Venti anni dopo ci sono ancora tutti: i due scemi davanti alla cinepresa e i due furbi dietro. I fratelli Farrelly riprendono in mano le loro più celebri creature e le riaggiornano ma non troppo, aumentando il grado di politically incorrect (cifra ormai inconfondibile del loro cinema) e inventando nuove battute seguendo il solco del folle precedente. E se la formula funzionava allora, dal momento che Carrey si rivela ancora strepitosamente dotato per il ruolo e Daniels torna a fargli da ottima spalla, non si capisce perché i risultati non dovrebbero essere ugualmente buoni. Certo, la freschezza dirompente del primo capitolo...Leggi tutto non può più essere la stessa, ma l'accuratezza con cui sono state selezionate le gag - nonostante si possa pensare il contrario giudicando l'alto tasso di scurrilità - fa capire come il progetto sia stato concepito con la giusta convinzione. Si parte subito con uno scherzo perfido giocato da Lloyd (Carrey) a Harry (Daniels): vent'anni in ospizio fingendo una malattia paralizzante per prendere in giro l'amico, che per pietà e affetto gli cambiava i pannoloni e le sacche di urina... Già si capisce come non solo non si vada troppo per il sottile ma si ironizzi senza freni su argomenti “delicati”. Poi comincia l'avventura, un nuovo road movie sulle tracce della figlia di Harry, avuta da una relazione con una nota "mignotta titanica" (Kathleen Turner, decisamente inquartata ma sempre tosta, con una bella dose di autoironia). Harry è il padre naturale, ma parte alla ricerca della figlia non tanto per riabbracciarla quanto per farsi da lei donare un rene del quale ha assolutamente bisogno per sopravvivere! La complicità demente tra i due protagonisti si ricostituisce, l'alchimia si ricrea negli assurdi botta e risposta all'insegna di una stupidità purissima e candida. E va detto che la bravura degli autori sta nello spiazzare con gag quasi mai prevedibili, sostenute dall'incontenibile mimica di un Carrey straordinario nel rimodellamento moderno della sua comicità. Consuete difficoltà per il doppiaggio italiano: aderire al labiale di chi muove la bocca in quel modo è impresa ardua... Ci si adegua e lo spirito dissacratorio originale è mantenuto. Avventure da quattro soldi, spesso semplici pretesti utili ad offrire terreno fertile per le follie dei due. Il numero di battute è però superiore alla media, i momenti destinati a citazioni future si sprecano e si ride spesso e volentieri (a patto di entrare nella logica del prodotto, non per tutti i palati), anche perché ritrovare un Carrey così non può che far piacere. In un piccolo ruolo (quello del coinquilino di Daniels) c'è Bill Murray, ma dentro al costume tipo scafandro che indossa potrebbe esserci in realtà chiunque... La regia dei Farrelly, briosa al punto giusto, confeziona una spassosa commedia demenziale che regge soprattutto nel primo tempo; nel secondo qualche inciampo di troppo non consente di arrivare in fondo completamente soddisfatti.
Torna la stramba coppia protagonista del primo film (e dimenticando il pessimo prequel) e, anche se son passati 20 anni e si vede, si ride ancora moltissimo. La freschezza è certamente minore e ogni tanto il ritmo annaspa, ma l'affiatamento tra Carrey e Daniels continua a essere magico e a regalare molti momenti da ricordare. Storia ridotta all'osso, con un altro viaggio on the road e i classici cattivi armati di pistola, ma tutto serve bene da pretesto per inanellare buone gag. Brava anche l'irriconoscibile e autoironica Turner.
E' sempre un rischio riproporre simili personaggi, che a rigor di logica dovrebbero nascere e morire nella stessa pellicola, entrando di diritto nell'olimpo dei genuini dementi da risata. E anche in questo caso il sequel non riesce ad essere all'altezza dell'originale, soprattutto nella seconda parte, dove si tenta persino di dare un perchè al tutto (non scherziamo). Qui l'assurdo e il non logico dovevano imperare fino alla fine, ma anche in quel caso la sensazione di deja vu sarebbe stata forte. Detto ciò, grazie ai due protagonisti e ad alcuni momenti degni di nota, il risultato non è male.
