Questo film erotico l'ho visto per ben due\tre volte in lingua tedesca vari anni fa su RTL2 con il mio vecchio decoder analogico. Pochi giorni fa l'ho visto pure in lingua italiana. Nonostante il film sia piuttosto povero di mezzi, l'erotismo rappresentato mi affascina e non poco. Anche le interpreti femminili (a parte la bellissima Moana) non sono particolarmente belle: sia Petra che Hula però sprigionano un erotismo morboso che coinvolge. Marino Masè fa la sua parte dignitosamente.
La Pozzi, in piena carriera hard, si concede una sosta ed interpreta, come protagonista, un soft insolitamente speculare, nel senso che assume la connotazione di una favola al contrario, vagamente sfumata (nel finale) in giallo. Attorniata da altre starlette della scuderia Diva Futura di Schicchi (tra le quali risalta la bella Petra Scharbach) prende decorosamente parte a un film girato in piena economia ma che riesce ad accumulare tensione grazie alla convincente e patetica avventura (mal conclusa) cui va incontro, conteso da ben tre scaltre signore, il professore (ben) interpretato da Masé.
Sarà che non conosco bene il genere, ma la funzione principale che questo tipo di film dovrebbe svolgere (e che non è semplicemente intrattenere) non c'è stata per niente dal momento che sono partito leggermente prevenuto. Lentezza narrativa straziante, momenti di vuoto che sembrano interminabili, "collanti" erotici nemmeno più di tanto stuzzicanti tra sequenze che non hanno un briciolo di composizione. Del tutto noioso; una voglia terribile di mandare avanti, verso la fine (fine dove accade qualcosa di patetico e delirante).
Professore privato marpione si fa la Pozzi e le di lei figliastre in un ménage a trois dagli esiti imprevedibili. Mi aspettavo una boiata pazzesca, invece il film rimane misteriosamente godibile e non annoia, forse grazie a un ritmo più che discreto e a musiche brillanti (seppur ripetitive). Siamo dalle parti del softcore anni '80, pur senza essere eccessivamente patinato; imperdibile per i fans della Pozzi, il film segna anche il breve momento di notorietà della Scharbach e verso il finale presenta elementi propri del noir, pur blandamente.
Il vuoto cosmico, eppure qualcosa invita a ripensarci prima d'aprir la pattumiera o di cambiare canale. La raffinata Moana nazionale, visibilmente nel suo periodo d'oro, appare quasi teneramente malinconica; come se stesse sperimentando senza rammarico una "attenuazione" della sua immagine pornografica. Di classe la resa fotografica, per il resto molta risibile e patetica banalità. Tra acconciature vaporose, ciclomotori e assenza di cellulari direi pure un po' d'ariosa nostalgia degli Anni Ottanta.
MEMORABILE: I dialoghi sciocchi delle figliastre, uniti a una "capacità" recitativa e a inquadrature "erotiche" d'un imbarazzante quasi spassoso.
Valutazione complessa. Canonicamente vale il minimo, ma ciò non toglie che sia prodotto onestissimo, che mantiene ciò che promette, anche un po' di più dal punto di vista voyeuristico, perché è un dichiarato soft che va oltre le attese, con situazioni piuttosto morbose. Moana al suo meglio, con i difetti che diventano pregi (seno non rifatto, volto imperfetto ma verosimile). Attorialmente legnosissima, come sempre quando deve recitare per davvero. Petra aveva più di un perché. Sorprendente la presenza di Masè. Cameo di Vivarelli, che fa l'avvocato. Il figlio Oliviero fa il prete.
Softcore non banalissimo ma con rare scene divertenti; tarato di pretestuosità spicciola, ha un'ultima mezz'ora disastrosa che definire delirante, ridicola e puerile è solo un'approssimazione al vero. Musiche monotone, brutte e martellanti, erotismo improvvisato (si tenta di adoperare al meglio le tre belle interpreti ma con risultati discutibili: Moana, specialmente, è rigida). Lo si può guardare per curiosità, per i nomi femminili nel cast e per cercare di capire se c'è qualcosa da salvare.
Un insulso nonfilm. La trama è solo un pretesto per ammiccare e provocare il povero padrone di casa alle prese con due adolescenti vogliose di sesso. Certo un'occasione per ammirare Moana Pozzi, ma il film non esiste. Uno script talmente povero di idee da restare basiti. Un ibrido di nessun valore, che alla fin fine si riduce a esser peggio di un porno tagliato.
Le pose stile Playboy, Blitz, Tilt e simili riviste vintage maestre nelle beltà seminude ci può stare, ma imitare Dressage di Pierre Reihnard del 1986 nel rapporto erotico-cerebrale tra studente e docente con delle pretestuose e inopportune citazioni da Schopenhauer proprio no. La mazzata arriva con l'interminabile lotta con i cuscini grottesca parodia di Zero in condotta di Vigo che vuol condurre verso delucidazioni psicanalitiche, fallimentare cambio di registro creato per lo spettatore stufo delle scenette pseudo naturiste.
Non così tremendo come potrebbe sembrare. La prova del cast non è male, soprattutto quella di Marino Masè. La trama è un po’ blanda, ma ha un curioso "colpo di scena" finale. Molto bella la location, passabili le musiche. Più che discrete le scene erotiche. Non è un film che passerà alla storia ma una occhiatina la merita. Presenti alcune "icone" degli anni 80 (un juke-box, un ciclomotore…).
Piero Vivarelli come è noto non si è mai fermato di fronte alle provocazioni, ma in questo film l'operazione gli riesce meno bene. L'idea di un giallo erotico soft interpretato dalla più famosa attrice hard era ottima, ma la trama a effetto non funziona troppo bene e gli altri interpreti (compreso lo stesso Vivarelli) non hanno quel quid che possa far svoltare un film che alla fine è soprattutto noioso, anche se illuminato da Moana.
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Buiomega71 ebbe a dire: Il dvd Minerva l'ho io, Ruber
Dura esattamente: 1h, 21m e 39s
Grazie Buione, non sapevo avessi il dvd, la prossima volta che lo trasmetteranno su Cielo controllerò la durata, anche se wikipedia dice 82 minuti e Italia Taglia non segnala tagli poichè aveva il vm18, quindi dovrebbe essere uncut.
Salvo errori, nella colonna sonora del film dovrebbe esserci (impronosticabilmente) anche "Provocation" del grande e compianto chitarrista blues romano Roberto Ciotti, autore anche delle musiche di Marrakech Express.
Lucius ebbe a dire: Certo la biondina è molto carina, ma che denti...Neppure una vampira...Chissà se oggi li ha ancora così...
Parlato ora con un collega di Parma. Da qualche anno non la vede (Petra, va detto, a Parma risulta molto nota). La ricorda ancora molto bella, in rapporto al dato anagrafico.