Open water 3 - Film (2017)

Open water 3
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Cage Dive
Anno: 2017
Genere: animali assassini (colore)
Note: Aka "Under The Deep", "Into the Deep", "Open Water 3: Cage Dive". Sequel di "Open water" (2003) e "Alla deriva - Adrift" (2006).
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

"The Blair Shark Project"; o "Shark Holocaust", se preferite. Insomma, il solito found footage utile a raccontare con camera a mano e artificioso “effetto verità”. Più semplicemente solo un modo diverso per approcciare il tema squali, che ormai non si sa più come sfruttare senza ripetersi. Qualcuno trova tra le rocce dei mari australiani la telecamera di tre ragazzi americani dati per scomparsi dopo aver partecipato a una gita compresa di immersione nella gabbia per osservare i pescecani. Che fine hanno fatto? Basta vedere il filmato ritrovato intatto nella telecamera, naturalmente. E così, interrotti saltuariamente nella visione da amici dei tre o da semplici persone che indagano sull'accadimento...Leggi tutto spiegando cos'è successo, ripercorriamo la disgraziata vacanza dei fratelli Jeff (Hogan) e Josh Miller (Potthoff) e di Megan (Peta Hill), fidanzata di Jeff. Scherzano, esagerano con le battute idiote, mostrano i muscoli (lei il fisico), vanno alle feste e al luna park, raccontano quel che dovran fare e salgono infine in barca, dove li aspettano una splendida avventura con le balene (roba che chi ha provato a fare il classico tour vacanziero intravedendo se va bene un paio di code creperà d'invidia) e quindi la gabbia fatale, dove s'introdurranno insieme, sempre assieme alla loro inseparabile videocamera subacquea. Tutto funzionerebbe per il meglio se non arrivasse un'onda anomala a rovesciare il natante tuffando i turisti in mare, senza protezioni e in balia degli squali. Che non si fanno attendere, ovvio, lasciando finalmente intravedere le potenzialità del POV applicate al genere: non più le classiche soggettive che avvicinano gambe ignare mentre si agitano sott'acqua ma riprese che scrutano nelle profondità individuando il nemico d'improvviso, o che lo inquadrano mentre mette fuori la pinna in lontananza. A giudicare dal primo attacco - e dall'indubbia resa degli squali a distanza ravvicinata - sembra ci sia da divertirsi, ma non sarà ahinoi così. Le possibili vittime son contate, la suspense spezzata da dialoghi a tre raramente interessanti e quando arriva la notte, con le immancabili riprese in cui gli uomini son verdi e gli occhi brillano, le cose peggioreranno ancora. Scarsamente esplorate le vere, ampie possibilità delle riprese “in diretta”, nonostante un'indubbia capacità nel montarle con effetti di disturbo, zoom e persino un'azzeccata candid camera che a pericolo ancora lontano cela un inatteso "triangolo” (magari non il massimo della credibilità, ma la scena ha il suo bell'effetto e si fa ricordare). Quando i nostri scemenzeggiano mostrando la faccia becera della gioventù americana si capisce che gli sforzi di Rascionato (che scrive e dirige) non eran certo tesi alla stesura della sceneggiatura. Nell'acqua infatti le cose variano in misura minore ma la tensione cresce, pur se poi accadrà esattamente ciò che si è già visto in mille survivor-movie. In definitiva poco resta di un esperimento in potenza azzeccato che a tratti dimostra quanto avrebbe potuto facilmente esserlo. Perché Rascionato sa rendere bene l'effetto verità e sa quando smettere con le interruzioni successive al ritrovamento della telecamera per lasciare definitivamente spazio al filmato-shock.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/08/17 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/09/17
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Herrkinski 27/08/17 21:03 - 8124 commenti

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Tardivo sequel di Alla deriva (che era perlopiù uno spin-off di Open water), si rifà però principalmente al prototipo; nel frattempo sul tema tuttavia son passati anche The reef, Paradise Beach e 47 metri, da cui il film prende spunti in egual misura ma usando l'ormai abusato espediente del mockumentary/POV. Un trio di protagonisti volutamente antipatici in balia degli squali; la critica ai reality-show e alla mania di protagonismo delle nuove generazioni resta sulla superficie e si salvano perlopiù i begli attacchi squaleschi, che paiono veri.

