Noi e l'amore - Comportamento sessuale variante - Documentario (1986)

Noi e l'amore - Comportamento sessuale variante

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Tutti i commenti e le recensioni di Noi e l'amore - Comportamento sessuale variante

TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/05/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 14/05/08 00:51 - 4046 commenti

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Pseudodocusexy con pretese propedeutico-didattiche su tutto quanto avreste voluto sapere sul sesso da Antonio d'Agostino ma vi siete guardati bene dal domandargli. Trashissimo e scultissimo sequel di Impariamo ad amarci, in questo quasi remake di Rivelazioni di uno psichiatra di Polselli, D'Agostino ci illumina sul comportamento sessuale variante (e già qui scattano i pedanti 2 + 2 su serietà e attendibilità dell'operazione), con siparietti che esplorano S/M, zoofilia, feticismo e via pervertendo, svogliatamente introdotti dal non-sessuologo di turno.
MEMORABILE: Il finale riserva un durissimo e inatteso colpo basso che raggela le risate fatte in precedenza. Una didascalia allerta e invita a lasciare la sala...

Renato 7/05/10 11:55 - 1648 commenti

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Le fonti dichiarate sono Freud, Krafft-Ebing, de Sade, von Sacher-Masoch eccetera: ovviamente la presunta serietà dell'operazione svacca dopo meno di 15', non tanto per le scene di sesso soft (con protagonisti i ragazzi e ragazze italiani più brutti che riuscissero a trovare in giro per lo Stivale), ma per dei dialoghi che sembrano improvvisati da un semi-analfabeta con un paio di grappini di troppo sul conto. Nel finale, si arriva allo splatter, con dettagli di un'operazione per il cambio di sesso di un uomo. Zàc!

Deepred89 29/11/10 14:38 - 3875 commenti

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Abominevole muckumentary (ma con un truce estratto autentico, nel finale) sulla scia di Polselli, ma con meno follia e ancora più trasandatezza. Squallore e involontario divertimento convivono alla perfezione e il susseguirsi di immani idiozie possiede perlomeno il pregio di intrattenere, anche se a visione terminata ciò che rimane è solo un senso di infinita tristezza. Scenari desolanti, attori inguardabili (in tutti i sensi), dialoghi perennemente in bilico tra l'assurdo e l'esilarante. Uno dei punti più bassi toccati dal genere.

Markus 9/03/15 10:30 - 3771 commenti

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D'Agostino replica sostanzialmente il polselliano Rivelazioni di uno psichiatra... aggiornato agli Anni '80 (l'aggiunta di una truculenta operazione chirurgica di cambio di sesso sul finale devia l’opera verso il tardo “mondo-movie”). Inutile dire che la valenza “scientifica” del documentario così ricostruito ha un valore pressoché nullo e involontariamente (?) trash che inchioda la pellicola nel limbo tra erotismo di grana grossa (roba da massaia con il reggicalze...) e farsa di pessimo gusto. Un paio di risate sono assicurate.

Panza 11/10/15 18:32 - 1938 commenti

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Parata di scenette erotiche sulle perversioni umane con tanto di pseudo-psicologo di turno a sparare eterni pistolotti tecnici sul tema. Il ridicolo fa capolino continuamente (tranne per l'agghiaciante parentesi finale) a causa di una realizzazione sciatta che affossa definitivamente un genere di cinema già agonizzante. Fotografia da telenovela a pari passo con la spesso pessima recitazione a cui nemmeno il doppiaggio è riuscito a mettere una pezza. Musiche assordanti e poco piacevoli di Montanari, già collaboratore di Massaccesi.

Blutarsky 26/11/15 18:26 - 362 commenti

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Falso documentario sulla sessualità deviata; vengono tirati in ballo Freud e altri nomi altisonanti ma i discorsi enunciati dallo pseudopsichiatra si trasformano spesso in "supercazzole". Le “devianze” mostrate sono di uno squallore assoluto sia per la totale mancanza di erotismo sia per la povertà della messa in scena. La noia è compagna fedele grazie anche a una cronica mancanza di ritmo. Nel corso del film si scade spesso nel comico involontario, fucina di grasse risate. Chiusura col botto con le immagini di un'operazione di cambio di sesso.

Belfagor 16/07/16 15:44 - 2709 commenti

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Come suggerito dal sottotitolo, questo mockumentary si propone di esaminare un catalogo di parafilie e feticismi con piglio scientifico. Bastano i primi cinque minuti, tuttavia, per capire che si tratta solo di un'imbarazzante parata di scenette erotiche commentate in modo incomprensibile da un sedicente specialista. Nel finale si possono gustare le riprese totalmente gratuite di un'operazione per il cambio di sesso.

