Un filmaccio che è un mix fra il classico poliziesco con inseguimenti (peraltro ridicoli) e il furto al caveu iperprotetto di un gioielliere. Gli attori sono tutti pessimi, i dialoghi surreali e per confermare la pochezza di questa pellicola non ci sono nemmeno i soldi per pagare dei professionisti nelle scene d'azione con le auto. Né la "trovata" della sfilata di gioielli con ragazze mezze nude può alzare il pallinaggio di uno dei cinque peggiori film che abbia visto in vita mia.
MEMORABILE: Le scene in cui piove e i protagonisti nemmeno si bagnano; La stima dei gioielli; Il finale.
Ultimo film di Tanio Boccia. Davvero terribile, con momenti che scadono nell'incredibile, come le ultime sparatorie. Giorno che diventa notte di colpo, montaggio con inquadrature poco più che subliminali, personaggi che entrano ed escono senza motivo, lunghe scene in cui non accade nulla, messe solo per fare metraggio: basti dire che si vede quasi integralmente una corsa al galoppo all'Ippodromo di San Siro. Gargano è doppiato da Cigoli, in modo ottimo (ovvio), ma ciò dà un che di surreale.
MEMORABILE: L'incredibile sincronismo fra arrivo della banda al punto X e l'apparizione della complice con l'accendino.
Si tratta di un poveristico che mostra dei limiti evidentissimi (vedi il passaggio repentino giorno/notte, un'inutile scena di sesso totalmente slegata dal contesto e un inseguimento finale superato in bruttezza solo da quello de I guappi non si toccano). Eppure se si sorvola su questi limiti e si apprezza la bella colonna sonora il film non è poi così malaccio. Peccato per le troppe assurdità che gli fanno perdere diversi punti, ma perlomeno non è noioso e snervante come i vari Calibro 38 o Dagli archivi della polizia criminale...
MEMORABILE: La caduta del greco dal tetto; si sfracella ma anzichè all'ospedale va in infermeria; Il ridicolo incidente d'auto nel finale.
La storia riguarda la solita favolosa rapina alla Lupin III in questo caso organizzata da un ex avvocato (da qui il criptico titolo); si dilunga troppo nella preparazione del colpo, con i mille giri del protagonista, con una marea di parole e di scene che portano a poco o niente. Le scene d'azione sono poche e irrealistiche (si segnalano le cadute dell'ultima sparatoria), ma la battuta finale sembra davvero provenire da un altro mondo. La scena di sesso incredibilmente esplicita è spiazzante. Assolutamente insalvabile.
"Peggio di così c'è solo Tanio Boccia" si soleva dire per scherno a Cinecittà. Provare per credere! Impossibile enumerare tutti gli svarioni di questo film e non sono tutti attribuibili al budget bulgaro. Si tratta di una sorta di viaggio metafisico nel lato oscuro del cinema in cui ci si trova ogni 5 minuti a domandarsi "Ma è tutto vero?", fino al finale assurdo che toglie ogni dubbio. Sì, è tutto vero: dialoghi assurdi, camera col ballo di San Vito, corse di cavalli riprese per intero.
MEMORABILE: L'ultimo quarto d'ora, da annali del trash.
Un avvocato mariuolo radiato dall'albo riceve le istruzioni da un carcerato morente per una rapina con tanti zeri da realizzare fuori le sbarre. Un robbery-movie come tanti (anzi peggio di tanti altri), dove latitano le scene action e i momenti rocamboleschi tipici del genere. Fiacco e anemico, produce tanti sbadigli disseminati in un contesto di noia pressoché assoluta. Neanche i ripetuti colpi di scena riescono ad alzarne le quotazioni.
Pellicola del cosiddetto filone "poveristico", che è il male minore... 90 minuti di noia totale, difficilmente riscontrabili altrove. Molte scene sono palesemente allungate e ci si chiede spesso cosa si stia guardando. Finale impresentabile con inseguimento e sparatoria da serie Z. Sconsigliato, non è facile riuscire a vederlo tutto; si salvano solo le musiche di Bertolazzi.
Veramente incredibile. Tanio Boccia dà l'addio al cinema con un film talmente sgangherato da risultare quasi divertente. Il montaggio tra le rotaie inquadrate dal treno e il volto del protagonista sembrerebbero quasi una parodia di Pudovkin, ma temo non sia così. Recitazione approssimativa, scene d'azione ridicole, trama mai verosimile. Non è solo una questione di povertà di mezzi (peraltro evidente) se il film non funziona.
MEMORABILE: La tentata evasione iniziale, veramente tremenda.
Per vasti tratti è tremendo: c’è lui che fuma, beve alcolici, parla con strani complici del suo intento, ricevendo diversi milioni di lire “sulla parola”. Sceneggiatura risibile, montaggio non pervenuto (sembrano tanti pezzetti di film attaccati con la colla); interpretazione non delirante ma lontana da ogni apprezzamento. Non manca la scena sexy e poi, quando si arriva al colpo della vita, il quarto d’ora alle soglie della sufficienza viene “compensato” dal finale catastrofico. Ma alla fine, riassumendo, si scopre quanto sia stato presente il trash. E questo salva capra e cavoli.
MEMORABILE: Le ultime parole di lui, fanno comprendere il vero "spirito" del film.
