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MMJ Davinotti jr
Anno: 2022
Genere: commedia (colore)
Regia: Giovanni Bognetti
Note: Remake italiano del francese "Mes très chers enfants" (2021).
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Ormai s'è capito: tocca rivolgersi all'estero (quasi sempre in Francia) per poter lavorare su di una commedia che si regga su una sceneggiatura decentemente strutturata e che sappia variare con arguzia a partire da un soggetto semplice ed efficace. Magari si perdono per strada quella verve e quell'immediatezza anche becera che trasformavano le commedie di casa nostra in farse caciarone e (quando riuscivano) divertenti, ma d'altra parte anche gli interpreti di quella gloriosa stagione sono un po' stagionati a loro volta, quindi meglio non affidarsi esclusivamente a certe capacità improvvisative e dare ai protagonisti la possibilità di recitare su basi solide....Leggi tutto Angela Finocchiaro, reduce dal MAMMONE, si ritrova a interpretare un ruolo esattamente opposto a quello della madre che non vede l'ora di sbarazzarsi del figlio ostinatosi a rimanere in casa oltre i trent'anni. Qui sono i figli a trattare lei e papà (De Sica) con sufficienza e nessun affetto, genitori oppressivi da evitare quanto più possibile, soprattutto ora che Alessandra (Mangia Woods) ed Emilio (Colica) hanno preso la decisione di andare a vivere in città (Roma) lasciandoli soli nella casa di campagna. Mamma è triste, soprattutto quando anche per la cena di compleanno di Alessandra la festeggiata tira il bidone e suo fratello pure. E' arrivata l'ora di fargliela pagare, e l'occasione si presenta con la morte della vecchia (e ricca) zia Tea. I due genitori ignorati organizzano un perfido scherzo: fanno credere ai figli, via interposta persona (la nonna, cui dà il volto Fioretta Mari) che la zia ha lasciato loro in eredità ben sei milioni di euro. D'improvviso Alessandra ed Emilio, due situazioni lavorative decisamente infelici, si rifanno sentire e li ricoprono di attenzioni, ma (e qui comincia il bello) solo perché convinti che mamma e papà, ricchi sfondati, li aiuteranno finanziariamente. E' a questo punto che la vendetta si consuma, con il film che finalmente - dopo una prima parte d'attesa e piuttosto interlocutoria, utile solo a mostrarci la coppia di anziani intristita perché trattata nel peggiore dei modi - può cominciare a sfruttare l'idea vincente del sadico scherzo natalizio (visto che siamo per l'appunto sotto le feste). Noleggiata una Ferrari, i due si divertono a fingere di scialacquare l’eredità senza mai lasciare ai figli un solo euro, con De Sica che si può lasciar andare a qualche cafonaggine caratteristica e la Finocchiaro che gioca a farsi persino più perfida. Non che le battute fiocchino come un tempo, ma le situazioni si fanno spesso gustose e i momenti riusciti non mancano. Al solito si ricava poi una parte significativa Alessandro Betti, abbonato al ruolo di proprietario d'azienda cinico e irridente, che maltratta Emilio fino a quando, saputo dell'eredità, cambia atteggiamento per poter attingere pure lui alla fonte. Al di là dei quattro protagonisti è l'unico ad emergere, con la Mari poco presente sul set, Marioni (è il fidanzato di Alessandra) alle prese con un personaggio anonimo e la Forte troppo macchiettistica come vicina invadente. Il film funziona soprattutto per come riesce a far recedere ogni volta papà e mamma dal confessare tutto mantenendo aperto lo scherzo e anzi alzando sempre di più la posta. Un meccanismo furbo supportato da trovate ben congegnate sfruttate tuttavia non sempre al meglio (si veda la scena al golf, che poteva essere resa decisamente più comica con facilità). De Sica è in buona forma, si controlla e affonda il colpo solo di tanto in tanto (senza esagerare), la Finocchiaro è meno esplosiva di un tempo ma è piuttosto azzeccata per il ruolo, i due figli si rivelano più attivi e coinvolti del previsto. Senza grandi fanfare una commedia un po' piatta, mai volgare (regia e sceneggiatura originali sono di una donna) ma piacevole e sapida in molti passaggi. Colonna sonora che non sorprende (la solita "Heart of Glass" dei Blondie ma anche una calzantissima "Dancing in The Moonlight" dei Toploader al momento giusto), risultato complessivamente discreto, considerata la destinazione televisiva.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/12/22 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/12/22
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- Quello che si dice un buon film:
Rambo90, Mutaforme, Michdasv, Ira72 - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Galbo, Markus, Fabbiu, Ultimo, Jandileida - Mediocre, ma con un suo perché:
Redeyes, Gabrius79, Caveman, Lupus73, Panza - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Deepred89, Anthonyvm
Ancora una commedia italiana remake, condotta bene con una sceneggiatura frizzante al punto giusto che sa dare battute gustose sia ai leoni De Sica (a tratti irresistibile) e Finocchiaro e sia ai giovani Colica e Woods. Si ride spesso e si sorvola su una regia in po' televisiva. Per una volta bisogna dire che si è riusciti ad adattare un film altrui con una certa bravura. Buono.