Fauno 15/05/17 00:59 - 2257 commenti

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Si vede senza alcuna difficoltà o sofferenza e ciò che viene spiegato non sono cavolate: personalmente ho avuto molte conferme sia alle mie documentazioni che alle mie deduzioni. Sicuramente non ha avuto in me l'impatto sconvolgente delle rivelazioni polselliane (perché da lì è iniziata un'altra vita!), ma una certa solidarietà per chì è colpito da queste deviazioni me l'ha suscitata, visto che il giusto equilibrio nell'affrontarle non è mai stato raggiunto: a quei tempi erano un tabù, mentre oggi ci si creano addirittura i circoli e i social network.
MEMORABILE: La scarpa rossa della ragazza di colore; L'intervento di femminilizzazione.

Buiomega71 2/06/19 10:52 - 3118 commenti

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Feticismo (sugli scudi lo sketch delle bramate scarpette rosse "argentiane" succhiate, desiderate, annusate e infilate lì), le delizie del pissing con risatine femminili (il cumenda che l'adora, la donna, in piedi, sul WC), il bizzarro e geniale rapporto cane/padrona tra leccate alla marmellata e incubi "rabbiosi" che sfociano nello stupro, la zia spiata dal nipotino che copula, il travestismo (ah, la cuginetta), selvagge violenze di gruppo che manco I ragazzi della Roma violenta, bellissime transessuali e un finale "chirurgico" degno del miglior Climati. Laidissimo, perciò cultissimo.
MEMORABILE: Il tormentone del "piscia" con reminiscenze pasoliniane; Il gioco feticistico della scarpetta tramite tavolino di vetro; L'incipit depalmiano.

Ronax 23/07/19 15:38 - 1421 commenti

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Terribile antologia di porno-clip, sul soft spinto, spacciata per un sex-educational a confronto della quale le Rivelazioni polselliane sembrano un testo universitario. Nulla naturalmente viene trascurato - feticismo, urofilia, zoofilia, sadomasochismo e chi più ne ha ne metta - mentre un ridicolissimo "esperto" commenta gesticolando e citando a vanvera i vari Freud, Masoch, Krafft-Ebing, Sade. Le sedicenti attrici suppliscono alla non eccelsa avvenenza spogliandosi il più possibile e sfoggiando un ricco e variegato campionario di intimo sexy.
MEMORABILE: Il feticista che al parco ruba una scarpa rossa alla ragazza di colore.

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Anthonyvm 25/11/21 15:54 - 6598 commenti

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Se in Impariamo ad amarci le devianze sessuali occupavano solo una minima percentuale di girato, qui D'Agostino dà libero sfogo a feticismi e anomalie in una sarabanda di imbarazzanti sketch che vedono spesso gli stessi interpreti alle prese con ruoli diversi. Le pessime performance, i dialoghi deliranti, il doppiaggio pornografico e l'assurdità dei subplot sono una manna per gli amanti del trash. Non mancano comunque inserti da mondo-movie nudo e crudo, come una scioccante e dettagliata operazione di cambio di sesso. Polselli resta inarrivabile, ma si ride nondimeno.
MEMORABILE: Il transessuale non operato; La zoofila si fa leccare dal pastore tedesco; Il marito voyeur e il garzone malandrino; Le donne che urinano e ridono.
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  • Discussione Schramm • 9/10/15 19:18
    Scrivano - 7820 interventi
    pensa, panzerotto caro, che questo lo captai da pre-adolescente a tarda notte su una mitica emittente clandestina che aveva il vizietto di trasmettere vhs prese a noleggio in uno store vicino il cui nome e logo ispirò anche quello del canale tv (che ovviamente non ebbe vita lunghissima): era già iniziato da almeno una ventina di mins e ne rimasi davvero turbato perché pur non avendo in sé alcunché di pornografico fu capace di trasmettermi una qual certa febbre morbosa (che ovviamente col senno di poi si è tradotta in tutt'altra razionalizzazione, sfociando in motivo di scherno), ma visto senza filtri e di pancia mi fece lo stesso effetto di whatteffuck? misto eccitazione come se mi fosse capitato davanti un vero e proprio porno. e poi ecco che arriva quel finale inatteso e allucinante che chissà cosa deve essere stato per i poveri avventori in sala, e che non mi ha fece prendere facilmente sonno. rivisto decenni dopo ovviamente o la si prende a ridere o a sbadigliare e imprecare, ma ricontestualizzandolo epocalmente era davvero un u.f.o. di quelli che non credo avvisteremo più nelle sale...
  • Discussione Panza • 10/10/15 16:06
    Contratto a progetto - 5249 interventi
    Beh, visto a quell'età questo film può dare quell'effetto indubbiamente.

    epocalmente era davvero un u.f.o. di quelli che non credo avvisteremo più nelle sale...