MEMORABILE: Lo scherzo ventennale; Buco di c; La confusione col mittente; "E' morto". "Ma come, il necrologio diceva Vivrà per sempre"; Dio burlone e le palle.
Stavo riflettendo che nel '94 (quando da neo-ventenne lo vidi in un cinemino di Bologna) ritenni il capostipite volgare e senza senso, mentre questo atto secondo mi ha svagato; ne consegue perciò che le odierne ilarità hanno palesato i miei vent’anni da "vecchio" sano e, nel contempo, i miei quaranta da "giovane" con le medicine in tasca. La commedia demenziale dei Farrelly ha perso inevitabilmente la freschezza della novità, ma la pellicola scorre veloce e certi sketch - assemblati in un road-movie - sono ancora funzionali allo spasso.
A vent'anni di distanza dal primo capitolo, tornano - con godibilissimi risultati - i due scemi più adorabili portati sul grande schermo. Ciò che colpisce è la bravura dei Farrelly nel confezionare un plot carico di momenti e battute memorabili. Tecnicamente i tempi comici sono rispettati e la regia si attesta su buoni livelli. L'affiatamento fra i due protagonisti è palese e l'ottima riuscita delle gag è in gran parte merito loro. Il cameo di Bill Murray è fra i più curiosi visti sul grande schermo. Pellicola scacciapensieri per fan e non.
Degno sequel del primo divertente episodio. Grotteschi e scatologici come da tradizione, i Farrelly sanno estorcere allo spettatore risate di pancia, affidandosi spesso alla volgarità e al non-sense, certo, ma anche e soprattutto alla faccia di gomma di Carrey, irresistibile insieme a Daniels. Non sarà Bergman, ma chi se ne frega! A me è piaciuto. Bellissimi i titoli di coda.
MEMORABILE: Lloyd e Harry che asfissiano Travis nel carro funebre.
Ho visto questo film perché nel cast c'è la mia attrice favorita, Kathleen Turner, qui alla sua "seconda vita" attoriale alla Shelley Winters. Che dire? 20 anni dopo il primo film il risultato non cambia. Solo i registi e gli interpreti sono invecchiati (soprattutto Daniels, che non è più un Owen Wilson anni '90 ma proprio un vecchione con la parrucca). Si ridacchia con la storia della figlia scema e del rene, mentre Roberto Pedicini fa suo lo scemo di Jim Carrey.
Harry e Lloyd tornano 20 dopo in un simpaticissimo sequel. Un film di questo genere, per essere considerato "riuscito", deve far ridere senza mostrare troppe volgarità e questo film ci riesce benissimo (qualche battuta triste la si trova comunque, ma non importa). Il merito maggiore va a Jim Carrey, che con la sua fantastica mimica facciale aumenta a dismisura il divertimento. Non siamo davanti a un capolavoro, ma a un film divertente che sta sicuramente al disopra di tutte le più rosee aspettative.
Scadente ritorno della coppia Carrey-Daniels. La sceneggiatura mostra tutta la sua debolezza già dalle battute iniziali e i due interpreti, pur bravi, non riescono a tirarla su neanche un po'. Anche il resto del cast dimostra quanto il film sia improntato più sugli interpreti che non sulla trama. Non si segue, non prosegue, ma soprattutto non si ride quasi mai.
Avendo apprezzato da quattordicenne il primo film mi sono fiondato nel rivedere la coppia Carrey & Daniels senza aspettarmi troppo. La sorpresa è stata piacevole, perché è rimasta intatta la freschezza comica di quasi vent'anni fa, senza farci avvertire troppo la pesantezza del tempo passato; le situazioni raggiungono quei livelli di demenzialità surreale raggiunte dal primo episodio. Si ride ancora di gusto grazie al redivivo Daniels e a un Carrey che se ben diretto dimostra di avere ancora buona cartucce comiche da sparare.
MEMORABILE: I protagonisti fermi a leggere la cartina nella corsia centrale dell'autostrada!