Un film sull'abbandono del "nido" familiare, vissuto con sofferenza da due genitori che cercano di circuire la prole con il richiamo del denaro. Remake nostrano di una commedia francese che gli autori adattano con una certa efficacia alla realtà italica. Benché gravata da qualche caduta di ritmo e da una regia non sempre all'altezza, la pellicola funziona nel mostrare con una certa efficacia alcune comuni meschinità familiari. Funzionano la coppia De Sica/Finocchiaro e anche i giovani protagonisti. Non male.
Bognetti pesca ancora in Francia con risultati un po' meno buoni che in precedenza. La storia ruota attorno all'abbandono del "nido" di due figli che fin da subito riescono ad attirare l'antipatia delle spettatore. Le vecchie guardie funzionano bene pur se, specialmente De Sica, con il freno a mano tirato, e ai ragazzi non si può appuntare niente. La fotografia risulta fin troppo televisiva, così come la regia, finendo per danneggiarne il fascino. Si sorride ma di certo siamo lontani dal poterlo definire un film ottimamente riuscito.
Al netto della sterile resa delle armi al cinema francese, ancora una volta un remake che per nostra fortuna ha se non altro l'ossatura giusta per far riemergere De Sica come ancora l'asse portante di questo genere di commedie "natalizie". Il tema non è banale, con punte di verità taglienti ben sviscerate e con la buona interpretazione soprattutto della giovane Woods (Colica meglio sull'aspetto ridanciano). La Finocchiaro... fa la Finocchiaro che tutti ben conosciamo. Nel complesso un'operazione di copia-incolla ben riuscita.
Ci troviamo di nuovo a saccheggiare idee all’estero e in questo film diretto da Bognetti troviamo la coppia De Sica-Finocchiaro che tiene sulle spalle una commedia d’impronta televisiva che in alcuni momenti risulta essere piacevole ma spesso e volentieri si lascia andare a momenti di noia. I due appaiono un po' più ingabbiati del solito ma sanno comunque dare il tocco giusto. Colica e Woods discreti. Resto del cast piuttosto anonimo ad eccezione di un Betti canagliesco.
Non proprio un cinepanettone e per fortuna, ma comunque un film di natale per famiglie in tutti i sensi giacché il valido spunto di partenza è quello di una dinamica piuttosto interessante (figli che trascurano i genitori) e qui trattata sotto la lente della commedia. Tra i vari personaggi spicca la Finocchiaro, brava come al solito e, in questo caso, molto credibile nei panni di una mamma disperata e trascurata. De Sica funziona, contenuto da un copione che non gli dà molta possibilità di improvvisare a suo modo. Molto divertente anche Colica. Simpatico e piacevole.
Figli menefreghisti pronti a saltare il Natale in famiglia; cosa inventarsi per averli durante le feste? Questo è il punto di partenza di questa commedia in cui De Sica e la Finocchiaro tengono su la baracca da soli. I giovani invece proprio no. Nulla di nuovo, anzi i soliti equivoci, il momento della verità che pare non essere mai quello giusto. Se cercate una serata senza alcun impegno o se siete completisti "natalizi" potreste anche gradire, ma non perderete il sonno in caso di mancata visione. C'è certamente di peggio in giro, ma...
Il cinepanettone esce dal cinema e si ripresenta sui canali digitali perché ormai ha perso pubblico. Indubbiamente questo è uno dei primi pensieri che potrebbe suscitare questo film con De Sica. E invece, sorpresa, non è un cinepanettone ma una buona commedia che si lascia guardare, che non ha bisogno di volgarità (tranne qualche parolaccia francamente evitabile) per raccontare con un'iperbole la storia di molte famiglie e soprattutto di molti genitori che in un certo momento della vita rimangono in solitudine. Una sorpresa in positivo, con un cast che sta bene nella parte.
Bel film: Cinico, assurdo, surreale, simpatico. Ovviamente francese fino al midollo (ma De Sica è troppo fascinoso per interpretare un uomo senza amici, come invece può Finocchiaro). Il titolo originale conteneva un bel gioco di parole: "miei carissimi figli" nel senso costosi da mantenere. "Empty nesters" sono quei genitori che all'improvviso si trovano senza figli in casa e perdono equilibrio nella vita. Un concetto reso bene sia dai due adulti che dai due figli. La bugia che innesca una serie di equivoci è un classico. Fa ridere (non sbellicare) e fa pensare.