    Sicuramente, questo tipo di cinema oggi non potrebbe mai più esistere. Ma credo che anche verso la fine degli anni '80 un operazione del genere fosse folle anche perché nemmeno così sessualmente esplicita rispetto alla pornografia che aveva già fatto breccia in Italia. Quell'inserto posto tragicamente alla fine sbilancia assurdamente tutto il film: o imposti la pellicola sul tono truculento/scioccante (e magari qualcuno l'avrebbe visto...) o giri qualcosa di più esplicito e morboso. Penso che comprando "Cronaca vera" (che esiste ancora!) si sarebbero trovata le stesse storie di questa dagostinata.
  • Discussione Schramm • 10/10/15 16:55
    Scrivano - 7820 interventi
    beh il 1986 non era proprio la fine, una certa libertà produttiva in italia la si è comunque avuta sicuramente fino ai primissimi 90's, e va detto che un prodotto simile, che era comunque un softcore abbastanza spinto per quanto rozzo e risibile, era ancora capace di ridestare il militare in trasferta o di sopperire al non ancora brevettato viagra per la fascia spettatoriale più anziana assalita dalla prurigine, così come di sopperire all'hardcore tutto che proprio in quel periodo stava progressivamente estinguendosi dalle sale e registrando uno spaventoso calo di incassi, regalando al softcore una seconda giovinezza, pur breve. era comunque un prodotto della famiglia dei mondos, che ancora faceva una pur risicata presa sui curiosoni della domenica (il genere provò a raspollare le tasche dello spettatore fino al 1988), e che evidentemente è stato pensato con un occhio alla stima degli incassi dello pseudocumentario precedente.
    l'ibridazione tra i due generi (educational sexy e mondo) io la trovo geniale (così come geniale è stato l'escamotage di allertare i più impressionbili invitandoli a menare subito le tolle, con un decennio e rotto d'anticipo su gaspar noé che secondo me una sbirciatina al film l'ha data...), così come è stato incredibile il volersi porre come definitivo sul mostrato circa il cambio di sesso finale, che non era certo cosa nuova in quel genere di cinema (si pensi per dirne solo 2 alla svelta a nudo e crudele o a mondo cane oggi) ma che mai prima d'ora era stata sbattuta in faccia così dettagliatamente e puntigliosamente, con così meditata cattiveria e insistenza. e se provo a immaginarmela a tutto schermo, mettendomi nei panni del non molto assuefatto pubblico di allora, vacillo e mi rattrappisco al posto loro con un filo di nausea...
    Ultima modifica: 10/10/15 16:57 da Schramm
  • Discussione Panza • 10/10/15 17:33
    Contratto a progetto - 5249 interventi
    Sì, però è la seriosità del film con commento che cita continuamente psicologi e fare pistolotti a poter rendere anche al militare in trasferta che mi citi il film, a mio parere, indigeribile anche per quel pubblico.

    L'ibridazione tra edu sexy e mondo è abbastanza particolare e credo mai intentata prima come fa qua D'Agostino. Negli anni '60 esistevano i mondo alla "Mondo di notte" che quando parlavano di sesso mostravano soltanto balletti molto casti. Solo dopo con Jacopetti arrivera la componente shock, ma questo lo sai. Il commento aveva sempre toni ironici/cattivi, mentre qua invece la voce fuori campo si fa tecnica e fin troppo precisa e scolastica almeno per il pubblico di riferimento. Credo inoltre che gli altri mondo volessero più che altro stupire, schifare, indignare e mostrare qualcosa che il provinciale degli anni '60 non poteva vedere, ma qua è la prima volta che un mondo vuole spiegare e far conoscere. Però sono i mezzi e le capacità a mancare a D'Agostino...
    Ultima modifica: 10/10/15 17:35 da Panza
  • Discussione Schramm • 10/10/15 17:48
    Scrivano - 7820 interventi
    beh si sta proprio qui la follia espressiva, quella di dargli un tono didattico (nel primo caso rivolto agli adolescenti, ma a loro interdetto siccome il divieto ai 18!!) che però era strategicamente essenziale, non scordiamolo, come paravento culturale per salvare in corner il prodotto e dare a lorsignori della censura un pur spudoratamente ipocrita e rabberciato alibi scientifico / educativo / documentaristico / propedeutico, che tanto bastava nei briefing a fargli ottenere il visto senza -incredibilmente- taglio alcuno. credo che bene o male il pubblico preda dell'ormonellosi bypassasse allegramente tali pretesti senza restarne spiazzato o infastidito più di tanto. facevano parte del gioco e i più ormai lo sapevano bene (con ciò continuo a dire che darei non so cosa per vagliare le reazioni e i fuggi-fuggi in sala davanti al colpo di grazia finale). basta del pari la locandina per capire scopertamente a che gioco si stava veramente giocando. e difatti anche su me fece presa più l'aspetto cripto-hardcore di quello wannabe-educational.

