare gli uomini sbagliati, Burr un investigatore privato subdolo e minaccioso. Buono anche l'epilogo tra l'amaro e il rinunciatario. 
MEMORABILE: Burr nell'atelier di moda; "Sa perché si chiamano avventure? Perché possono essere pericolose..."

Nicola81 12/11/20 18:46 - 2827 commenti

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Noir il cui punto di forza risiede non tanto nella storia ma nei personaggi, soprattutto quello della Scott che non è la solita femme fatale, ma una donna condannata dalla sua bellezza a far innamorare sempre gli uomini sbagliati, nell'ordine un criminale di mezza tacca (Barr), un viscido investigatore privato che diventerà un vero e proprio stalker (Burr, ottimo), e un assicuratore onesto ma schiacciato dalla routine famigliare (Powell, discreto). Abbastanza moderno nei dialoghi, ma con un finale moralistico e pienamente figlio del suo tempo, ovviamente imposto dalla produzione.

Myvincent 28/02/21 15:15 - 3721 commenti

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Un uomo come tanti, logorato dalla routine attanagliante, si lascia sedurre da una donna-pantera senza rivelare di sé molto e saranno guai, uno dopo l'altro. Noir più intimistico che altro, sviluppa un fondo moraleggiante ed ecumenico fin troppo svelato ed artificiale: i cattivi che pagano, i peccatori che scontano, i puri inattaccabili. Ritroviamo, insomma, la classica trilogia dantesca, con meno pallottole del solito e più consigli da somministrare, per una vita all'insegna della perfezione.

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  • Curiosità Mclyntock • 17/07/12 11:06
    Galoppino - 88 interventi
    Sceneggiato dal regista con William Bowers, anche se de Toth non è accreditato nei titoli.
  • Homevideo Digital • 28/09/17 08:34
    Portaborse - 3973 interventi
    Dvd A&R disponibile dal 19/10/2017!
  • Curiosità Daniela • 20/10/20 23:14
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Esiste un gustoso aneddoto riguardo una mancata auto-censura.
    Quando il film non era stato ancora ultimato, venne mossa alla produzione la critica che la sceneggiatura non rispettava il Codice Hays in quanto l'adulterio non veniva punito a sufficienza.
    Saputo che avrebbe dovuto apportare delle modifiche all'epilogo, il regista decise di incontrare due membri della Commissione che si occupava del rispetto del Codice, dopo averli accuratamente selezionati: entrambi sposati ed entrambi con relazioni adulterine. Non si conosce cosa venne detto in occasione dell'incontro, ma dopo di esso non fu necessario apportare cambiamenti.
    Fonte qui (lingua inglese).
  • Discussione Ciavazzaro • 21/10/20 03:18
    Scrivano - 5591 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Esiste un gustoso aneddoto riguardo una mancata auto-censura.
    Quando il film non era stato ancora ultimato, venne mossa alla produzione la critica che la sceneggiatura non rispettava il Codice Hays in quanto l'adulterio non veniva punito a sufficienza.
    Saputo che avrebbe dovuto apportare delle modifiche all'epilogo, il regista decise di incontrare due membri della Commissione che si occupava del rispetto del Codice, dopo averli accuratamente selezionati: entrambi sposati ed entrambi con relazioni adulterine. Non si conosce cosa venne detto in occasione dell'incontro, ma dopo di esso non fu necessario apportare cambiamenti.
    Fonte qui (lingua inglese).

    Stupendo aneddoto !
    Non il mio preferito della divina Scott che ci offre un personaggio psicologicamente molto ricco, ma un film molto interessante
    senza dimenticare il mitico Burr.
    Ultima modifica: 21/10/20 08:15 da Zender