MEMORABILE: La cena allargata con i parenti di zia Tea.
Fiacchissima commedia che vede De Sica, contenuto ma sempre espressivo, come unico elemento degno di nota. Per il resto abbiamo un soggetto pure curioso affossato da sceneggiatura, messinscena e montaggio (con tempi comici sempre sbagliati) che rendono irritante tutto ciò che sarebbe potuto essere divertente. Non aiutano la presenza di una Finocchiaro vittima di un odioso personaggio alla Bruni Tedeschi né l'inutile balletto della giovane (bravina) con canzone ad effetto. Una sola scena divertente (Parigi) sciupata dai seguenti moralismi conclusivi.
Fioretta Mari HA RECITATO ANCHE IN...
Estremamente snobbati dai figli in pieno Natale, due genitori bisognosi d'affetto s'inventano un'eredità, ma tutti i nodi verranno al pettine dopo essersi oltremodo intricati. Commedia all'italiana con De Sica e la Finocchiaro che però non è il solito cinepanettone ma ha un retrogusto d'amaretto che può far riflettere sulle tradizioni (Natale con i tuoi e così via...) in via di estinzione in epoca moderna. Certo non siamo al cospetto dei serpenti natalizi di Monicelli, a volte si ha l'impressione della scontatezza del risultato, ma tutto sommato alcune situazioni sono divertenti.
Commedia natalizia ben riuscita, merito di un cast in parte e di una vicenda che si sviluppa bene sin dalle prime battute. Christian De Sica è al solito molto divertente e lo stesso può dirsi di Angela Finocchiaro, mentre non sono irresistibili i figli. Cede un po' nel finale, ma rimane un film che diverte e fa riflettere sul rapporto genitori-figli. Davvero niente male.
E basta con lo snobismo collegato al connubio Natale/De Sica! Perché questo non è il solito cinepanettone e neanche il filmetto natalizio. Una pellicola, invece, che riempie il cuore, in cui sono ben dosati cinismo, ironia, satira, dolcezza, nostalgia e valori. Un saliscendi di sorrisi e di commozione che saranno particolarmente apprezzati dai figli in procinto di abbandonare il nido e dai genitori che quel nido ce l’hanno già vuoto da un po’. Ritmo brioso, interpreti convincenti. De Sica è patrimonio da proteggere. Ma anche Mari e Finocchiaro davvero spassose!
Appare ormai inutile crucciarsi del fatto che anche questa volta si infilino le mani in un'opera d'oltralpe. Meglio concentrarsi quindi sul film in sé: Bognetti se la cava bene impostando una storia leggera ma con un ritmo che ben si addice al genere; ovvero non si viene subissati di tempi morti e/o da derive forzatamente melodrammatiche. Si sorride, qua e là addirittura si ride e ci si godono due buone interpretazioni (De Sica e Finocchiaro). Si sente la mancanza di quella vena maligna che ha reso grandi altre, più antiche, commedie nostrane sul tema "famiglia". Potabile.
Un canovaccio incentrato su una serie di bugie "a domino" viene declinato con una comicità più pacata rispetto ai cinepanettoni di Parenti e Vanzina, in linea con l'età di De Sica, già apparso negli ultimi anni fuori ruolo nei panni da guascone sciupafemmine. Qualche battutina assieme alla Finocchiaro la porta a casa (gli incontri con la vicina impicciona, la cena in famiglia), ma il materiale comico è un mero riciclo di situazioni viste già troppe volte. Il finale sdolcinato rovina anche quella minima dose di cinismo che sembrava a un certo punto sopraggiungere.
I figli crescono, abbandonano il nido e se ne infischiano dei genitori, ma pur di riaverli a casa per Natale, mamma e papà si fingono ricchissimi ereditieri. Una storiella semplice di riscoperta dei valori familiari, potenzialmente esilarante e tenera al contempo, trattata purtroppo con eccessiva superficialità e senza neanche un numero soddisfacente di gag riuscite. Le simpatiche performance di De Sica e della Finocchiaro non bastano a compensare uno script senza nerbo e insulso, in una risaputa catena di bugie e incomprensioni che conduce a un epilogo moscio e forzatamente lieto.
MEMORABILE: Il compleanno della figlia senza festeggiata; La Ferrari noleggiata; L'incidente di golf; La finta malattia; Nel lettone coi genitori come da piccoli.
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- "Dancing in the Moonlight" nella cover dei Toploader (2000) che rende ancora più bella l'originale dei King Harvest (1973).
Suonata non come musica fuori campo, ma come disco inserito apposta per ballare e festeggiare un preciso momento nella vita di Alessandra/Woods (peraltro ottima in quella scena).