    del resto operazioni di tal fatta hanno la propria progenitura sita oltrecortina e molto indietro nel tempo, un codice genetico che va dai primi sex edu mostrati nelle scuole a prodotti del calibro di helga, che prenendo a pretesto psico(socio)logismi spiccioli soffrivano delle medesime aporie umorali, passando dal solletico erotique alla sberla di un parto in diretta che non risparmiava nulla all'immaginazione. prima di d'agostino comunque, come annoto anche nel commento, a ibridare i tre vettori c'era stato il polselli de rivelazioni di uno psichiatra sul mondo perverso del sesso, di cui secondo me questo film è nipote. e di mezzo, quanto a curioso amalgama tra sessuologia e shock a buon mercato, non andrebbe tenuto nell'angolino il racca di tomboy (che riserva scene di chirurgia genitale che non hanno confronti da temere con questo)...

    di impariamo ad amarci ho visto ahimé il solo trailer, e lo ricordo sicuramente più lieve nei toni. ma considerato chi ci sta dietro, immagino che l'educazione sessuale fosse sempre pretestuosa e nulla più.
    Ultima modifica: 10/10/15 17:57 da Schramm
  • Curiosità Panza • 8/04/17 11:42
    Contratto a progetto - 5249 interventi
    Stando ai titoli di testa, per la creazione del documentario sono utilizzati questi saggi: Fetishism e Psychoanalytic notes on an autobiographical account di Freud, il Rapporto Kinsley, The bisexual identity of transsexuals di Stoller e Newman e Psychopathia Sexualis di Von Krafft-Ebing.

    Nel film sono inoltre presenti brani da Venere in pelliccia di Von Sacher-Masoch e da Le 120 giornate di Sodoma di De Sade.
  • Curiosità Panza • 10/04/17 14:51
    Contratto a progetto - 5249 interventi
    In una scena fa capolino appesa al muro la locandina del film Il film più pazzo del mondo (1977):

  • Discussione Buiomega71 • 2/06/19 14:39
    Consigliere - 27259 interventi
    Sicuramente bizzarro, curioso, spanne sopra a certi mondofarlocconi (penso a cose ingnobili e improponibili come Nudo e crudele o Mondo cane 2000, per dire), intinto in una laidezza sporcacciona e morbosetta che raggiungono vette abiette del miglior Andrea Bianchi.

    D'Agostino c'ha un talento nascosto non comune (già cultissimo l'incipit depalmiano/hitchcockiano dello sbircione con il binocolo), e infonde meccanismi da squallidissimo pornazzo casereccio e ruspante in un delirio (a volte squisitamente demenziale e completamente delirante) da fintissimo documentario didattico sulle varie perversioni sessuali.

    A parte quella terribile del cane e la signora che amava i cavalli (con i soliti insert di accoppiamenti equini vecchi come il cucco già dalla Bestia borowczykiana) , il resto è un'accozzaglia di puro e immorale delirium tremens che affastella perversità e abberrazioni (mica poi tanto) sessuali di ogni risma (ne mancherebbero alcune-incesto madre/figlio in primis-, altre appena accennate-coprofagia-, ma anche D'Agostino, probabilmente, c'ha i suoi limiti-non vè posto per la necrofilia massaccesiana-)