Le risate continuano in questo sequel demenziale della premiata coppia Carrey e Daniels. L'inizio ci ricatapulta per inerzia al primo capitolo, battute folgoranti con scene di pura comicità sia mimica che verbale. Il racconto regge benissimo fino a metà, poi ci si deve accontentare della mediocrità o poco più. Nel complesso comunque rimane un film assolutamente gradevole.
Si torna sul luogo del misfatto. Essendo già piuttosto borderline l'originale si correva il rischio di finire come gli sfortunati sequel, ma il mestiere dei fratelli porta a casa il risultato. Ovviamente siamo lontani dagli standard del primo e spesso si ha la sensazione che si provava con gli ultimi Fantozzi, qualcosa di forzato e quasi fastidioso; ciononostante, pur sguazzando nel trash, alcuni momenti divertono. Malinconicamente fuori tempo massimo.
MEMORABILE: I diamanti della nonnina; Lo smile tatuato; La fellatio all'alluce.
Anche volendo tralasciando la trama, che è un mero pretesto da sequel, nemmeno il sempreverde talento strepitoso di Jim Carrey riesce a salvare il film: il duo protagonista non è, per caratterizzazione, lo stesso del primo film! Lì erano solo stupidi, qui è come se fossero anche ritardati o confinati a uno stato mentale di infantilità tale da permettere una sequela di gag, numerose, di cui pochissime davvero simpatiche e per la maggior parte di una banalità sconcertante o di un umorismo di grana grossissima (gli imbuti nei pantaloni, sic), per nulla graffiante.
Sequel tutto sommato riuscito, che procede per accumulo azzeccando un buon numero di gag e riuscendo a far ingranare un soggetto piuttosto pretestuoso, che gioca ancora una volta la carta dell'avventura on the road peccando in qualche forzatura nella parte finale. Regia azzeccata sia come estetica che nella gestione dei tempi comici, due protagonisti ancora in forma, per quanto l´eccessiva caratterizzazione - in ossequio al titolo - dei rispettivi personaggi porti spesso alla saturazione. Leggermente inferiore al primo capitolo.
Vent'anni e non sentirli. Harry e Lloyd sono sempre loro, ovvero l'incarnazione più pura del termine "idiota"; identica è anche l'impostazione del film, un road movie sui generis fitto di gag ben oltre il demenziale. Non stiamo certo parlando di un capolavoro della risata, ma il buon ritmo e il notevole affiatamento fra i protagonisti rendono la pellicola davvero piacevole e scorrevole. Cala un po' nel finale, ma rimane decisamente un buon film.
MEMORABILE: Lo "scherzetto" di Harry e Lloyd al loro compagno di viaggio (gli danno fuoco mentre dorme); Lo scherzo ventennale di Lloyd.
Lloyd e Harry scoprono che quest'ultimo ha avuto una figlia e iniziano un rocambolesco viaggio per cercarla. Trama pretestuosa atta a infilare una serie di gag insulse accompagnate da una recitazione esasperata che spesso dà sui nervi: del resto, anche il look dei due svitati protagonisti è fuori luogo oltre che inutile (davvero si spera di suscitare il riso solo perché uno ha i capelli perennemente scompigliati e l'altro un taglio alla Jerry Lewis?). Carrey e Daniels sono indubbiamente bravi e ben si calano nella parte, ma il risultato è scarso (e dopo un po' ci si annoia pure).
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Discussione124c • 18/02/15 16:09 Contatti col mondo - 5195 interventi
Quando mi riferisco a Kathleen Turner, che è alla sua seconda vita attoriale stile Shelley Winters, lo intendo nel senso buono, perché la Winters era un'ottima attrice. Se la Turner di oggi, che fa sfaceli nei teatri americani e londinesi, prendesse il suo posto non mi spiacerebbe. In questo film, prende in giro la sua perduta sensualità in maniera ottima! Quel che si dice, un'attrice in pace con sè stessa.
Discussione124c • 20/02/15 17:39 Contatti col mondo - 5195 interventi