Markus 3/09/17 18:05 - 3690 commenti

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Ennesima faccenda di squali infuriati e giovinastri belli e maledetti da mangiare avidamente. Attraverso il sistema del found footage alla Cannibal holocaust, ovverosia il ritrovamento di un filmato degli orrori visto la prima volta a fatti già avvenuti, il regista regala se non altro un buon ritmo narrativo che in parte compensa la netta sensazione di "già visto" che fa capolino ogni istante. Poco splatter (tanto atteso, a dire il vero) e questo è forse il limite maggiore del film. Delude non poco.

Digital 5/09/17 11:27 - 1257 commenti

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Nel nutrito filone degli squali assassini trova spazio questo terzo Open Water. La trama non propone grosse novità, con una prima parte più da commedia giovanilistica e una seconda in mare nella quale la tensione prende prepotentemente quota. Ovviamente non tutto funziona alla perfezione e alcune situazioni sono francamente imbarazzanti (la ragazza che accende il razzo dentro il gommone di salvataggio). Rimane un prodotto sopra la media del de-genere, specialmente se messo a confronto con certe pagliacciate targate Asylum.

Puppigallo 5/09/17 10:46 - 5282 commenti

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Niente di nuovo sul fronte videocamera a mano e minaccia incombente (qui degli squali bianchi, prima invitati a un banchetto e poi ripudiati "solo" perchè il piatto forte era inavvertitamente diventato chi voleva provare il brivido. Vallo a spigare ai voraci predatori...). Idee ridotte quasi all'osso, qualche buon attacco, piuttosto realistico e nulla più. Troppo poco, con l'aggravante del solito, insopportabile antefatto, con inutile spreco di riprese. Decisamente mediocre.
MEMORABILE: Il primo, doppio attacco al ragazzo isolato; Le riprese subacquee, che se non altro mostrano gli squali apparire e scomparire quasi come fantasmi.

Sircharles 23/09/17 18:57 - 104 commenti

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Quasi del tutto assente l'originalità nelle idee alla base della pellicola: i soliti squali cattivi, i soliti giovani piacenti in cerca di guai, il solito video ritrovato a cose fatte per ricostruire la storia. A salvare in parte l'opera interviene una sceneggiatura tutto sommato dignitosa, che riserva buone dosi di suspense, paura e colpi di scena, con in più persino la "trovatina" dell'intrigo amoroso a complicare la situazione. Elementi positivi peraltro concentrati nella seconda parte, dopo un partenza lenta, priva di ritmo, quasi noiosa.

Anthonyvm 19/07/18 23:41 - 5708 commenti

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Non ai livelli del primo capitolo, la cui freddezza e realismo sono quasi insuperabili da film dello stesso genere, ma fortunatamente non ai livelli del secondo, veramente insopportabile e sciocco. La storia regge discretamente per un po', ma inizia a sfaldarsi verso la fine quando i protagonisti iniziano a fare scelte idiote senza motivo apparente e i cliché prendono il sopravvento. Lo stile da mockumentary/found footage è estremamente poco plausibile, ma almeno cerca una via nuova per la saga. Belle canzoni. Per completisti.
MEMORABILE: Le sequenze subacquee nella gabbia antisqualo; Gli attacchi degli squali subito dopo il naufragio; Il finale telefonato ma apprezzabile.

Il ferrini 19/07/18 17:02 - 2360 commenti

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Senz'altro più aderente allo spirito del primo capitolo che del secondo. Si tratta di un mockumentary girato quasi integralmente con effetto handycam ma, soprattutto nella prima parte, con una qualità video elevatissima (le riprese subacquee sono straordinarie). Poi l'atmosfera sprofonda nell'angoscia e con essa scompare la luce, ci sono lunghe sequenze buie in cui c'è solo l'audio a raccontare, la tensione cresce e dunque si direbbe che il film funzioni ma il punto è che sappiamo bene fin dall'inizio cosa accadrà. Volevamo vederlo.
MEMORABILE: Il tradimento ripreso per sbaglio.

Piero68 31/08/18 09:10 - 2958 commenti

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Sorta di reboot del primo capitolo con la variante del mockumentary che in verità sembrava passato di moda. Come tutti i mockumentary ha purtroppo scelte narrative assurde e una sceneggiatura forzata che ovviamente non può prescindere da riprese con videocamera a spalla. Meno male che almeno gli squali ci sono e sono veri. Non frutto di artefizi da B-movie bensì ripresi realmente nel loro elemento. E indubbiamente in un paio di occasioni fanno il loro effetto. E' l'unica cosa che eleva il film dal gravemente insufficiente.
MEMORABILE: Il doppio attacco al ragazzo che nuota; Uno dei naufraghi con la faccia letteralmente aperta in due.

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