Contea di Colusa. Per la prima volta è un uomo di colore a ricoprire l’importante incarico di sceriffo. Tale fatto scatenerà le ire dei bianchi bifolchi locali, riluttanti a farsi comandare dal nuovo arrivato. Film centrato sull’annosa questione razziale, qui utilizzata soprattutto per favorire l’aspetto ludico, più che per far riflettere. Pura exploitation settantiana corroborata da massicce dosi di violenza (sia fisica che psichica) e da una tensione che sale progressivamente sino a implodere in un finale alquanto moscio.
Violento più che altro per la tensione emotiva, che si taglia a fette dall'inizio alla fine. L'epilogo è simile al fulciano Luca il contrabbandiere, per questa alleanza inaspettata contro un potenziale usurpatore dall'esterno. Kennedy è eccellente e in perfetta forma fisica, sua moglie veggente più che mai, ma è il camionista, presunto affilato al Ku Klux Klan, il migliore di tutti e direi che come impatto rasenta perfino il mitico Monsieur Zy dell'inquilino polanskiano.
MEMORABILE: Il primo faccia a faccia col magnate della contea vicina.
Nello stesso anno del ben più noto Soldato blu, Ralph Nelson dirige questo buon film d'exploitation in cui il tema del razzismo diventa centrale. La piccola cittadina del profondo sud, sede di conflitti ad alta tensione fra uomini bianchi e di colore, è ben resa e la tensione è stemperata da inserti umoristici che non pregiudicano il ritmo della pellicola. Corretti i due protagonisti Kennedy e Brown, mentre fra le seconde linee si ritrovano volti familiari come Stroud e Anthony James, che nobilitano il risultato finale.
MEMORABILE: Jim Brown prende servizio fra la diffidenza generale e pure il cane gli abbaia contro...
Dura la vita per lo sceriffo di colore di una contea del Mississippi: i bianchi lo detestano per motivi razziali, i neri lo accusano di aver rinnegato la sua gente... Nelson costruisce un efficace ritratto ambientale e ha il merito di evitare la facile dicotomia neri buoni/bianchi cattivi, ma a dispetto del titolo la violenza non esplode mai e anzi l'epilogo appare forse fin troppo conciliante visto l'argomento trattato. Buon cast in cui spicca, in una delle sue ultime apparizioni, Fredric March nei panni del vecchi sindaco astioso.
Film solido che affronta l'argomento razziale in modo insolito, evitando facili schematismi e contrapposizioni per ampliare l'orizzonte a più alti concetti di legge e giustizia. Brown è un po' monoespressivo, meglio Kennedy e soprattutto lo stuolo di comprimari, tutti ben caratterizzati, così come ben scelta è la sudaticcia cittadina. Nella seconda parte sembra quasi di assistere a una rivisitazione di Un dollaro d'onore. Buono.
Il vecchio sceriffo bianco spernacchiato per essersi fatto soppiantare dal giovane di colore, a sua volta disvoluto a furor di contea per centenarie questioni razziali mai smaltite, ed è subito strisciante razzismo binario e a doppio senso di circolazione in odor di post-KKK e pre-blackpanterismo. Non promette bene, ma Nelson non mantiene neanche le promesse del male (a fronte del nostrano titolo proditoriamente enfatico, di violenza ne esplode pochina), scialacquando i più infiammabili subplots (la minorenne stuprata). Rifatto con toni più surriscaldati e incalzar di bpm, magari...
Nella piccola contea di Colusa, un uomo di colore viene eletto come nuovo sceriffo e immediatamente scatterà l'annosa vertenza razziale con il solito gruppo di teste calde che non intendono obbedire a un nero, sebbene questi si presenti come integerrimo e imparziale uomo di legge. Nonostante la tematica scottante, il regista si tiene lontano dagli eccessi e preferisce che la dialettica si svolga più nelle intenzioni e nelle minacce che nella violenza tout court, e questo è il merito ma anche il limite del film, che specie nel finale si risolve un po' troppo idealisticamente. Buon cast.
Ex sceriffo bianco è preso in giro dai bianchi perché si è fatto soffiare il posto da un nero che a sua volta viene criticato dai neri perché troppo morbido nei confronti dei bianchi... Nelson monta bene la tensione a cui allude il titolo, descrivendo efficacemente una situazione sul punto di scoppiare per colpa di pregiudizi, diffidenza e odio, salvo rovinare tutto con un epilogo alla "arrivano i nostri" che traforma quella che era presa una denuncia del razzismo in una contesa campanilistica tra contee diverse, sprecando così sia le potenzialità della storia che il valido cast.
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Mi associo ai complimenti. A suo tempo lo fecero passare diverse volte e neanche su palinsesti troppo notturni, ma fino ad ora restava un miraggio poterlo rivedere. FAUNO.
Il film inizia con le elezioni per lo Sheriffo,il quale poi scieglie un vice che non ha dei pregiudizi nei confronti dei bianchi e non chi vuole vendicarsi.
Poi viene uccisa una bambina da un ubriaco bianco e viene arrestato..
Trivex ebbe a dire: Ciao Digital, volevo sapere se:
SPOILER
Il film inizia con le elezioni per lo Sheriffo,il quale poi scieglie un vice che non ha dei pregiudizi nei confronti dei bianchi e non chi vuole vendicarsi.
Poi viene uccisa una bambina da un ubriaco bianco e viene arrestato..
DVD A&R Video ottimo, con minime imperfezioni (piccolissimi graffietti sparsi lungo il master), definizione abbastanza soddisfacente, data l'età e la difficile reperibilità del film. Audio "inscatolato" e di conseguenza alcune battute, davvero pochissime, poco chiare, migliorabile, ma nulla di grave.
domanda per chi ha eventualmente conservato la registrazione del passaggio televisivo o ha il dvd: come è stato tradotto chicken little! chicken! little!, lo sfottò che viene fatto a kennedy - che si chiama appunto little nel film - dall'auto?