La famosa relatività dell'arte contemporanea, ovvero il concetto del "questo ero capace di farlo anch'io". Da qui parte il film di Albanese, che porta in scena tre operai licenziati di fresco da un pastificio (Salemme, Battiston e Hassani Shapi) scopertisi abilissimi falsari. Questa novella "banda degli onesti" riesce a replicare con estrema facilità opere d'arte scelte non a caso tra le più "estreme" (Fontana e le sue tele tagliate non mancano mai, quando salta fuori l'argomento), e la storia non può che seguire le loro peripezie e i loro tentativi di "piazzare"...Leggi tutto la merce. Un'idea semplice, che sfrutta i più frusti luoghi comuni relativi all'arte del ready-made ma che inserita in una commedia poteva anche divertire; tuttavia qualcosa fin da subito pare non funzionare al meglio: i protagonisti appaiono stanchi, svogliati, al servizio di una regia piatta in cui la sceneggiatura non cerca quasi mai la battuta preferendo affidarsi all'estro degli interpreti o agli spunti del soggetto. La trama è discretamente articolata e si resta curiosi di capire come possa concludersi la vicenda, perlopiù ambientata tra gli assolati ambienti leccesi. Funzionano quindi più le situazioni che non le singole scene, mentre si punta più sull'umanità dei protagonisti che non sulle potenzialità comiche del cast. Bizzarro, a tratti straniante, recitato sottotraccia, ma tutto sommato non disprezzabile.
Commedia che non spicca per originalità. C'è crisi nell'Italia di oggi (ormai non è proprio una novità al cinema) e tanto per cambiare qualche nostro concittadino si cimenta nell'arte di arrangiarsi. Ambientazione salentina poco sfruttata, con Salemme ad esibire il suo proverbiale accento napoletano e Battiston a sfoggiare un'insolita ma riuscita cadenza pugliese. Il film si lascia vedere per merito dei tanti attori tutti in forma, però si poteva fare di più, proprio con Battiston ad esempio (il più in palla degli ultimi anni). **!
MEMORABILE: Lo sguardo seduttivo di Battiston, alias Carmine Bandiera.
L'italianissima arte di arrangiarsi spunto di indimenticabili commedie nostrane, è lo spunto di questa commedia di Giovanni Albanese.L'idea dei "clonatori" di arte moderna non è male ma viene banalmente sprecata da una sceneggiatura che insieme a qualche momento divertente mette insieme troppe pause con conseguenti cali di ritmo e battute a volte troppo scontate. Del cast, buoni Salemme e la Finocchiaro, della quale andrebbero "sfruttate" di più dal cinema le doti brillanti. Male Battiston, improponibile come pugliese.
Una commedia che ho gradito molto, perché recupera in parte le atmosfere dei film di un tempo (tipo Banda degli onesti o Soliti ignoti), con un gruppo di poveracci che decide di arrangiarsi come può (qui contraffacendo opere d'arte contemporanea). Il cast è davvero buono: Salemme e Battiston sono al loro meglio e insieme sono ben assortiti, Shapi è naturalissimo come in tutte le sue interpretazioni e la Finocchiaro non sfigura. Peccato sia stato visto da pochi: è un film leggero e piacevole come pochi, ultimamente.
Improvvisati falsari alle prese con opere d'arte contemporanea; soggetto simpatico ma poco brillante e gli spunti umoristici sono quasi assenti. Nel momento in cui non è sufficiente l'espressività di Salemme o della squadra pratogonista diventa talvolta anzi irritante. La caratterizzazione è al limite del televisivo: uno è napoletano, altri personaggi chiaramente baresi (il signor Tammaro è Sassanelli, il Serra di Classe di Ferro) o presunti tali ma la storia si svolge a Lecce e provincia, dove solo la Finocchiaro (la piu decente) ha un accento adatto.
Tre poveri diavoli licenziati da un pastificio si trasformeranno in falsari di opere d'arte contemporanea. Dopo un inizio brillante e coinvolgente il film si avviluppa su se stesso perdendo tutto lo smalto iniziale e scadendo nell'ovvio e nel macchiettistico. Cast omogeneo e coeso nonostante l'accento di Battiston, che col leccese non è a suo agio.
Partito con il doppio intento di puntare il dito sulla crisi italiana da un lato e mettere alla berlina la cosiddetta "arte contemporanea" dall'altro, il film finisce con l'attorcigliarsi su un copione brutto e su di una serie di battute fiacche e senza nessuna velleità. Più sceneggiatore che regista, Albanese fa poco e male riuscendo nell'impresa di far sembrare ridicolo persino Battiston, uno dei pochi caratteristi italiani validi. Salemme poi non ne imbrocca una e Shapi sembra ormai prezzemolino: appare praticamente in quasi tutte le commedie...
Albanese gira una commedia impalpabile senza metterci la grinta, e questo condiziona pure il cast, che pare disomogeneo e anonimo. La sceneggiatura non regala manco un momento comico e le critiche velate al sistema economico e sociale italiano sono fuori luogo. Da salvare solo l'interpretazione della Finocchiaro che, in un marasma di mediocrità, spicca notevolmente. Insipido e poco riuscito il finale. *!
Mediocre perché non va oltre l'intrattenimento e soprattutto poco originale l'idea, con un finale troppo frettoloso. Spiccano un bravo Giuseppe Battiston (che pugliese non è) e un Vincenzo Salemme più simpatico che bravo. Donatella Finocchiaro fuori parte.
Commedia che poteva essere molto meglio; peccato per una regia che si stenta a credere di Albanese, per quanta poca verve esprima. L'argomento polemizza su diversi versanti collegati tra di loro: la perdita del posto di lavoro, nonostante il lavoro ci sia, l'opinabilità della qualità dell'arte contemporanea e la disonestà dei commercianti e collezionisti d'arte (ma c'è anche solidarietà con l'extracomunitario). Comunque ci si diverte abbastanza, il variegato cast alla fine risulta simpatico e l'ambientazione pugliese scalda il cuore.
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Disponibile in edizione dvd dal 26/10/2011 per 01 Distribution:
DATI TECNICI
* Lingue Italiano
* Schermo Anamorfico 16:9
* Audio Dolby Digital 5.1
CuriositàFabbiu • 23/12/11 07:53 Archivista in seconda - 661 interventi
Nel cast alcuni volti noti di Telenorba (emittente Pugliese) dal non accreditato Dante Marmone (protagonista della serie "Catene") che è il quarto della squadra (andrà però a lavorare in Hotel) a Mariolina De Fano (attrice di Teatro, fissa presenza delle barzellette "Mudù") che interpreta l'anziana madre di Battiston