    Svetta su tutti l'episodio dell'occhialuto feticista che brama le scarpine rosse (di argentiana/tenebriana memoria) aperte con oblò (l'apertura in punta) indossate prima dalla donna che si spoglia e da lui spiata (che può essere una parente, se non la madre o la sorella, e quì la morbosità laida tocca vertici altissimi), per poi avventarsi sull'oggetto del desiderio venerandolo, idolatrandolo, annusandolo, leccandolo, possendendolo. Poi continua in un parco, dove una modella di colore se le toglie perchè probabilmente le fanno male, l'occhialuto birbaccione glie ne soffia una, per poi abbandonarsi a piaceri e orgasmi solitari (infilandosi la deliziosa scarpina proprio lì), immaginando oniriche sottomissioni e deliri assortiti in un gioco feticistico tra tavolini di vetro (una sequenza analoga, ma in altri contesti, c'era pure nel Corpo della ragassa) e febbrile lussuria di avere "quelle scarpine", dove la modella di colore si palese come sadica virago. Inutile dire che mi ci sono parecchio riconosciuto (sottomissione a parte) in questo segmento, dove D'Agostino rispecchia (piuttosto fedelmente) le passioni di un feticista DOC.

    Da delizia a delizia si passa alle meraviglie del pissing , dove le donne coinvolte stranamente se la ridono come delle ochine mentre espletano la pioggia dorata: dal cumenda infoiato (con il proverbiale "piscia" di pasoliniana reminiscenza), alla donna sul WC.

    Poi travestismo (ah, la cuginetta), la moglie esibizionista e la partita a carte con gli amici (prima o poi qualcuno si alzerà per andare in bagno), le macchiette omossessuali, il marito che si eccita a spiare la moglie pastrugnata dall'uomo delle bombole, nel flasback altri non e che il nipotino che và in cucina a pigliare i biscotti ma ti trova la procace zia che copula, quindi costretto a nascondersi e a spiare ( basterebbe questo momento a far schizzare il filmaccio nell'empireo dei cultazzi inzaccherati) il BDSM con procaci biondone (la stessa biondona che fa sia da slave che da torturatrice con unghie affilatissime che manco il buon Freddy alla "Ti piacciono i mie baci Joey?") ridotte a cagnette , frustate e costrette a mangiare in una ciotola per cani, o strizzate su una sedie delle torture, la sorella lesbica che inizia ai piaceri di saffo l'ingenua cognatina, bellissime transessuali e , sugli scudi, insieme al pezzo fetish, il malato rapporto schiavo/padrona, o meglio, cane/padrona, tra un'affascinate mylady modello Joan Collins dei poveri (autoreggenti, scarpine col tacco, capelli raccolti, sguardo torvo da gran dama lussuriosa) e il suo uomo di servizio, tra leccate, giochi con la marmellata, piacevoli umiliazioni e un incubo erotico (il cane da riporto) che sfocia in un rabbioso semi stupro tra vestiti strappati e la dama che si dà alla fuga.

    Inaspettati momenti di cruda exploitation (la violenza di gruppo stile I ragazzi della Roma violenta alla coppietta che amoreggia in auto: lui pestato a sangue, lei brutalmente violentata) e una chiusa chirurgica alla Guinea pig da far impallidire Antonio Climati.

    In dirittura di arrivo, mentre la ragazza transessuale, nel camerino, si confessa alla macchina da presa di D'Agostino, fa capolino (sulla sinistra) il manifesto del Dracula browninghiano.

    Spartano, poveristico, non poco marcio e squallido, magari girato nel tinello di casa, ma pervaso da una coltre sordida, sozza e immonda che lo apparenta , più che ai mondo movies (o al docushock che dir si voglia), a quei fumettacci sudici tipo Attualità nera

    A suo modo originale nella sua messa in scena da quattro soldi e nel suo insano compiacimento scopofilo.

    Per la cronaca la vhs della Avo Film in mio possesso dura 1, 24m e 00s in pacca.

    Curioso di come abbia sempre creduto (sbagliandomi di netto) che ci fosse nel cast anche la divina Ajita Wilson, per il solo fatto che nel retro cover della vhs, nelle varie foto di scena, c'è ne una che ritrae una donna a seno nudo di profilo che assomiglia proprio alla Wilson, in realtà è l'attrice che interpreta la sequenza pissing con il cumenda nell'ufficio di quest'ultimo, che con la Wilson non ha nulla a che fare.
    Ultima modifica: 2/06/19 18:38 da Buiomega71
  • Discussione Mauro • 10/03/25 21:58
    Disoccupato - 12809 interventi
    Secondo imdb e wikipedia non è un documentario

    https://www.imdb.com/it/title/tt0198836/

    https://it.wikipedia.org/wiki/Noi_e_l%27amore_-_Comportamento_sessuale_variante
  • Discussione Zender • 11/03/25 08:09
    Capo scrivano - 49068 interventi
    Son quei film di difficile catalogazione, direi.