Le idee non erano così malvage, ma già dalla prima scena, con il pronto soccorso assai discutibile come efficacia, si capisce che si resta a livello di idee e il film non lo si fa proprio! A parte le insegne luminose della Milano da bere degli anni 70, si vedono personaggi squinternati che paiono accordarsi un minuto prima su cosa dire, e restano banali per paura di spararla troppo grossa... Un' ora di pubbliche relazioni per preparare la rapina, mezz'ora per ultimarla coi metodi spicci e finale che suggerisce in ciociaro la frase ad Apollo Creed nel primo match. E la regia dov'è?
MEMORABILE: La sorella del greco senza parrucca; La sfilata coi brillanti; Il trucco di gettar via la pistola.
Amerigo Anton (Tanio Boccia) HA DIRETTO ANCHE...
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Daidae ebbe a dire: Fauno ebbe a dire: Più che altro non è chiaro a fine commento quando dice
"ma perlomeno non è noioso e snervante come i vari Calibro 38 o Dagli archivi della polizia criminale..."
quando a Quelli della Calibro 38 gli ha dato ben 3 pallini; al limite avrebbe dovuto scrivere
"come Ritornano quelli della Calibro 38 o Dagli archivi della polizia criminale..."
visto che al primo ne ha dati 2 e al secondo 1 Quelli della calibro 38 è un ottimo film
Mi riferivo all'orrendo Calibro 38 alias
"L'homme qui trahit la mafia"
https://www.davinotti.com/film/calibro-38/14142 Riconfermo il sufficiente per questo film
che seppur limitato non è affatto brutto.
Brutti e ridicoli sono Calibro 38,Provincia violenta,Dagli archivi..e oltre ad essere brutti annoiano pure.
OK, anche se due palle e mezzo, come detto più volte anche da Zender, vale "discreto", che è un gradino sopra il sufficiente. Ma non voglio riaprire un dibattito del passato.
Due palle e mezzo sono e restano.
Grazie.
DiscussioneZender • 14/04/16 08:21 Capo scrivano - 47730 interventi
Sì, però non dimentichiamo che la definizione è "non male, dopotutto". Niente di più.
OK, anche se due palle e mezzo, come detto più volte anche da Zender, vale "discreto", che è un gradino sopra il sufficiente.
Ho visto da poco il film e di conseguenza leggo solo ora. Ma se due pallini vale mediocre (che per definizione è un gradino sotto sufficiente) e due pallini è mezzo vale discreto, che è un gradino sopra sufficiente, per valutare un film come "sufficiente" quanti pallini devo mettere?
Pessoa ebbe a dire: OK, anche se due palle e mezzo, come detto più volte anche da Zender, vale "discreto", che è un gradino sopra il sufficiente.
Ho visto da poco il film e di conseguenza leggo solo ora. Ma se due pallini vale mediocre (che per definizione è un gradino sotto sufficiente) e due pallini è mezzo vale discreto, che è un gradino sopra sufficiente, per valutare un film come "sufficiente" quanti pallini devo mettere?
E' una lunga questione. A mio avviso, due palle non è automaticamente insufficiente, al contrario: spazia proprio da appena sufficiente (il classico 6) a "non sufficiente, ma con qualcosa che lo rende non brutto".
** non vale mediocre, ma mediocre (ma con un suo perché) - senza contare i vari significati di mediocre, fra i quali c'è pure "di medio livello".
Una specie di manuale del cinema raffazzonato. Gli attori conosciuti (Muller, Solaro, Skay, Staccioli, Wang hanno le pose evidentemente compresse in un paio di giorni, perchè sono tutte nella stessa location). Divertente pensare che la Fischer passa in pochi mesi da Wim Wenders a Tanio Boccia. Evidentemente aveva bisogno di lavorare.
Divertente pensare che la Fischer passa in pochi mesi da Wim Wenders a Tanio Boccia. Evidentemente aveva bisogno di lavorare.
Beh, ad onor del vero bisogna aggiungere che Wenders non era ancora Wenders (era un anonimo regista agli inizi) e che Kai Fischer fra quei due film ha fatto altre cose non ancora davinottate (serie TV, horror di serie B). In ogni caso anche prima di Wenders non è che abbia fatto chissà quali film. Ha fatto molta TV, diversi film di genere, fra cui qualche erotico piuttosto spinto. Fra gli altri ha recitato nel celebre, almeno nei peasi germanofoni, Josefine Mutzenbacher, proditoriamente tradotto in Italia con La contessa... e i suoi amanti, film che ha dato vita ad una cospicua serie di sequel, quasi tutti porno.
Divertente pensare che la Fischer passa in pochi mesi da Wim Wenders a Tanio Boccia. Evidentemente aveva bisogno di lavorare.
Beh, ad onor del vero bisogna aggiungere che Wenders non era ancora Wenders (era un anonimo regista agli inizi) e che Kai Fischer fra quei due film ha fatto altre cose non ancora davinottate (serie TV, horror di serie B). In ogni caso anche prima di Wenders non è che abbia fatto chissà quali film. Ha fatto molta TV, diversi film di genere, fra cui qualche erotico piuttosto spinto. Fra gli altri ha recitato nel celebre, almeno nei peasi germanofoni, Josefine Mutzenbacher, proditoriamente tradotto in Italia con La contessa... e i suoi amanti, film che ha dato vita ad una cospicua serie di sequel, quasi tutti porno.
Certo, non era famoso ma immagino che le sue idee di regia fossero un po' diverse da quelle del mitico Tanio